Can, figlio mio,
se stai leggendo queste righe vuol dire che sono accadute due cose: una che temevo, ma che è inevitabile nella vita di ognuno di noi e cioè la mia morte e l'altra che mi auguravo con tutto me stesso: il tuo ritorno a casa!
E per casa non intendo Kemer o la nostra villa, no, intendo Sanem! Perché "casa" sono le persone che amiamo e che ci amano e lei ti ama così tanto!
Ho capito subito, fin da quando l'hai conosciuta, che lei era speciale: una perla di rara bellezza proprio come tua madre!
Quando sei partito per Harvard lei ha sofferto tanto: Nihat mi raccontava che la notte la sentiva singhiozzare nel suo letto, ma lei non ne ha mai parlato con nessuno; al contrario diceva di condividere e di capire la tua scelta e di essere felice per te.
Poi è arrivata l'opportunità di Istanbul e anche lei se n'è andata. Nihat era contento perché sperava che dedicarsi a qualcosa che amava profondamente, come la scrittura, la distogliesse dal pensiero costante di te. Ma anche questa volta il destino è stato avverso: suo padre si è ammalato e lei è dovuta tornare per stargli accanto.
Qualcosa in lei, però, era cambiato. Non era più la Sanem che conoscevamo. Aveva perso la sua solarità, la sua spontaneità, il suo sorriso capace di scaldare il cuore più freddo.
Doveva essere accaduto qualcosa ad Istanbul, ma né Nihat né io siamo mai riusciti a scoprire la verità.
Poco a poco, comunque, le cose sono migliorate. E' facile voler bene ad una persona come Sanem e tutta la comunità le si è stretta attorno per aiutarla a superare la malattia e la morte di Nihat.
L'ho amata come una figlia!
Poi sono sorti i miei problemi di salute e lei si è presa cura di me, facendomi compagnia e controllando che prendessi tutte le medicine, perché è risaputo che i medici sono i peggiori pazienti.
Spesso si fermava a dormire, dicendo che tanto non aveva nessuno che l'aspettasse a casa e che non voleva lasciarmi solo.
In realtà lei stessa aveva bisogno di conforto e lo trovava proprio qui, nella tua stanza, tra le cose che tu avevi lasciato.
Tante volte, senza che se ne accorgesse, l'ho sorpresa addormentata sul tuo letto, con la fotografia di te alla tua laurea stretta tra le mani e, allora, ho capito che l'amore che provava per te non era una semplice infatuazione di gioventù, ma un sentimento molto, molto più profondo.
Can non lasciarla andare. Qualsiasi cosa accada non lasciarla mai. Con lei, sono sicuro, che troverai tutte le risposte che cercavi quando sei andato via. Fidati e affidati a lei.
Un amore così è raro da trovare, prenditene cura.
Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto
Papà
P.S.: Sono orgoglioso dell'uomo che sei diventato, non dubitare mai di questo!
Con gli occhi offuscati dalle lacrime Can rilesse quelle righe una seconda volta.
Adesso capiva tante cose: perché al funerale di suo padre ci fosse tutta la cittadina, perché Sanem fosse così addolorata, perché la casa fosse stata lasciata a lei, ma quella lettera aveva posto anche un nuovo punto interrogativo: cosa era successo a Sanem durante la sua permanenza ad Istanbul?
Si chiese se non fosse il caso di chiederlo direttamente a lei; in fondo avevano promesso di raccontarsi tutto, di non avere più nessun segreto, ma poi decise che era meglio aspettare che fosse lei a parlarne. Magari non era niente di importante, un fatto morto e sepolto che non valeva la pena rivangare.
Si era fatta quasi mattina quando la raggiunse a letto. Lei dormiva profondamente. Le si stese accanto e, com'era ormai abitudine, se la tirò vicino raggiungendola subito dopo nel mondo dei sogni.
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L'Essenza delle Cose
RomanceLui per realizzare il suo sogno ha abbandonato la famiglia, lei per la famiglia ha abbandonato il suo sogno. Non potrebbero essere più diversi, ma forse proprio per questo si completano a vicenda...