Capitolo 10

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 Era passato solo un mese dalla morte del dott. Aziz, ma a Sanem sembrava molto di più. Non aveva più avuto notizie di Can, non che si aspettasse il contrario, mentre Emre aveva mantenuto la sua promessa ed aveva passato alcuni giorni con lei lì a Kemer. Era stato bello. Si erano raccontati le proprie vite, si erano confidati e Sanem gli aveva parlato di Levent il giovane medico che aveva rilevato lo studio, lì in città.

Aveva cominciato a corteggiarla e lei stava pensando di dargli una possibilità. Non ne era follemente innamorata ma stava bene con lui. La rispettava e avevano molte opinioni in comune e, cosa più importante, entrambi desideravano formare una famiglia. L'amore pensava Sanem sarebbe arrivato col tempo.

Emre l'aveva consigliata di non essere precipitosa, ma se era ciò che voleva lui ne sarebbe stato felice.

Quando si erano salutati Sanem gli aveva comunicato che non aveva intenzione di accettare la casa, ne aveva già una, e che a breve sarebbe passata dall'avvocato Demir per firmare la rinuncia alla donazione.

E così aveva fatto, convinta di aver tagliato, in questo modo, tutti i legami con la famiglia Divit e con Can Divit in particolare.

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Can stava per lasciare il suo ufficio per recarsi alla riunione del consiglio di amministrazione della ABC Enterprise, una azienda multinazionale sua cliente, quando suonò il cellulare. Leggermente infastidito guardò di chi si trattava, ma quando lesse il nome dell'avvocato Demir rispose immediatamente.

" Buongiorno sig. Divit. Spero di non disturbarla"

"Buon pomeriggio avvocato. No, non mi disturba affatto, ma le confesso di essere sorpreso nel sentirla. C'è forse qualche problema?" chiese Can

"Non lo definirei un problema, ma volevo avvertirla che la sig.na Aydin ha rinunciato alla donazione per cui la casa rimane a lei e a suo fratello!" rispose l'avvocato.

"Come mai Sanem ha rinunciato alla villa?" chiese ancora Can, sorpreso.

"Mi spiace, ma questo non lo so. Dovrebbe domandarlo direttamente a lei sig. Divit"

"D'accordo, la ringrazio di avermi avvisato" concluse Can

"Non c'è di che, è un mio dovere. Se dovesse avere ancora bisogno di me sa dove trovarmi. Arrivederci"

"Arrivederci sig. Demir" Can riattaccò e chiamò suo fratello per sapere se ne sapesse qualcosa.

"Certo che lo so. Sanem me lo ha detto quando sono stato da lei...D'altra parte una casa la possiede già e poi se si dovesse sposare..."

"Sanem si sposa????" gli chiese incredulo Can.

"Beh ci sta pensando...ma perché ti agiti tanto fratello. E' una bella donna, mi sorprenderei se non avesse nessun corteggiatore."

" E chi sarebbe il fortunato?" volle sapere ancora Can.

"Un certo Levent, il medico che ha rilevato lo studio di papà...ma perché mi fai tutte queste domande...è forse successo qualcosa tra di voi dopo il funerale?" insinuò Emre.

"Ma che dici...la mia è solo curiosità" ripose seccato Can "però a questo punto dovremo decidere cosa fare della casa, se tenerla o metterla in vendita" proseguì.

"Ascolta Can, non credo che ci sia tutta questa fretta. Pensiamoci un po' su e poi ci risentiamo. Sei D'accordo?"gli propose Emre.

"Sì, penso sia la cosa migliore da fare. Grazie fratello a presto!"

Non poteva, o meglio non voleva crederci: Sanem si sposava. Una simile possibilità non gli era mai venuta in mente. Che stupido era stato!

Ma, visto come si era comportato con lei, come poteva anche solo pensare che lei provasse ancora qualcosa per lui?? Eppure, per quanto tentasse, non riusciva a dimenticare quel bacio e la sensazione stupenda che lo aveva invaso quando l'aveva stretta tra le sue braccia ed era certo che per lei fosse stato lo stesso.

"Dannazione!" imprecò sottovoce prima di raccogliere le sue cose e lasciare lo studio.

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