Capitolo 28

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 Era tardo pomeriggio quando Sanem tornò in albergo. Il resto della presentazione e gli incontri successivi con gli agenti si erano svolti senza incidenti e, tutto sommato, si riteneva soddisfatta dei risultati ottenuti.

Adesso, finalmente, poteva rilassarsi e riposarsi un po' prima dell'appuntamento con Can.

Can...Quando l'aveva rivisto il suo cuore aveva perso un battito ed il fatto che avesse preso le sue difese, esponendosi pubblicamente in quel modo, l'aveva sorpresa. Il Can di un anno prima non lo avrebbe mai fatto. Che fosse cambiato?

Lo avrebbe scoperto quella sera, si disse, ma non voleva illudersi.

Aveva detto che voleva parlarle. Di cosa? Voleva chiedere ancora scusa per quello che era accaduto un anno prima? O, semplicemente, dirle che si era sbagliato sui suoi sentimenti e che per lei provava solo affetto fraterno?

In fondo era passato tanto tempo e non si sarebbe meravigliata se nella sua vita fosse entrata un'altra donna al posto di Allison.

Per dissipare i suoi dubbi decise di chiamare Emre.

Forse lui sapeva qualcosa e poteva aiutarla a capire.

"Ehilà principessa! Che bello sentirti!" la salutò allegramente Emre "Come stai? Come sta andando la tua avventura alla BEA?"

"Va tutto bene, grazie. Mi sembra di vivere in un sogno..."

"Te lo sei meritato Sanem! Mi sarebbe piaciuto essere lì con te e congratularmi personalmente..."

"Beh non c'eri tu, ma c'era Can" lo interruppe Sanem

"Come?" fece Emre fingendo di non sapere nulla "Can era lì?"

"Sì è venuto alla presentazione e mi ha anche salvata da una situazione imbarazzante" rispose Sanem, spiegandogli, poi, cosa era successo con Allison. "E alla fine mi ha invitato a cena questa sera... Non so davvero cosa pensare Emre."

"Ascolta Sanem: non ho mai preso le difese di mio fratello, ma da quando ci sei tu lui è cambiato e posso assicurarti che dopo Allison non ha frequentato nessun'altra donna. Questo vorrà pur dire qualcosa, non credi?" fece Emre.

"E se volesse solo un'amicizia" chiese incerta Sanem.

Emre si sforzò di non ridere: non poteva essere che quei due fossero così innamorati e non se ne rendessero conto!

"Sanem, tu e Can non potrete mai essere solo amici. Lo so io, lo sai tu e lo sa anche lui, per cui finitela di prendervi in giro e concedetevi un'altra possibilità".

Sanem rimase in silenzio per un po'. Sapeva che quella era la verità, almeno per lei, ma ammetterlo e rimettersi in gioco non era facile.

"D'accordo Emre, cercherò di non essere prevenuta nei suoi confronti e vediamo cosa accadrà... Grazie! Ti voglio bene." lo salutò Sanem mandandogli un bacio.

"Ti voglio bene anch'io principessa."

Era ormai giunta l'ora di prepararsi. Decise di indossare qualcosa di estremamente semplice in modo da far credere di non essersi preoccupata troppo del proprio aspetto. Soltanto ai capelli dedicò una cura particolare perché ricordava che a Can piaceva molto accarezzarli. Li lavò usando uno sciampo con una profumazione di fiori selvatici e poi li asciugò in morbide onde, che le ricadevano lucenti sulle spalle e lungo la schiena. Indossò un paio di jeans, una camicetta rossa, delle sneakers ed una semplice borsa a tracolla.

Alle 20.30 in punto la reception la chiamò dicendole che il sig. Can Divit la attendeva nella hall.

Si diede un'ultima occhiata e poi scese con il cuore che le batteva all'impazzata.

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