Capitolo 23

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 "Non posso tornare da lui...non questa sera!" disse Sanem ad Emre.

Avevano lasciato insieme la festa ed ora erano seduti in un piccolo bar a sorseggiare un caffè. Sanem gli aveva raccontato ogni cosa ed Emre l'aveva ascoltata attentamente. Voleva bene a suo fratello, lo ammirava per quanto era riuscito a realizzare nella vita, ma questa volta lo aveva profondamente deluso.

"Non c'è problema questa notte puoi venire da me in albergo e poi domani, con calma, deciderai cosa fare....in ogni caso credo che tu e Can dobbiate parlare. Non voglio difenderlo, ma , forse, una spiegazione c'è" cercò di tranquillizzarla Emre.

"Ti ringrazio tanto....e mi rincresce davvero darti tutti questi problemi"

"Non dirlo neppure per scherzo...e poi sono stato davvero onorato di essere il tuo fidanzato! Gli occhi di tutti gli uomini di quella sala erano puntati su di te!" le rispose sorridendo incoraggiante.

Dopo averla accompagnata in hotel, Emre chiamò Can al telefono.

"Fratello, grazie al cielo...lei dov'è? Come sta?" chiese quest'ultimo.

"E' con me, stai tranquillo. Ora sta riposando, ma l'hai ferita profondamente Can. Come hai potuto farle un torto simile?"

"Devo vederla...subito...devo spiegarle..."

"Adesso non è il momento" lo interruppe Emre " Domattina l'accompagno da te, così potrete parlare e chiarirvi, ma ti avverto che non sarà facile.."

"Lo so. Sono stato uno stupido e tu avevi ragione riguardo ad Allison. Avrei dovuto parlarle appena tornato dalla Turchia.."

"E perché non l'hai fatto?" volle sapere Emre.

"Era partita per Londra e non volevo affrontare la questione per telefono. Non sapevo neppure che fosse rientrata e che si sarebbe presentata questa sera" rispose Can.

Emre sospirò "Non so che dirti, tranne di preparare un discorso molto convincente se vuoi avere ancora una possibilità con Sanem!"

"Lo farò. Questa sarà sicuramente l'arringa più importante della mia vita! Grazie Emre."

Can passò il resto della notte sveglio a cercare di raccogliere i propri pensieri e a trovare le parole adatte per riconquistare Sanem.

Come poteva giustificarsi con lei? Cosa poteva dirle se non che era stato uno stupido e che l'amava?

Quella verità lo colpì. Si rese conto che era la prima volta che usava la parola "amore", ma pensando a Sanem gli era venuto naturale. Quello che sentiva dentro di sé non era solo desiderio, quello lo conosceva bene. No, era qualcosa di più profondo che coinvolgeva tutti i suoi sensi. Voleva vederla, toccarla, ascoltarla, annusarla. Voleva addormentarsi e svegliarsi insieme a lei, voleva fare progetti con lei, voleva avere dei figli da lei...voleva formare una famiglia con lei...

Se non era amore questo, allora cos'era?

Finalmente arrivò mattina. Neppure Sanem era riuscita a dormire. Ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva la stessa scena: Allison che annunciava il matrimonio e Can che la guardava senza dire o fare niente.

Era questo che l'aveva ferita di più. Lui non aveva mosso in dito! Ancora una volta, come in passato, aveva messo se stesso, la difesa della propria immagine e reputazione al primo posto.

C'erano stati altri episodi che avrebbero dovuto farla riflettere, ma lei aveva preferito ignorarli perché era più facile far finta di non vedere.

Il fatto che non fosse venuto a prenderla in aeroporto, che fosse rientrato tardi la sera, che avesse chiesto ad Emre di accompagnarla erano tutti segnali che indicavano che lei non era la sua priorità e, probabilmente, non lo sarebbe mai stata.

Un rapporto del genere non faceva per lei e per quanto fosse innamorata di Can, per quanto lo amasse decise che lo avrebbe lasciato andare....   

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