Capitolo 24

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 Fuori dall'appartamento di Can, Sanem fece un profondo respiro, raccolse tutta la sua forza ed il suo coraggio e suonò il campanello.

Lui non si fece attendere, segno che la stava aspettando.

"Ciao" la salutò aprendole la porta e spostandosi di lato per farla entrare.

"Buongiorno Can....sono solo venuta a prendere le mie cose e poi me ne vado...sono riuscita a cambiare la data del volo...riparto questo pomeriggio per Istanbul"

"Sanem, ti prego dobbiamo parlare....dammi il tempo di spiegare..."

"Hai avuto mesi per capire quello che volevi" lo interruppe Sanem "per fare chiarezza nei tuoi sentimenti...e non solo non hai parlato con Allison, ma addirittura le hai chiesto di sposarti...come pensi che io possa crederti ancora Can? Come pensi che io possa fidarmi ancora?"

Can si passò una mano sul viso stanco, poi si avvicinò a lei e la prese per le spalle costringendola a guardarlo: "Io ti amo Sanem.."

"Tu non sai nemmeno cosa voglia dire amare Can. Tu ami solo te stesso e questo..." e con una mano gli indicò tutto ciò che li circondava.

"Mi dispiace" continuò " mi dispiace davvero ma io non posso più aspettare...non VOGLIO più aspettarti Can...te l'ho già detto, credo di meritarmi di più... non sono io la donna che fa per te Can!"

"Dannazione, sì che lo sei! Dammi la possibilità di dimostrartelo" le gridò disperato Can.

"Te l'ho data venendo qui e tu non te ne sei neppure accorto" gli rispose delusa Sanem.

Le si spezzava il cuore vederlo così. Non metteva in dubbio che lui soffrisse, ma lei doveva curare il suo di dolore. Se avesse ceduto, adesso, avrebbe ceduto anche la volta dopo, e quella dopo ancora e non sarebbe stato un bene né per Can e tanto meno per lei! Lui doveva capire cosa voleva! Non poteva continuare a tenere il piede in due staffe!

In amore non c'è chi solo dà e chi solo prende, chi conduce sempre e chi segue. L'amore è uno scambio continuo di ruoli, è un camminare insieme verso la stessa meta sostenendosi a vicenda, completandosi a vicenda, è sopperire alle mancanze dell'altro avendo la certezza che lui farà lo stesso quando sarai tu ad essere l'anello debole di questa magica catena che è la coppia.

Forse Can, a modo suo l'amava, ma per Sanem era più un desiderio di possesso e di controllo e questo la spaventava. A New York lo aveva trovato diverso: più irascibile, distratto, concentrato sul proprio ego e se fosse rimasta al suo fianco, pur di compiacergli, avrebbe accettato ogni cosa finendo con l'annullarsi e questo non poteva e non voleva permetterlo!

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"E' tutto finito?" si chiese Can quando lei lasciò l'appartamento dopo averlo salutato con un bacio sulla guancia.

Non era riuscito a trattenerla. Non era riuscito a dirle quello che provava. Eppure sarebbe stato semplice, bastava che le dicesse che per lei sarebbe stato disposto a rinunciare a tutto quello che si era conquistato, che senza lei accanto il successo e il denaro non avevano nessuna importanza, che era lei e solo lei con il suo amore la sola vera ricchezza che desiderava. Eppure nulla di tutto questo era uscito dalla sua bocca, neppure una parola...perché?

Suo fratello aveva ragione? Era ancora alla ricerca di se stesso? Per questo aveva paura di assumersi un impegno per la vita?

Di una cosa però era sicuro. Se gli avessero chiesto di descrivere l'amore lui avrebbe detto che aveva il volto di Sanem, la sua voce ed il suo nome!

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