Decisero di sposarsi a fine settembre quando la stagione turistica volgeva al termine e Kemer, piano piano, tornava ad essere una cittadina tranquilla e sonnacchiosa.
Anche per quell'occasione scelsero il loro "posto magico" dove fecero allestire un piccolo gazebo sotto al quale si sarebbero scambiati le promesse di matrimonio.
Sarebbe stata una cerimonia molto semplice ed intima con pochissimi invitati: Emre, Elisabeth, Ned Carter, l'avvocato che aveva assistito Can e Ayan, l'amica di Sanem.
Per rispettare la tradizione, secondo la quale lo sposo non doveva vedere la sposa prima delle nozze, la notte precedente al matrimonio la trascorsero separati, ognuno a casa propria.
Sanem in realtà fu raggiunta da Ayan e Can da Emre.
"Non ho mai visto Sanem così radiosa, fratello...Sono orgoglioso di te. Hai fatto la cosa giusta tornando qui!" disse Emre mentre stavano cenando sul terrazzo di casa, scambiandosi confidenze.
"In realtà è la sola cosa che potessi fare.. Mi ha completamente rapito. Non ne ho mai abbastanza di lei, vorrei starle sempre accanto e la cosa mi spaventa Emre. Lei è la mia forza ma anche il mio punto debole. Non mi era mai capitato di sentirmi così...ma tu, piuttosto, quando pensi di mettere la testa a posto?"
"Beh se come esempio devo prendere te e Sanem non sarà facile. Il vostro rapporto, il vostro appartenervi così, l'uno all'altra e più unico che raro....ma ci sto lavorando.."
"Ci stai lavorando?? In che senso?? Dai racconta un po'"
"Prometti di non commentare?"
"Prometto"
"Dopo che sei partito per tornare qui, per mettere in vendita il tuo appartamento ho dovuto chiedere aiuto ad Elisabeth...Sai mi serviva l'atto di acquisto, la planimetria e tutto il resto.. e così abbiamo cominciato a frequentarci..."
"Tu ed Elisabeth??" lo interruppe Can sorpreso.
"Ti avevo chiesto di non commentare"
"Il mio non era un commento ma una domanda"
"Sì io ed Elisabeth. Oltre ad essere un'efficiente segretaria è anche una donna brillante e spiritosa, ma tu probabilmente non te ne sei mai accorto."
"Touché! Se lei ti fa sentire bene, Emre, non posso che esserne contento" disse Can dandogli un'affettuosa pacca sulla spalla.
"Se papà potesse vederci ora credo che sarebbe orgoglioso di noi. Tu che dici Can?" chiese Emre.
"Sono d'accordo...a proposito di papà.. mi aveva scritto una lettera, tempo fa, in cui fa cenno a qualcosa che deve essere capitato a Sanem mentre era all'università ad Istanbul...Tu ne sai qualcosa?"
Emre ci pensò sù un attimo e poi rispose sicuro "No, non ne so nulla.. perché non lo chiedi a lei direttamente?"
"L'ho fatto ma mi ha detto che non era nulla di importante."
"E allora fidati Can. Se lo vorrà te ne parlerà lei. Smettetela di guardare indietro e pensate solo al futuro."
"Suppongo che tu abbia ragione...come sempre."
Nello stesso momento a casa di Sanem si svolgeva una conversazione simile.
"Sanem, ma ti rendi conto? Stai per sposare Can Divit. Il ragazzo che tutte desideravano ai tempi del liceo... non che adesso sia meno desiderabile s'intende.." a parlare a ruota libera era Ayan, mentre Sanem la guardava sorridendo.
"Già, proprio io. Chi lo avrebbe mai detto che dopo più di dieci anni sarebbe tornato da me..."
"Sanem finiscila di sottovalutarti...Sei una gran bella donna, intelligente, indipendente e se è tornato da te, dopo tutto questo tempo, vuol dire che non ti ha mai dimenticata. E poi basta osservare come ti guarda: ti divora con gli occhi. Farebbe qualunque cosa per te.."
"Davvero???...Io so solo che quando sto con lui tutto ciò che mi circonda scompare. Non ne ho mai abbastanza della sua presenza. Lui colma tutti i miei vuoti. Mi fa stare bene come non mi è mai successo prima. Ho bisogno di lui per sentirmi viva."
"Insieme formate una coppia stupenda e sono sicura che i figli che sfornerete saranno altrettanto belli" aggiunse Ayan ammiccante.
"Speriamo... ora però è meglio andare a dormire, domani sarà una giornata impegnativa" rispose frettolosamente Sanem.
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Era una giornata stupenda, da cartolina: il cielo di un azzurro intenso, l'aria tersa ed il clima ancora piacevolmente mite.
Can con Emre si avviò verso la spiaggia dove avrebbe atteso Sanem. Man mano che si avvicinavano al gazebo notarono una piccolo folla riunita che, quando li vide, si aprì per farli passare: erano gli abitanti di Kemer che si erano raccolti per accompagnare Sanem dal suo sposo e festeggiare la loro unione. Can li salutò e li ringraziò con brevi cenni del capo. Pur essendo abituato a parlare in pubblico, di fronte a quel gesto, del tutto inaspettato ma graditissimo, non sapeva cosa dire. Era commosso.
Poco dopo arrivò Sanem insieme ad Ayan.
Quando Can la vide avanzare sulla sabbia le sembrò un angelo. Indossava un semplice abito bianco a tubino, corto al ginocchio e senza maniche. Le modellava il corpo seguendone le linee ma senza stringerle troppo da risultare provocante. I capelli erano raccolti in un basso chignon con dei fiori bianchi appuntati tra di essi e, ai piedi, indossava delle ballerine bianche. Nel guardarla avanzare Can ebbe una sorta di flashback e gli tornò in mente la serata del party. Anche allora lo aveva lasciato senza fiato, ma ricordò che quello che più lo aveva colpito erano stati gli occhi di Sanem, velati di tristezza. Per quel motivo cercò il suo sguardo, quasi a volersi rassicurare che tutto andasse bene e quando lo incrociò ogni dubbio svanì.
Adesso quegli occhi trasmettevano solo felicità.
Le sorrise, in quel suo modo unico e speciale che dedicava solo a lei, le prese la mano ed insieme si rivolsero al celebrante per unire finalmente le loro vite secondo la legge di Allah e degli uomini.
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L'Essenza delle Cose
RomanceLui per realizzare il suo sogno ha abbandonato la famiglia, lei per la famiglia ha abbandonato il suo sogno. Non potrebbero essere più diversi, ma forse proprio per questo si completano a vicenda...