Capitolo 39 (Alcatraz)

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Edit: LauraBelisari  (amo questo ce l'ho come sfondo ahahahhah🦋)
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MACA's POV

"Lo avete fatto forte?"
"Dio Riccia non ti sopporto" dico, girando gli occhi al cielo mentre usciamo dalla camera, chiudendola una volta fuori.
"Maca a cosa serviamo io e Yoly se non condividi con noi questi dettagli?" Rido, scuotendo la testa, per poi dirigerci verso l'ascensore.
Spingo il piccolo pulsante rotondo, che si illumina di un bianco caldo, per poi notare il numero dei piani scendere.
"Maca...mi ascolti?" Sbuffo, per poi girarmi verso di loro, scrutandole.
Giro gli occhi al cielo, per poi rassegnarmi al fatto che vogliono essere partecipi di tutto questo, e annuisco.
"Vale...no. Non abbiamo scopato duro" noto un po di delusione sul viso della Riccia, ma non riesco a non portarmi il labbro inferiore sotto ai denti al ricordo della scorsa notte.
Mi sono addormentata nel modo migliore che conosco: le sue carezze.
Sentivo la sua mano nei capelli, così delicata e dolce. Ricordo come poggiava di tanto in tanto le labbra sulla mia testa, e ricordo quelle parole che mi ha sussurrato, facendomi tranquillizzare leggermente.
'Non me ne andrò'.
"Dio Maca...avete fatto l'amore!!" Dice prendendomi vicina a se, mettendo un braccio intorno al mio collo.
"Shh! Riccia calla!" Dico, guardandomi intorno, notando che il corridoio è vuoto.
Mi stacco dalla presa, dando le spalle all'ascensore, che sembra non arrivare mai, lasciandomi in balia delle domande della Riccia, che è una tremenda e inguaribile curiosa.
"Riccia perchè ti esalti tanto? Lo facciamo da mesi ormai, e siamo fidanzate. Vuoi che ti dica tutte le nottate?" Sbuffa, per poi alzare le mani in segno di resa.
"Vale...però ammetti che è brava. Dai almeno una volta. Dammi questa soddisfazione. Voglio sentire cos'hai da dire sulle prestazioni".
Giro gli occhi al cielo, mentre sento finalmente il suono dell'ascensore, che segnala l'arrivo, ma prima di voltarmi rispondo alla Riccia.
"È tremendamente brava, attraente, sexy, e mi da un sacco di piacere. Sia fisico che mentale. Ti basta? O vuoi sapere i dettagli del suo corpo perfetto che amo toccare?" Sbotto.
Noto l'espressione della Riccia molto strana: tiene le labbra strette tra loro, come se volesse trattenere una grossa risata, e i suoi occhi si abbassano.
"Buongiorno"
Mi paralizzo quando sento quella voce calda e roca alle mie spalle, sprofondando nella vergogna.
Mi volto con lentezza, notando Zulema appoggiata leggermente alle porte aperte dell'ascensore, bloccando il sensore, che altrimenti le farebbe chiudere.
"Ehm..." sento delle piccole risatine alle mie spalle, e Saray si volta leggermente dall'altra parte, cercando di mantenere impassibilità.
Alzo lo sguardo negli occhi di Zulema e sono certa di essere bordeaux in viso, mentre lei sembra divertita dalla situazione.
Ringrazio che tutti i presenti sappiano della nostra relazione, o avrei fatto un guaio enorme.
"Sa che non si urlano informazioni private in posti pubblici, signorina Ferreiro? Potrebbero essere usate contro di lei" divento ancora più rossa, per poi grattarmi il collo nervosamente.
"Vale...non dobbiamo andare a fare colazione?" Entro rapidamente in ascensore, seguita dalle mie amiche, mentre Zulema sbuffa una risatina, lasciando che le porte si chiudano.
Quando lo fanno, noto che guarda le mie amiche, e poi Saray, come se stesse decidendo cosa fare.
Passano forse due secondi, e poi il mio viso viene afferrato, mentre labbra calde toccano le mie, in un bacio casto.
Dura qualche secondo, e quando ci stacchiamo, ci guardiamo intensamente.
"Buongiorno"
"Buongiorno" dico arrossendo, per poi guardare le altre, che fingono di non guardare.
Rido, mordendomi il labbro inferiore, per poi intrecciare le dita alle sue, che si mette accanto a me.
Ringrazio l'altezza del palazzo, che permette la discesa di molti piani prima di arrivare al primo.
Quando le porte si aprono, le nostre mani si staccano, e si sfiorano, fino a quando non usciamo, entrando nel caos della mattina.
Questo hotel sembra usato da molte persone importanti, a livello lavorativo, quindi è molto pieno.
"Andate a mangiare, arriviamo" dice Zulema, indicandoci la mensa, verso cui noi ci dirigiamo.
Il mio stomaco brontola, e mi porto una mano in quella zona, facendo una smorfia.
"Dio che fame"
"Succede questo a fare troppa attività" guardo la Riccia, sbuffando, mentre loro ridono, probabilmente ripensando alla mia figuraccia davanti all'ascensore.
"Avete finito?"
"Maca dio...dovevi vedere la tua faccia. Eri come un pomodoro" rido anche io sta volta, mentre ci sediamo al tavolo, dove ci sono già Fabio e Valbuena.
"Buongiorno" dico loro, che mi rivolgono lo stesso saluto, e Fabio aggiunge un occhiolino complice.
Sono felice che, nonostante tutto, riusciamo a rimanere in buoni rapporti.
Mangiamo tranquillamente, sapendo che Zulema ci ha fatti scendere con largo anticipo, dandoci tutto il tempo, mentre lei se ne sta in un tavolo a parte, con la gitana.
Le getto occhiate di tanto in tanto, guardandola mentre fa gesti normalissimi: addenta un croissant e sorrido notando come lo fa in modo elegante. Credo non le piaccia la sua bocca, perché, un gesto che spesso fa, è portarsi la mano alle labbra, coprendole. Soprattutto quando ride o mangia.
Quella stessa bocca che lei disprezza, io la amo.
Amo quelle labbra perfette, che mi hanno sempre attratta, e non capisco come faccia ad odiarle.
"Maca...stacca gli occhi" sussurra la Riccia, avvicinandosi al mio orecchio.
Sorrido, come se fossi appena uscita da un potente incantesimo, e quando punto lo sguardo su Fabio, seduto davanti a me, noto uno sguardo strano, come accigliato.
Aggrotto le sopracciglia, sperando che non abbia visto come la stavo guardando.
"Que?" Chiedo, facendo un sorriso nervoso.
"Niente" dice lui, distogliendo lo sguardo da me, per poi posarlo sul suo piatto.
Deglutisco vedendo come sembra pensieroso, e prometto a me stessa di stare più attenta.
Non posso permettere che Fabio scopra della mia reazione clandestina con la mora, perché scoppierebbe un casino, e non so che conseguenze potrebbe avere, sia per me, che per Zulema.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora