Capitolo 36

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 Non ce la faceva più ad andare avanti così. Erano giorni che Sanem tentava di mettersi in contatto con Can e che attendeva sue notizie, ma niente.

Emre le aveva detto di stare tranquilla, che stava seguendo una pista, ma non aveva voluto sbilanciarsi oltre.

Lei aveva letto di tutto su Can ed il quadro che ne usciva era tutt'altro che lusinghiero.

I mass media lo avevano descritto come in uomo senza scrupoli ed arrivista, che aveva usato la sua intelligenza, il suo carisma ed il suo fascino per raggiungere i vertici dell'alta società.

A loro dire dal suo letto erano passate decine di donne, alcune anche sposate!

Da parte di Can non c'era stata nessuna smentita e Sanem non capiva se questa fosse una tattica del suo avvocato o se non ci fosse nulla da smentire.

Il dubbio incominciava ad insinuarsi in lei. In fondo quanto poteva dire di conoscere Can? I suoi ricordi risalivano a dieci anni prima quando ancora viveva in Turchia, ma poi di lui sapeva solo quello che, lui, le aveva raccontato. E se fosse tutto vero?

"No" si diceva, "non era possibile, lui non era così! Va bene era ambizioso, ma non si sarebbe mai venduto in quel modo e non avrebbe mai fatto qualcosa di disonesto!"

Eppure.....

Alla fine decise che doveva scoprire la verità o sarebbe impazzita e chiamò Emre per comunicargli la sua intenzione di andare a New York.

"Sanem! Mi hai letto nel pensiero....stavo per telefonarti...Ho sentito l'avvocato di Can. Dalle indagini condotte fino a questo momento non è emerso nulla, ma per migliorare la sua immagine sarebbe opportuno che noi lo raggiungessimo...Sai per far vedere all'opinione pubblica che la sua famiglia lo sostiene...certo se tu te la senti..."

"Certo che me la sento Emre...ma lui come sta?" volle sapere Sanem.

"Abbastanza bene, ma tutto il fango che gli stanno gettando addosso incomincia a demoralizzarlo, per questo ha bisogno del nostro appoggio."

"D'accordo, tra l'altro ti ho chiamato proprio per questo...Non ce la faccio più a starmene con le mani in mano. Ho bisogno do vederlo...quando pensavi di partire?"

"Sono riuscito a trovare un volo per dopodomani."

"Okay! Fammi dare un'occhiata su Internet e ti faccio sapere...ma come pensi che finirà tutta questa storia, Emre? Cosa dice l'avvocato di Can?" chiese Sanem con voce preoccupata

"Ascolta Sanem, Can è INNOCENTE, non c'è nessuna prova contro di lui. Da quanto ha detto il suo avvocato non è stato trovato niente, né in ufficio, né a casa, né nel sul computer e neppure nei cellulari che hanno controllato. Qualcuno ha voluto incastrarlo ed io credo di sapere chi può essere stato a montare tutta questa messa in scena..."

"Chi?"

"Allison.."

"Allison!?! gli fece eco Sanem "e perché mai?'"

"Perché Can l'ha lasciata. E' solo grazie a Can se Allison, oggi, è una delle più famose giornaliste di New York, ma senza di lui sa bene che la sua notorietà non continuerà a lungo" le spiegò Emre.

Per Sanem tutto questo era incomprensibile, ma non obiettò. Salutò Emre e gli promisi di fargli sapere il prima possibile quando sarebbe giunta a New York in modo che lui andasse a prenderla all'aeroporto e fu fortunata, almeno per una volta, perché trovò un volo nella stessa giornata di Emre, così sarebbero arrivati insieme.

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