"Can, Can...non credi che dovremmo alzarci e chiamare tuo fratello per rassicurarlo?" chiese Sanem.
Erano ancora a letto, abbracciati, dopo essersi chiariti e riappacificati nel più classico dei modi.
"Mmmmm....sì hai ragione dovremmo chiamare Emre, ma alzarci perché? Io qui sto benissimo e ho tutto quello che mi serve... tu no?" rispose maliziosamente Can " E poi, se non ricordo male tu sei ancora senza vestiti e, per quanto io sia di larghe vedute, non mi va proprio che tu ti mostri così ad altri che non siano il sottoscritto" concluse ammiccante.
Sanem, a quelle parole divenne paonazza, suscitando in lui una sonora risata. Non si sarebbe mai stancato di stuzzicarla in quel modo. Il suo essere così sensuale e timida allo stesso tempo lo affascinava e la rendeva irresistibile ai suoi occhi.
"Can, smettila..." lo rimproverò.
Quella giocosa scaramuccia fu interrotta da un discreto bussare alla porta: "Servizio di lavanderia.."
"Ecco vedi, sono salva!" decretò felice Sanem saltando fuori dal letto.
"Oooh d'accordo...ho capito...ma perché le cose belle della vita devono durare sempre così poco?" si lamentò Can, alzandosi a sua volta e fingendosi imbronciato.
"Can Divit ti prometto che ci saranno ancora tante cose belle nella tua vita" lo tranquillizzò Sanem andando ad aprire e ritirando i propri vestiti.
"Me lo prometti?" le chiese raggiungendola e attirandola a sé. Per uno strano motivo non riusciva a staccarsi da lei.
" Sì te lo prometto, ma cosa ti prende? Ti comporti come un bambino capriccioso..." lo prese in giro
" Ho paura che tu possa scapparmi ancora Sanem. Quando ho la sensazione di averti finalmente raggiunta, tu mi scivoli tra le dita. Giurami che, d'ora in poi, mi racconterai tutto, senza timore, anche ciò che ti sembra stupido o insignificante. Non dobbiamo nasconderci nulla. E' parlando che si risolvono i problemi, non con il silenzio".
Quello di Can era stato un appello accorato che Sanem non poteva non accogliere "Hai ragione, mi dispiace aver dato retta alle chiacchiere e non essere venuta da te...sono stata una stupida, non capiterà più, te lo giuro" gli disse e per suggellare quella promessa lo baciò dolcemente.
Stavano finendo di vestirsi quando chiamò Emre "Buongiorno fratello, come va? Come sta Sanem?"
"Buongiorno Emre, è tutto a posto, finalmente, e Sanem sta bene.."
"Ottimo, allora accendi la TV perché il tuo periodo di notorietà non è ancora finito...ma questa volta solo cose belle...Ci vediamo lì nella hall tra una mezz'ora, d'accordo?"
"Va bene, a più tardi"
Terminata la telefonata Can fece come gli aveva detto suo fratello.
La notizia in prima pagina era l'innocenza dell'avvocato Divit. Tutte le emittenti locali di New York ne parlavano ed ora incominciavano a chiedersi chi potesse esserci dietro a quella brutta storia, se per caso Can si fosse inimicato qualche "pezzo grosso" che poi aveva voluto "fargliela pagare".
Can spense disgustato la televisione. Sanem accanto a lui cercò di infondergli fiducia "Vedrai che tutto si sistemerà. Ora che la tua innocenza è stata dimostrata tutti dovranno ricredersi.."
Can scosse il capo:" Non sarà così facile Sanem. Un'ombra di dubbio rimarrà sempre e proprio per questo la gente non vorrà correre il rischio di rivolgersi a me..."
"Cosa pensi di fare?"
Lui le sorrise prendendola tra le braccia e, guardandola intensamente, le rispose:" Credo sia giunto il momento di tornare a casa.."
"Intendi..."
"Sì a Kemer...In fondo qui sono sempre stato solo un ospite. Voglio ripartire da zero...con te se sei d'accordo.."
Sanem temeva di aver compreso male, così, quasi trattenendo il respiro, azzardò:" Mi stai forse chiedendo di diventare tua moglie?"
"Beh...direi di sì, ma considera questa una proposta ufficiosa perché quella ufficiale voglio che rispetti la tradizione: fiori, anello, io che mi inginocchio...insomma tutte queste cose"
Con la voce rotta dall'emozione Sanem replicò: "Allora in via del tutto ufficiosa ti dico SI'"
E per suggellare quella promessa "ufficiosa" si scambiarono un bacio che di ufficioso non aveva nulla!
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L'Essenza delle Cose
RomanceLui per realizzare il suo sogno ha abbandonato la famiglia, lei per la famiglia ha abbandonato il suo sogno. Non potrebbero essere più diversi, ma forse proprio per questo si completano a vicenda...