CAPITOLO PRIVO DI AZIONE MA INTERAMENTE DEDICATO AL RAPPORTO DI COPPIA TRA LUCA E GRETA. LASCIATE UN COMMENTO FACENDOMI SAPERE COSA NE PENSATE, COME SEMPRE AFGIORNO A 2O 🌟.
«Nonní, stiamo arrivando. No, non sto con Marta, sto venendo col mio ragazzo. È la decima volta che te lo dico. Ciao, sì ciao. »- chiusi la chiamata con mia nonna e mi sistemai meglio nel sedile del furgone con il quale io, Luca e il suo team stavamo viaggiando in occasione del concerto di Noyz in cui il trapper era special guest.
«Raga secondo me la nonna di Greta è tipo una che fa un sacco di casino, una di Roma Sud.»- ipotizzò Lorenzo ridendo.
« Mia nonna era di Roma Sud, ma sono più di cinquanta anni che sta nella Roma altolocata, da quando ha conosciuto mio nonno. Sicuramente non farà a meno di raccontarvi la storia di come si sono conosciuti. Sta sempre acchittata, sempre ordinata, però ci sono le volte in cui fa proprio uscire l'essenza della sua romanità.»- spiegai, mentre giravo un drum. Non fumavo spesso, ma viaggiare in auto non era una delle mie attività preferite e dovevo distrarmi.
« Praticamente tu sei tua nonna: makeup, cibo gourmet, cento ore di palestra a settimana, poi ti fanno incazzare e sembri una della mafia russa»-mi prese in giro Luca, mostrando i denti dritti con un sorriso raggiante e arricciando il naso grazioso.
«Diciamo pure che da quando tu stai sempre tra i piedi il Mc ha sostituito il cibo gourmet - se dobbiamo chiamarlo così, visto che si tratta di cibo normale ma all'interno di una certa dieta- e la palestra mi vede solo quando non ho impegni miei né con te»- gli feci notare, correggendo per l'ennesima volta la sua concezione di dieta, che per me era semplicemente alimentazione corretta.
«Va be', non è che ora facciamo credere agli altri di non fare abbastanza palestra insieme»- pronunciò, la voce arrogante e la faccia da schiaffi.
Alzai lo sguardo trovandomi addosso quello di Ava che si concentrava sulla mia reazione dallo specchio retrovisore.
«Non capisci mai quando superi il limite, Lú»- lo ammonii con tutto il mio dispiacere.
Mi allontanai di poco da lui, appoggiai la testa al sedile, di sbieco, e accesi il drum, facendo in modo che il fumo uscisse direttamente dal finestrino.
Il cartelli dell'autostrada indicavano che eravamo ormai giunti nei pressi della capitale, ma fu quando scorsi l'Altare della Patria, visibile anche da lontano, che mi sentii avvolta dall'atmosfera di quella città magica.
Indicai entusiasta il monumento a Lollo, che in risposta mi prese in giro perché, a sua detta, sembravo una bambina.
Giungemmo nel parcheggio riservato dell'hotel in posizione perfettamente centrale. Ava iniziò a scaricare il furgone, aiutato da Pietro.
C'erano le nostre valige, con i vari outfit pensati appositamente per il concerto e il resto dei vestiti utili per tutto il weekend in cui saremmo rimasti a Roma.
"Lascia a me"- si propose Luca di portare anche le mie valige.
"Tranquillo, ce la faccio fino all'ascensore. Poi tu gracile come sei potresti spezzarti" - ammiccai sorridente, trascinando il trolley, e comunicandogli che il mio dissenso verso il suo comportamento era sparito nell'esatto momento in cui l'idea di passeggiare sul lungo Tevere e di vivere, anche se per pochi giorni, il clima di questa metropoli si era concretizzata.
Facemmo il check-in e ci demmo appuntamento un paio d'ore dopo, tempo che avremmo utilizzato per riposare e lavarci, prima di uscire in esplorazione.
"Facciamo la doccia insieme?" - mi chiese Luca, buttandosi sul letto a peso morto.
"Chiamiamo i tuoi amici per dargli dimostrazione del nostro work-out?" - lo provocai.
"Sei una sciocca: non volevo metterti in imbarazzo tanto meno sventolare la nostra intimità ai quattro venti. Poi ho sempre inteso che fossi aperta su questo argomento" - mi spiegò lui.
"Sicuramente il sesso non è un taboo per me ma non mi va che i tuoi amici sappiano ogni cosa"- controbattei.
"Giurami che non hai mai raccontato qualche scopata a un'amica o peggio ancora a mia sorella e ti chiedo umilmente scusa" - mi mise lui alla prova.
Ci pensai per qualche secondo, trattenendo il fiato, poi raggiunsi Luca sul letto. "Sei sleale"-gli sussurai all'orecchio.
"No, sei tu che sei incoerente, ma io ti conosco troppo bene. E comunque è disgustoso che mia sorella sappia della mia vita sessuale"- si lamentò spingendomi un po' più in là con un colpo di fianco giocoso.
"Ma se facevate il bagnetto insieme!"- gli feci notare.
"A chi altro parli della tua vita sessuale?"- mi chiese curioso.
"A mia figlia, senz'altro"-risposi ironica, in modo alquanto inaspettato dato che lui mi guardò sbalordito, per ridere poi solo in un secondo momento.
"Dai! Tu conosci tutti i tuoi amici, quindi puoi immaginare con chi io mi confidi, mentre io non conosco molte tue amiche... Oserei dire nessuna"
"Si, con una ci sei cresciuto e mi ricordo ancora quando andai con lei a prendere suo fratello dall'aeroporto. Non aveva nemmeno un accenno di barba ed era tutto spaesato, molto carino però" - argomentai, lasciandogli un bacio a fior di labbra.
Rimase zitto, guardando il soffitto, il che mi fece intuire che voleva per forza che rispondessi.
"Certo che le avevo le amiche, però quando rimasi incinta diventai un essere diabolico per le loro mamme che allontanarono le figlie da me come se la gravidanza fosse contagiosa, poi partii in Svizzera. Credevo avrei perso Gionata, ero proprio convinta e quando oramai mi ero rassegnata lui è venuto da me e poi siamo tornati ad essere inseparabili, come pochi mesi prima. Poi una volta tornata in Italia avevo lui, Tano e tutti gli altri e passando gli anni si sono aggiunti Mario, Diego, Mirko, Matteo e Andrea. [nda. In questo caso si intende Bresh e non Shiva, come poco più in là]. Stavo bene con loro, abbiamo continuato a crescere insieme e ho conosciuto delle amiche solo quando ho iniziato l'università, vedesi Erika e alcune altre compagne di corso che per forza di cosa non vedo mai. "
" Perché per forza di cosa? Sembra che io ti limiti"- mi guardò negli occhi in circa di un eventuale riscontro positivo.
"La vita da trapper ti ha donato le manie di protagonismo! Semplicemente sono ragazze con cui confrontarmi su esami eccetera, con cui uscire per un caffè o un aperitivo tutt'al più, ma spesso si ricade in domande tipo « com'è uscire sempre con Sfera Ebbasta? » oppure «credi che io sia adatta per uno come Shiva? ». Oh andiamo, è solo un ragazzino, tra l'altro."-spiegai. cercando di farlo entrare nell'ottica imitando alla perfezione le loro voci.
Lui rise sonoramente e con trasporto.
Si posizionò su di me, cogliendomi alla sprovvista."Andrea è solo un anno più piccolo di me"- precisò lui guardandomi negli occhi, a pochi millimetri dalle mie labbra.
"Appunto, siete dei bambini, Grace e Andrea hanno solo tredici anni di differenza."
"Andiamo a lavarci, voglio conoscere tua nonna" - pose fine al dibattito, baciandomi e chiedendomi l'accesso con la lingua.pardon errori grammaticali o di battitura, sono senza occhiali e non ho voglia di sforzarmi ulteriormente per rileggere. 😅💞
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Ne è valsa la pena - Capo Plaza
Fanfiction#4 in sferaebbasta e #3 in capoplaza il 23/04/2021 Greta e Gionata sono diventati migliori amici quando avevano solo pochi anni e il loro rapporto non ha mai smesso di essere affiatato. Quando il loro più grande segreto non può più essere custodito...