Capitolo 2 (Superficialità)

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(ZULEMA's POV)

"Non mi interessa niente!"
Alzo la voce mentre parlo al telefono con uno dei miei collaboratori.
"Zulema avrai i fascicoli del caso per la p-"
"Li voglio adesso! Li aspetto sulla mia scrivania tra non più di tre ore"
Sbatto giu il telefono, proprio mentre Saray entra dalla porta del mio ufficio.
È molto grande, con le pareti bianche, su cui è appeso qualche riconoscimento speciale.
È molto elegante e l'ho arredato anni fa insieme alla mora che ora mi sta guardando con sguardo accigliato.

La gitana è l'unica persona di cui mi fido veramente

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La gitana è l'unica persona di cui mi fido veramente.
L'unica che mi fa bene in tutto questo grande mondo.
Io e lei collaboriamo da molti anni e siamo diventate molto legate.
È la mia migliore amica e credo sia l'unica persona a cui tengo davvero tanto.
Una persona che rimarrà per sempre al mio fianco.
Mi spinge ad uscire, a cercare una persona che possa darmi amore e famiglia.
E credo di averle ripetuto circa milioni di volte che io non voglio niente di tutto ciò.
Non sono tagliata per queste cose: non voglio qualcuno che mi prenderebbe tempo, che dovrei togliere al lavoro.
Un lavoro a cui affido anima e corpo da anni.
Sicuramente non sarà una persona e un problema di cuore a staccarmi dal mio mondo perfetto.
Sono un'avvocato di fama internazionale e sono felice della vita che ho adesso.
Non ho bisogno di nient'altro.

"Siamo nervose oggi"
"Saray non parlamene! Perché non posso avere efficenza quando la chiedo!?"
La gitana ride appena, per poi sedersi in modo scomposto sulla sedia di fronte a me, dall'altro lato della scrivania.
"Ya tía! Calma il tuo spirito. Non é cosi facile avere i fascicoli dei vecchi casi"
"Lo so. Ma devo lavorare sulla mia difesa.
Tra 4 giorni avrò il processo e se voglio tirare fuori Guzman da li...devo avere quei dannato fascicoli!"
Mi alzo, chiudendo con forza il faldone con all'interno i vari esami, dirigendomi poi verso la mensola, su cui ci sono gli alcolici.
"Vuoi del rum?"
"No. Grazie" dice per poi guardare sulla mia scrivania, mentre io mi riempio il bicchiere andando poi alla finestra enorme.
Questo ufficio è il migliore della compagnia e ha una vista spettacolare dì Madrid e amo guardare il traffico nella strada.
"Hai lasciato fuori un esame" mi giro e noto che prende in mano il foglio che aveva appositamente lasciato da parte.
Un piccolo sorriso si forma sul mio viso.
Mi avvicino e lo prendo dalle sue mani.
"No. L'ho lasciato qui apposta. Lo guarderò alla fine"
"È quello della ragazza inaffidabile che si sbronza la sera prima dei colloqui?" Dice ridendo, e io annuisco.
"Ya tía! Gli dai troppa importanza!"
"Saray c'è qualcosa di particolare in quella bionda impertinente"
Guardo il nome scritto nero su bianco nell'angolo destro del foglio.
"Che intendi?"
"Mh...no niente" dico prendendo un sorso di rum, che scende, bruciando leggermente nelle mia gola.
"Vale...ti lascio finire di lavorare. Ma ti ricordo che alle 10 andiamo a cena al Cebo, Zulema. Non usciamo da troppo e tu devi staccare" alzo gli occhi al cielo e annuisco, mentre la gitana si alza, lasciando l'ufficio.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora