Capitolo 33

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 Sanem per tutta la giornata e parte della notte aveva tentato, inutilmente, di mettersi in contatto con Can, ma lui non risultava raggiungibile né al suo numero privato, né a quello dell'ufficio. Infine, esausta e avvilita si era lasciata andare ad un sonno agitato.

Dalle notizie, ancora molto frammentarie ed incerte, che aveva letto su Internet, sembrava che la ABC Enterprise, la multinazionale che aveva offerto a Can un posto nel proprio Consiglio di amministrazione, fosse in qualche modo invischiata in un traffico illecito di armi e che lui, attraverso artifici legali, ne avesse occultato i profitti.

Le indagini, tuttavia, erano ancora in corso e la colpevolezza di Can doveva essere dimostrata.

Nel frattempo, a titolo cautelativo, gli era stato proibito di lasciare New York ed il suo studio era stato perquisito.

Da Emre, che la chiamò l'indomani, non seppe molto di più perché nemmeno lui era riuscito a parlare con il fratello.

"Cosa possiamo fare Emre?"gli chiese Sanem, disperata e sull'orlo delle lacrime.

L'idea che Can fosse solo ad affrontare una cosa del genere le era insopportabile. Più di ogni altra cosa avrebbe voluto stargli accanto, dirgli che credeva nella sua innocenza, supportarlo in qualche modo.

"Mi sono già messo in contatto con alcune conoscenze a New York" le rispose Emre " e spero di capire chi lo ha incastrato, perché sono più che certo che Can, con questa faccenda, non c'entra assolutamente nulla. E' troppo scaltro e preparato per commettere un errore simile; per non parlare, poi, dei suoi principi morali. Non avrebbe mai e poi mai commesso qualcosa di illegale. Sulla sua onestà scommetterei la mia vita!"

"Di questo sono sicurissima anch'io, Emre. Ma chi può arrivare a tanto? Chi può odiarlo così tanto da volerlo distruggere?"

"Non ne ho idea Sanem, ma Allah mi è testimone che lo scoprirò presto!....Adesso cerca di stare tranquilla. Appena ho altre notizie prometto di chiamarti."

"Va bene Emre, grazie e a presto" lo salutò Sanem.

In realtà, Emre, una mezza idea di chi potesse esserci dietro a quella brutta storia ce l'aveva, ma era talmente inverosimile che si rifiutava di prenderla in considerazione...Eppure tutto tornava!

Allison!

Allison nutriva un profondo rancore nei confronti di Can perché l'aveva lasciata e l'aveva messa in ridicolo pubblicamente, inoltre, era una giornalista con agganci nelle alte sfere e per lei sarebbe stato facile "creare" la notizia. I mass media avrebbero fatto il resto. Ormai avevano un potere enorme, tanto da far risultare colpevole chi in realtà era innocente e viceversa ed Emre sospettava che tutta quella faccenda fosse stata creata ad arte, proprio per danneggiare la reputazione di suo fratello. Il problema, ora, era dimostrarlo.

Come prima cosa decise di mettersi in contatto con l'avvocato di Can per capire esattamente quali fossero i capi d'accusa e da lì sarebbe partito per scoprire la verità.

Non sapeva se confidare, subito, i suoi sospetti a Sanem, ma poi decise che era meglio aspettare finché non avesse avuto qualcosa di concreto tra le mani. Non voleva darle false speranza, aveva già sofferto abbastanza!

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