"Stanotte ti ho sentita singhiozzare. Ho bussato alla tua porta, ma non hai risposto. Sono entrato e dormivi, ma piangevi nel sonno. Alle orecchie avevi le cuffiette. Te le ho tolte e ho staccato il jack dal cellulare. Lo schermo si è illuminato e ho visto quale canzone che era in riproduzione. Allora ho capito.
Ho capito la fiacchezza di questi giorni, ho capito perché spesso e volentieri passi anche un'ora o due in bagno e ne esci più stressata di prima.
Ti ho preso un krapfen e ho rinnovato l'abbonamento per i mezzi perché ho visto che ti era scaduto, così puoi andare a scuola tranquillamente, senza chiamare Beatrice per fartici accompagnare.
Sono andato in studio da Drone a scrivere.
Buona giornata, dopo parliamo."Avevo trovato questo biglietto sul cellulare, prima che riuscissi a disattivare la sveglia.
Sospirai. Ero soprattutto emozionata.
La pacatezza di Federico e il suo tatto nelle situazioni mi avevano dato modo di iniziare bene, o almeno decentemente, la giornata.
Comunque, come chiunque potesse trovarsi nei miei panni, sentivo addosso quella pesantezza.
Non aiutavano i volti di tutti i ragazzi in classe, tipici del lunedì mattina. Metà erano con la spalla ben aderente al muro che nemmeno guardavano la lavagna, ma la parete opposta. Alcuni invece erano con le teste chine sul banco.
Durante il cambio dell'ora, cercai di dialogare con loro.
"Ditemi che siete fuori uso perché avete tutti passato le serate più belle della vostra vita durante il weekend" - li supplicai, prendendo gli occhiali da sole dalla borsa e indossandoli.
"Io il massimo che ho fatto è stato passare la notte al cellulare a guardare serie TV" - dichiarò Giulia.
"Gre, tu sei andata alla festa della Dark sabato? 'Amo visto le stories" - chiese Gianluca.
Annuii, non argomentando perché non era un fatto che volevo approfondire.
"Ma tu e... Plaza, addio proprio?" - investigò Miriana. Miriana, che nome da troia, pensai.
"Non essere sfacciata, Miriá" - la riprese Gianluca-"Piuttosto... C'era tanta sorca alla festa?" - chiese, rivelandosi molto più sfacciato della sua compagna, ma certamente più simpatico.
"Seduti ragazzi, non voglio più sentire commenti inopportuni" - le voci si spensero non appena la docente di matematica entrò in classe, con la sua peculiare aria severa.
Tolsi gli occhiali da sole e mi misi composta sulla sedia, ascoltando diligentemente la lezione e dovendo soffocare una risata ogni tanto quando intercettavo gli sguardi sofferenti degli alunni che chiedevano pietà.
Alla fine della giornata scesi le scale con Alessio, chiacchierando un po' e accordando di vederci nel pomeriggio allo store così potevo lavorare e al contempo aiutarlo a recuperare o stare al passo.
Presi il cellulare per la prima volta dopo ieri notte e lessi un "È successo un casino Greta, sei lievemente nella merda" da parte di Lollo.
Cercai immediatamente spiegazioni ma i messaggi non risultavano nemmeno consegnati.
"Vai a casa, ci sentiamo" - salutai Alessio, prendendo il primo autobus per tornare a casa.Luca's point of view
"Fra, pazienza se il tuo cellulare non si riprende, tieni il mio"- Gionata mi lanciò il suo cellulare e io, seduto nell'angolino sul divano dello studio, non molto interessato a quello di cui parlano Charlie e lui, lo presi al volo.
Chiamai Ava per chiedergli di venirmi a prendere. Non usavo molto il telefono, ma mi stavo davvero spazientendo e pian piano stavo diventando irritabile.
Continuai ad usare l'iPhone di Gionata, facendomi abbastanza i cazzi suoi.
Entrai su whatsapp e istintivamente cercai il contatto di Greta; l'ultima chat più lunga tra i due risaliva a quando non era ancora andata a Roma.
Non lo dicevo a nessuno, ma mi mancava tantissimo.
Nessuna ragazza incontrata mi dava la soddisfazione intellettuale e fisica che mi dava lei. Nessun'altra mi teneva testa, nessuna mi controllava, tranquillizzava e sosteneva come lei; nessuna aveva il suo stile, i suoi modi di fare, il suo sguardo dolce, concentrato o vispo e giocoso; non alcuna ragazza mi possedeva come Greta, tanto meno mi faceva godere come lei.
Solo lei sa come farmi, come truccarsi.
Sentii le lacrime salire, ingoiai il magone e cacciai l'angoscia.
C'ero stato con altre donne, anche con più donne nello stesso preciso momento da quando io e Greta avevamo chiuso. O meglio, da quando io avevo chiuso con Greta.
Lessi i messaggi e rimasi atterrito.
"Gionata, io mi sento una merda. Con Luca mi sento in paradiso, quello che abbiamo fatto è fin troppo sbagliato. Sto cercando di mettere la testa a posto, non scopo con nessun altro che non sia Luca da almeno tre mesi, non essere di intralcio". La mia mente iniziò a vagare e sperai che tutte le ipotesi sulla questione poco morale fossero errate. Avrei ritenuto un bacio o anche una proposta di matrimonio dei panorami migliori rispetto a ciò che stavo aspettando.
"Parli di me, degli altri uomini come fossimo un pacco di sigarette da cui tenerti lontano perché ti hanno sempre detto di non fumare e non perché sei tu a non volerne avere a che fare. Sei sicura che sia lui ciò che vuoi? Quando ti ho scopata ieri non mi sembrava fosse così, anzi. Greta, cazzo, io ti amo, come fai a non capirlo?"
Una fitta mi colpì lo stomaco, mi sentivo davvero umiliato, raggirato e soprattutto preso per il culo per troppo tempo. Mi veniva praticamente da vomitare tanta era l'agitazione nel mio stomaco. Continuai a leggere.
"Gionata..."
"Gionata cosa, eh?"
"Gionata, Cazzo! Io non so se ti amo, se sei tu l'uomo della mia vita, se siamo destinati ad avere altri figli insieme,ecc... So solo che questo non è il nostro momento e che nessuno mi ha mai fatto sentire come mi sento con Luca, il petto mi esplode quando lo guardo negli occhi e quando è sereno mi ci sento anche io e probabilmente questo non cambierà ancora per molto. Sei solo uno stronzo, sai quanto poco reggo l'erba! Comunque sia mi prendo le mie fottute responsabilità perché le cose si fanno in due, quando avrò coraggio di guardare Erika e Luca negli occhi sapranno la verità.
A proposito di Erika, se mi ami come dici, smettila di prenderla per il culo.
Detto questo, comportiamoci civilmente ora che c'è Grace e poi prendiamoci un periodo di pausa in cui ognuno va per la propria strada"
"Va bene, prenderò le distanze da Erika con una scusa. Sappi che il mio cuore batte e batterà solo per te.
❤"
Il cuore mandato singolarmente nella chat di whatsapp era gigante e palpitava.
Ma non al ritmo del mio. Strinsi il cellulare più del dovuto, poi lentamente mi alzai.
La testa mi girava, faticavo a respirare. Non riuscivo fottutamente a crederci.
Raggiunsi Gionata, seduto sul tavolo con le gambe a penzoloni mentre mi guardava stranito.
Mi lasciai andare al pianto, cosa che non facevo da una vita.
Raccolsi tutta la forza che avevo in corpo e diressi il mio pugno verso la sua mascella.
Sperai di avergli fatto anche solo un quarto del male che lui aveva fatto a me.
Lasciai il telefono a Charlie con lo schermo ancora acceso su quella maledetta chat e me ne andai.
Scesi di fretta e furia dallo studio e fortunatamente trovai Francesco ad aspettarmi. Rimase sconvolto dalle mie lacrime, ma non osò pronunciare mezza parola.
Gridai, emanai un urlo gutturale, iniziando a dare pugni sul cruscotto.
La macchina si fermò e Francesco parcheggiò. Solo allora realizzai che il tragitto percorso ci aveva portati a casa di Lorenzo.
"Non mi ha scritto, credevo l'avrebbe fatto. Non ha ascoltato la canzone, non sa che ho scoperto tutto."- cercai di spiegare ai miei amici che mi tenevano gli occhi puntati addosso, mentre io stavo seduto sul divano e loro erano seduti a pochi centimetri da me con le sedie girate in modo che i loro petti poggiassero allo schienale.
"Che cos'è «tutto»?"- domandò Francesco, sperando di ottenere una risposta a ciò che cercava di scoprire da almeno quindici minuti.
Mi buttai sul divano dimenandomi.
"No, mi rifiuto di dirlo ad alta voce!"
Poi scattai in piedi, facendo avanti e indietro sotto i loro sguardi inquisitori e impazienti.
"Cioè guagliú! È successo a me! Io queste disgrazie solitamente le faccio ricadere su delle povere ragazze!" - teatralizzai, quando in realtà volevo morire dentro.
"Vabbú Francé, vuoi qualcosa da mangiare? Ordiniamo su Glovo?" - cambiò discorso Lorenzo, facendo cenno ad Ava di imitarlo e alzarsi.
"Oh che cazzo state facendo?" - mi parai davanti a loro.
"Ti ignoriamo come stai facendo tu da esattamente... sette minuti"- verificò Lorenzo sul suo Apple Watch.
"GRETA MI HA FATTO LE CORNA!" - sbottai.
Loro mi lanciarono un'occhiata indecifrabile.
"Io ho usato il telefono di Sfera. Ho letto la chat con Greta. Greta e Gionata hanno fatto fiki fiki. Hanno scopato. Hanno fatto sesso. Cioè? Avete capito?" - iniziavo a sentire caldo e il naso pizzicava, a breve avrei pianto nuovamente.
Non piangevo da quando era morto mio nonno e ora mi sentivo profondamente fragile.
"Si, è così che è nata Grace. Anche tu sei nato così" - mi prese in giro Lorenzo, mettendo le braccia conserte e alzando un sopracciglio.
"Voi non avete capito. C'ho le corna, non è che ho semplicemente realizzato che Greta non ha perso la verginità con me. Non sono così stupido!" - mi lamentai, cercando di iniziare a spiegare, ma Ava tirò su col naso, grattandolo ad intendere che sì, potevo essere tanto stupido.
"Allora avete presente me e Greta? Stavamo insieme da mesi, da 5 mesi per la precisione. Io credevo di essere stato un coglione, me lo ripetevo quando flirtavo con ogni tipa col culo grande, che somigliasse al suo. Me lo ripetevo anche quando in questi ultimi giorni mi sono scopato un po' di tipe. Ah, raga"- mi fermai un attimo-"devo sbarazzarmi di Naomy, la mia ex, ci sono ricascato e si è accollata"-scansai uno schiaffo in pieno viso da parte di Lollo.
"Non picchiatemi, fatemi finire. Stavo dicendo, io credevo di essere stato un coglione. Sapete, dopo esserci detti che ci amavamo, dopo che ho iniziato a sentire la mancanza non solo della sua figa, non solo delle sue abitudini, non solo del suo modo di pensare, ma anche di sua figlia - cioè ragà, sua figlia- credevo di essermi semplicemente fatto prendere dall'insicurezza, dalle paranoie, sapete come sono fatto!
Invece, sono un fottuto genio, perché ho evitato che così continuasse a prendermi per culo. Stavo dicendo, quello stronzo di Gionata si è fottuto mia sorella, la mia sorellina capite? E si è fottuto anche la mia fidanzata, cioè la mia ex.
Porco giuda, Sfera Ebbasta è un uomo morto. Raga io lo ammazzo, io gli brucio l'auto! Io lo sputtano! Chiama Dikele, facciamo diventare Esse Magazine una testata di gossip! " - iniziavano a farmi male i muscoli del collo per quanto gridavo.
" Luca, siediti, quando credi sia successo tutto ciò?"-investigò Francesco, passandomi una sigaretta. Mi sporsi verso di lui per farmela accendere e aspirai a fondo, facendo bruciare mezzo centimetro della parte bianca in un secondo.
"Al suo compleanno, se da quando sono diventato ricco ho un minimo di conoscenza dei numeri. Sì, i messaggi sono di quel giorno stesso. Vi ricordate? Io mi ricordo."- mi alzai di scatto e ciccai nel posa cenere sul tavolo.
Stesi le braccia verso l'alto, cercando di sgranchirmi le ossa. Iniziai a saltellare sul posto.
Poi però, nella mia iperattività, mi capitò sotto tiro il piatto in vetro di Lollo, posto al centro della tavola che ospitava un vaso di fiori finti. Finti come lei. e mi parve una buona idea lanciarlo sul pavimento e vederlo frantumarsi in mille frammenti.
Era nelle stesse mie condizioni quel vassoio.
Istintivamente cercai di mettere insieme i pezzi, ma finii solo per procurarmi numerosi tagli alle mani che facevano sicuramente meno male della verità da poco scoperta.
"Che poi, no? Ho letto 'sti cazzo di messaggi e lei è un'incoerente di merda! Prima se lo fotte, a quel coglione, e poi gli scrive di quanto si trovi fantasticamente con me... E GRAZIE AL CAZZO DIREI PURE! La assecondavo in ogni cosa dandogli qualsiasi cosa volesse perché credevo la meritasse"- strinsi le schegge facendo il massimo della pressione e mi fermai solo quando Lollo mi trascinò a sciacquare i palmi che ormai rilasciavano fiotti di sangue.
"E quella stronza non si meritava un cazzo di niente! È una puttana e io non sto zitto! Non credete che io faccia come al solito perché io sputtano tutto sui social. Anzi, Fra passami il telefono" - girai la testa verso di lui e i suoi occhi azzurri erano increduli.
Apparivo sicuramente come una bestia e non avevo più tanta voce.
"Che li devo sputtanare, a tutti e due! Lei perché è una zoccola e avrei dovuto capirlo già da quando voleva scoparsi Giaime e lui perché è un fottuto stronzo bastardo! Cioè ragà, stava con mia sorella, stava con Erika al tempo... E a me sembrava anche una buona idea! Ma quanto dovevo drogarmi in quel periodo per essere così cieco? " - guardai Lorenzo, spostando le sue mani dalle mie e posando queste ultime sulle sue spalle scuotendolo.
Il sangue non aveva cessato di uscire e gli avevo ormai sporcato tutta la maglia.
"Lorenzo, io non mi sento bene" - mi lasciai andare, ponendo tutto il mio peso sulla figura mingherlina di Lollo.
"Sì, Luca ci sono, ti devi riposare" - mi accompagnò nella sua stanza per riposarmi.
Purtroppo, però, anche una volta steso impiegai un po' di tempo prima di riuscire ad addormentarmi. Ero così agitato e in ansia e la mia mente non faceva altro che pensare a Greta nuda sotto gli occhi e le mani di quel bastardo. Quella stessa sera le avevo regalato un'auto e non che mi importasse del presente in sé, ma solo della mancanza di coerenza in quello che lei provava rispetto ai suoi comportamenti.
Certamente, non reggeva l'erba ma se lei ci aveva fatto sesso era sicuramente perché c'era una propensione nei confronti del rosso anche nella lucidità.
Mi faceva piangere persino pensare a quando le canne ce le fumavamo insieme e stavamo male per tutte le risate senza motivo.
Dopo più di un'ora di estenuazione riuscii ad addormentarmi.Greta's point of view
"Mario? Sono l'una come hai fatto a dormire fin'ora? Ah sì, il release party. Sì, Mario ti voglio tanto bene ma non è questo il momento di parlarne. Mi ha scritto Lollo e mi ha detto che sono nella merda. A questo punto, se sono nella merda con il mio ex è solo perché..."- mi interruppe bruscamente, il ché mi diede fastidio nonostante io stessa avessi evitato tutte le sue dichiarazioni e le sue supposizioni.
"Se devi parlare da sola vai dallo psicologo, Gré" - alzò la voce rispetto a come aveva parlato fino ad allora, e cioè con un timbro rauco ancora assonnato.- "Dicevo, sì credo anche io quello che pensi tu. Ha sgamato il tradimento. Ma come ha fatto? Se vuoi indago" - si propose, per poi farmi recepire i suoi versi da stiracchiamento.
"Non mi importa del come, mi importa come sta. Non vorrei stesse male... e onestamente, al contempo credo sia normale che io cerchi una reazione, no?" - chiesi retoricamente a Mario.
"Sei una sottona, Gre! Ma comunque sì, è normale. Io non voglio infierire assolutamente ma... te l'avevo detto! Ti avevo avvertito che sarebbe stato meglio dirglielo in fretta, ma non ne hai voluto sapere. Mi hai detto che era meglio mettersi in carreggiata e dimostrare a Plaza il tuo amore piuttosto che ferirlo con la verità " - continuò a documentare con fare saccente, come suo solito.
"Mario tu non hai idea di come stia andando qui a Roma... Sto bene, tutto è bello, i ragazzi della Love Gang sono tutti fantastici, però... c'è qualche problema" - dichiarai triste, accendendo una sigaretta al fornello di casa.
"Che succede amore?" - si preoccupò.
"È che - non ti devi arrabbiare Mario, promettilo" - lo avvertii, prima di sentire un'altra ramanzina e continuai nella spiegazione dopo un suo assenso. "Federico, intendo Franco126, ed io abbiamo iniziato qualcosa. Non abbiamo definito niente, è in corso da praticamente sempre, sin da quando sono giunta qui, ma ultimamente si è intensificato. Non è più un semplice flirt"
"Tesoro" - sospirò e potei immaginarlo mentre si tirava all'indietro i suoi lunghi capelli e poi manteneva la mano sulla fronte - "a inizio gennaio è il compleanno di Gionata, sali a Milano? Sarebbe ora e potremmo meglio stare a contatto. Mi manchi Greta e poi, ora che mi ricordo, non mi hai più dato un parere sull'album" - sviò la conversazione, per alleggerirla.
"È bello, sono tutte canzoni stupende Mario, ma ho passato la notte a piangere praticamente ascoltando «Polvere» e ti odio per averglielo concesso" - pensai nuovamente a Luca.
"È per questo che non devi preoccuparti di Federico" - mi rassicurò.
Mi voltai sentendo la chiave di casa girare nella serratura e salutai in fretta Mario, promettendogli che presto ci saremmo visti.
Continuai a fumare, aspettando che la porta si aprisse e quando il viso sorridente di Federico fece capolino salutai con un cenno.
Si tolse la giacca e camminò spedito verso di me. Mi tolse dalle mani la ciospa, fumando l'ultimo tiro.
"Come stai Gretaré?" - domandò, carezzandomi il viso e spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Meglio, grazie mille Fede" - poggiai la mia mano sulla sua.
"Ti va se parliamo?"
"Sì Fede, dovremmo però beviamo qualcosa bel frattempo perché io da lucida non ce la faccio nemmeno a vivere" - risi, svincolandomi dal suo tocco e andando verso la vetrina dei liquori.
"Ubriacarsi alle 16: ti abbiamo istruita proprio bene" - esultò fieramente.
"E così sei innamorata fracica di Capo Plaza ma l'hai tradito e praticamente hai capito di amarlo proprio dopo quell'atto che hai etichettato la più grande cazzata della tua vita?" - cercò di fare mente locale Federico, prendendo un'altra manciata di patatine dalla busta.
Eravamo stesi sul suo letto, già un po' alticci dopo un'ora passata a parlare delle mie sventure e di quanto fossi una testa di cazzo.
"Sono contento che tu me ne abbia parlato, sai? Ora mi sembra di conoscerti meglio e so che è un bene che non siamo andati avanti in niente, soprattutto perché mi piace molto più flirtare che avere una relazione vera e propria. E poi devo continuare a scrivere canzoni malinconiche, quindi la mia etichetta ti sarà grata" - mi raccontò e mi avvinai di più a lui per abbracciarlo.
"Mi fai un favore? Sali a Milano la settimana prossima? Non sono pronta psicologicamente ad affrontare il futuro. Ho tanta paura, mammina" - ironizza, fingendo di piagnucolare.
"Promesso, Gretaré" - mi strinse a sé, lasciandomi un bacio sulla fronte.19/02/2021
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Ne è valsa la pena - Capo Plaza
Fanfiction#4 in sferaebbasta e #3 in capoplaza il 23/04/2021 Greta e Gionata sono diventati migliori amici quando avevano solo pochi anni e il loro rapporto non ha mai smesso di essere affiatato. Quando il loro più grande segreto non può più essere custodito...