Capitolo 30 (Te lo avrei detto)

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MACA's POV

Mi sveglio, aprendo piano gli occhi, per poi richiuderli, a causa della luce, mentre un sorriso lieve si forma subito sul mio viso.
Stiro le braccia verso l'alto, sentendo i muscoli stirarsi, e apro gli occhi, cercando subito Zulema.
Guardo l'altro lato del letto, ma lei non c'è, e mi metto seduta, tirando le coperte sul mio corpo ancora completamente nudo.
Mi metto una mano sul collo, che giro, toccandolo, mentre sento che è leggermente contratto.
Quando i miei occhi si chiudono in cerca di sollievo, milioni di flash tornano nella mia testa rapidamente, riportando alla memoria tutto quello che é successo ieri notte.
Ricordo ogni particolare, ogni tocco, ogni mano posata sulla mia pelle. Ricordo la rudezza con cui mi ha fatto sua, non una volta, ma due.
Ricordo il suo profumo, e come mi sono stretta a lei su quel tavolo, infilando la testa nel suo collo.
Me lo ha lasciato fare.
Al ricordo sorrido, ricordando anche la sua mano sulla mia testa, che mi teneva attaccata al suo petto.
Ricordo ogni parola, e quella fottuta gelosia che ha e che non vuole ammettere. Ricordo la sua espressione quasi disgustata nel sapere che aveva scopato con un'altra donna.
Non la capisco.
Non capisco cosa desidera da me.
Però non può essere solo semplice attrazione fisica, perché se così fosse, la sua gelosia non è altro che possessione malata.
Guardo fuori dalla finestra, e vedo il sole già alto nel cielo di questa domenica.
Noto sul comodino dei vestiti e mi tolgo le coperte, sentendo il freddo di novembre sul corpo.
Devo ammettere che Zulema tiene una giusta temperatura in casa.
Appoggio i piedi per terra, e sento il parquet caldo, grazie al riscaldamento a pavimento. Sorrido e mi incammino verso la doccia, dopo aver preso questa felpa larga e i pantaloni della tuta, insieme all'intimo nero.
Mi infilo sotto l'acqua calda e penso costantemente alla donna fantastica che tutta la notte ho avuto accanto.
E Dio quanto mi era mancato dormire con lei. Addormentarmi con il suo viso davanti, e il suo profumo vicino.
Avrei voluto abbracciarla? Assolutamente si.
Ma mi sono accontentata di averla accanto, di sentire il suo calore vicino.
Improvvisamente il ricordo delle sue dita che sfioravano il mio viso, ritorna alla mia mente con rapidità. Ero mezza addormentata, ma ricordo molto bene quel tocco così delicato, che subito ha interrotto. Avrei voluto che continuasse ad accarezzarmi per ore e ore, facendomi addormentare con le sue carezze delicate.
Ricordo come si è avvicinata al mio corpo, addormentandosi con la mano sulla mia. Eppure continua a dire che è semplice attrazione fisica. Mi viene da ridere a pensarlo, ma se lei continua a negare tutto, io non posso farci nulla. Se non vuole amarmi, non posso obbligarla a farlo.
So solo che tutta questa situazione mi sta facendo male, perché ieri notte nonostante la rudezze e nonostante tutto, l'amore che provo per lei è cresciuto ancora.
Non so come si possa continuare ad innamorarsi di una persona ogni giorno, ma è così. Mi innamoro di Zulema ogni minuto che passa, ed è per questo che non posso continuare ad essere solo una semplice attrazione fisica.
Ma se lei vuole questo, non posso obbligarla a volere altro.
Non posso obbligarla a volere ciò che voglio io.
Mi lavo ed esco dalla doccia, indossando il suo accappatoio bianco. Vado davanti allo specchio ed è quando guardo il mio collo che mi rendo conto di cosa ha fatto.
"Cazzo..." sussurro tra me e me, sfiorando con una mano l'enorme succhiotto che mi ha fatto.
È di un colore violaceo, e per quanto so di doverlo spiegare, mi fa piacere avere un suo segno sulla pelle.
Sorride mentre lo guardo ancora un po', per poi raccogliere i miei capelli in un asciugamano e cominciare a vestirmi. Infilo l'intimo pulito che mi ha lasciato, così come la felpa e i pantaloni, che profumano di lei.
Sto indossando vestiti impregnati di quel profumo stupendo a cui non riesco a resistere.
Lo stesso che mi fa perdere il controllo.
Lo stesso che amo da morire.
Chiudo gli occhi per un secondo, inalandolo e inebriandomi di lei.
Un profumo che da troppo posso apprezzare solamente quando scopiamo. Da troppo non la abbraccio, o semplicemente la bacio innocentemente.
Quei baci quotidiani e normali, che ti fanno sentire così bene, perché sai di condividere la tua vita con qualcuno. Invece tutto quello che abbiamo adesso è semplice sesso.
Non che mi dispiaccia certo, ma vorrei che mi amasse. Vorrei avere la certezza che lei sia solo mia, e io voglio essere solo sua. Non vorrei mai essere di nessun altro, ma lei mi deve volere perché mi ama, e non per una folle possessione tossica.
Mi asciugo leggermente i capelli, perché fuori c'è veramente freddo.
Non so cosa voglia fare Zulema adesso, ma io voglio parlarle sinceramente e dirle tutto questo. Dirle che la amo da morire e che non può continuare a negare tutto a se stessa. Perché è questo che sta facendo: sta negando un sentimento forte, da cui sto scappando rapidamente.
Non ne capisco il motivo, e forse nemmeno lei lo sa davvero, ma deve capirlo.
Perché io non voglio e forse non posso essere di una persona che non mi ama.
Perché mi distrugge.
Esco dal bagno e poi dalla camera, toccandomi i capelli leggermente umidi, ma non troppo.
"Zulema..." la chiamo, ma nessuna risposta arriva, cosi scendo le scale, guardandomi intorno per cercarla.
Potrebbe essere uscita, ma è Domenica e non dovrebbe avere casi da quanto mi ha detto Fabio.
Sento dei rumori provenire dalla cucina e mi dirigo in quella direzione, camminando con i piedi scalzi sul parquet.
I miei tacchi sono stati sistemati vicino all'ingresso, mentre la mia borsa e la giacca sono appese all'attaccapanni.
"Zule..." chiamo ancora, ma non ricevo risposta, cosi continuo a camminare verso la cucina, e quando entro la trovo girata di spalle, intenta a cucinare qualcosa.
Sorrido e mi avvicino, per poi sedermi all'isola che sta nel mezzo della stanza, ricordando subito le immagini di ieri notte.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora