Capitolo 45 (Lei non avrebbe voluto)

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Questo edit: vickynimri 🥲❤️

11 gennaio

MACA's POV

Un giorno. 24 ore. 1440 minuti. 86400 secondi.
Quante volte capita che il tempo voli? Sembra che quelle ore diventino minuti, e quei minuti secondi.
Ti sembra che non hai abbastanza tempo, perché la giornata passa con uno schiocco delle dita.
Troppe volte pensi di non riuscire a fare tutto ciò che vuoi dalla vita, per paura di non avere abbastanza tempo.
A volte desideri solo avere più di ventiquattro ore. Ad esempio quando stai con la persona che ami: il tempo vola.
Poi ci sono quei momenti in cui tutto si blocca.
Chissà perché accade sempre quando succede qualcosa di brutto.
Come sta succedendo adesso.
Sono passati quattro giorni, da quando quell'uomo ha bussato alla nostra porta di casa, dandoci forse la notizia più brutta che una persona possa ricevere.
Tutto mi è crollato addosso, schiacciandomi sotto un peso troppo grande da sopportare.
Più provo a toglierlo, più spinge, gravando sul mio petto.
Quattro giorni sono sembrati non passare mai, mentre hanno dovuto fare l'autopsia, dando poi il via alle indagini.
Credo di non essere mai stata tanto male prima. Mai così piena di rimorsi, rimpianti, sensi di colpa.
Guardo dritto a me il mio riflesso nello specchio, mentre ho le mani posate sulla mia pancia.
I miei occhi sono rossi e pieni di lacrime, mentre mi sto preparando per un funerale che è arrivato troppo presto.
Lascio che una lacrima cada sul mio viso, mentre la mia espressione rimane impassibile, come se non riuscissi a provare nulla.
Dentro di me sto morendo, ma è come se il mio corpo non avesse più le forze di buttare fuori il male che sento, dopo averlo fatto per giorni.
"Maca" sussulto quando sento una voce provenire alle mie spalle, e guardo attraverso lo specchio, incontrando gli occhi di Zulema.
Abbassa lo sguardo, guardandosi le mani, mentre io continuo a guardarla, con le lacrime che vorrebbero scendere, senza riuscirci.
Si avvicina, e io riporto lo sguardo sul mio corpo, scuotendo la testa.
"F-Forse...non va bene"
"Maca..."
"No. È troppo corto. Non è rispettoso giusto? Dovrei mettermi qualcosa di più coperto" vado verso il mio armadio, cominciando a spostare i vestiti davanti a me.
"Fermati ti prego" dice, mentre le lacrime tornano ad uscire dai miei occhi, scavandomi il viso.
"No" continuo a spostare i vestiti, per poi tirarne fuori tre e posarli sul letto, nervosamente.
"Ferma" faccio per slacciarmi il vestito, ma le sue mani afferrano i miei polsi con forza.
"Maca..."
"Lasciami! Tu non sai cosa sto provando" le do una spinta, mentre lei chiude gli occhi, e le sue palpebre tremano leggermente.
"È morta cazzo!"
Un'altra spinta, mentre comincio a piangere con violenza.
"È tutta colpa mia!" La spingo ancora, ma lei mi afferra i polsi, tirandomi a se, stringendomi forte.
"Lasciami" le urlo, singhiozzando, e con la voce rotta.
"Shh" dice, stringendomi e portando una mano tra i miei capelli, tirandomi la testa attaccata al suo petto.
Mi ribello per un po alla presa, ma dopo poco mi arrendo, lasciandomi andare tra le sue braccia.
Singhiozzo, lasciando che le mie mani si posino sulla sua schiena, stringendomi a lei. Infilo il viso nell'incavo del suo collo, inspirando il suo profumo, che di solito mi fa calmare.
E un po lo fa anche sta volta.
"Shh. Calmati"
"Se n'è andata" dico, mentre sento come mi stringe a se, dandomi un bacio sulla testa.
"Lo so" continuo a piangere, ma piano piano le sue carezze mi aiutano a calmarmi leggermente, aiutandomi a respirare, cosa che prima facevo con fatica.
"Ce la puoi fare. Sei forte Maca"
"È tutta colpa mia" sussurro, ma lei mi afferra il viso, accarezzandolo.
"Non dirlo nemmeno"
"Ma è così. Se io non fossi impazzita, vedendo cose che non ci sono mai state, non l'avrei portata la fuori, per poi andarmene e lasciarla li. Non l'avrebbero mai uccisa Zulema! Mai!"
"Non puoi darti queste colpe. Guardami" mi alza il viso, facendomi puntare gli occhi nei suoi.
Una lacrima mi riga il viso, mentre lei la asciuga subito, per poi guardarmi le labbra.
Non la bacio da quel giorno, e il mio respiro accelera, mentre lei si avvicina leggermente a me.
Le nostre labbra si sfiorano, ma io metto una mano sul suo petto, fermandola.
"N-Non dobbiamo andare?" Mi guarda, abbassando lo sguardo, annuendo.
"Si" annuisco, prendendo poi il cappotto, che mi infilo, così come fa lei.
Raggiungiamo la cucina, dove ci sono gli altri ad aspettarmi, pronti per andare.
Li guardo uno a uno, per poi scuotere la testa, mentre una lacrima mi cade sul viso.
Zulema si avvicina, prendendomi la mano, per poi tirarmi verso la porta d'uscita. Mi da una stretta forte, cercando di rassicurarmi come può, per poi mollarmi la mano quando usciamo di casa, dove la nostra relazione non esiste.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora