Quando arrivò nella hall lui era lì, di spalle, che l'aspettava. Sanem si fermò un attimo a guardarlo:
indossava un paio di jeans grigio chiaro ed una camicia nera con le maniche arrotolate, in modo da lasciare scoperti gli avambracci. Ai piedi un paio di sneakers nere. Sanem sorrise: neppure se si fossero messi d'accordo sarebbero potuti essere più in sintonia! Si avvicinò e poi ,schiarendosi la voce, annunciò la propria presenza: "Eccomi...sono pronta!"
Can si voltò di scatto e la prima cosa che disse, vedendola, fu :"Sei bellissima!" salvo poi correggersi " Cioè intendevo dire che sei perfetta per il posto che avevo in mente...una piccola trattoria italiana...però se preferisci altro basta che tu lo dica..."
Era davvero impacciato, pensò divertita Sanem. Non lo aveva mai visto così!
"No, va bene. La cucina italiana mi piace e io sono affamata. Due semplici tramezzini a pranzo non fanno per me."
Lui le sorrise sollevato e la invitò ad andare.
In macchina nessuno dei due parlò molto. Ogni tanto si guardavano di sottecchi cercando entrambi un modo per allentare l'imbarazzo, ma avevano paura di dire o fare qualcosa di sbagliato che potesse offendere l'altro e farlo allontanare di nuovo.
Le cose migliorarono durante la cena. Grazie al buon cibo e a un bicchiere di vino diventarono più sciolti e piano piano si lasciarono andare tornando ad essere "Can e Sanem".
Lei gli raccontò come era riuscita a realizzare il libro e lui le descrissi i piccoli cambiamenti che aveva apportato alla propria vita.
"Sei felice?" chiese ad un certo punto Can.
Sanem rifletté un attimo e poi rispose :"Ho imparato a godere di ogni istante, cercando di cogliere il lato positivo in tutto quello che mi accade...non so se questa sia felicità, ma, certo, rende tutto più facile... e tu?"
"Credevo di esserlo...credevo di avere tutto ciò che un uomo possa desiderare: un lavoro che mi piace e mi soddisfa, soldi, una bella donna al mio fianco...ma poi sei arrivata tu con la tua spontaneità, la tua freschezza, il tuo entusiasmo e hai messo tutto in discussione...ed ora non sono più sicuro di niente!...Mi sento perso senza di te Sanem!....E' questa la verità!..."
Sanem sentì gli occhi riempirsi di lacrime. Per quanto l'avesse ferita ne era ancora innamorata. Il suo aspetto forte e possente contrastava con la sua fragilità d'animo e con il suo bisogno di amore.
Perchè era questo che Sanem aveva scorto in lui dietro quella maschera di arroganza e freddezza che ostentava con gli altri, ma che lei era riuscita a fargli calare.
Can, come lei, aveva bisogno di sentirsi amato, di qualcuno che si prendesse cura di lui, perché, malgrado tutta la sua ricchezza ed il suo successo, era sempre stato solo. E, proprio come lei, aveva bisogno di colmare quel vuoto ricevendo e donando amore.
Timidamente, attraverso il tavolo, allungò una mano ad afferrare la sua, che rimase immobile; nelle mente l'eco delle parole di Emre – non potrete mai essere solo amici - " Non posso e non voglio mentirti Can. Io sono ancora innamorata di te, ma ho paura. Se questa volta non dovesse funzionare non sono sicura di riuscire ad andare ancora avanti...ho perso mia madre, mio padre, tuo padre, non sopporterei di perdere di nuovo anche te..."
"Ascolta Sanem, so di averti fatto del male e non ci sono giustificazioni per questo. Non ti chiedo di perdonarmi e di dimenticare, non potrei mai farlo...ti chiedo di insegnarmi ad amarti perché è la cosa che voglio di più al mondo ma non so come fare...
"Devi essere solo te stesso Can, nulla più di questo.."
"Solo me stesso, dici? E se io non sapessi più chi sono? Mi sono sempre comportato in modo da compiacere gli altri senza mai chiedermi se fosse quello che volevo io. Sono venuto qui per dimostrare a mio padre che potevo farcela da solo, sono rimasto con Allison solo perché agli occhi degli altri eravamo una bella coppia e anche sul lavoro ho accettato incarichi solo per fare un favore agli amici degli amici..."
"Ma oggi è stato diverso..."gli fece notare Sanem
"Sì è vero...oggi, forse per la prima volta, ho fatto quello che secondo me era giusto fare senza pensare alle conseguenze....e mi sono sentito bene. "Sorrise e finalmente intrecciò le sue dita a quelle della mano di Sanem che non lo aveva mai lasciato "Con te vicino mi sento più forte...ti prego aiutami ad essere una persona migliore Sanem, una persona che tu possa amare"
Lei scosse il capo e lui si senti mancare. "Questo non è possibile Can.... perché io ti amo già".
Tutto si sarebbe aspettato tranne una simile ammissione. Ma Sanem era questo: lei rendeva possibile l'impossibile. Lo amava ancora nonostante l'avesse ferita ed umiliata. E lui ,adesso, come doveva reagire?
Se solo fossero stati soli a quelle parole l'avrebbe abbracciata e baciata senza lasciarle scampo, ma erano in un luogo pubblico e non voleva metterla in imbarazzo così si limitò a sorriderle:
" Beh....d'accordo....sì....forse ora è meglio andare...sarai stanca...ti riporto in albergo.." balbettò.
Sanem lo osservò divertita: dov'era finito il Can sicuro di sé, che si prendeva tutto ciò che voleva senza chiedere mai? "Aspetta!" Gli disse "Ti ricordi cosa ti chiesi un anno fa?"
Can la guardò interrogativo e lei continuò "Ti dissi che per me, qui, era tutto nuovo e che non sarei riuscita a dormire..." "a meno che io non ti avessi tenuta tra le braccia" concluse Can.
"Esatto!... Ed è ancora così..."
Non era necessario che proseguisse, Can aveva capito. La invitò ad alzarsi, pagò il conto ed uscirono per riprendere esattamente da dove si erano lasciati...
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L'Essenza delle Cose
RomanceLui per realizzare il suo sogno ha abbandonato la famiglia, lei per la famiglia ha abbandonato il suo sogno. Non potrebbero essere più diversi, ma forse proprio per questo si completano a vicenda...