MACA's POV
"Porca troia!" Sbatto il pugno sul tavolo, Mentre me ne sto qua seduta a elaborare il caso ancora una volta.
Ho lasciato Alex circa tre ore fa, dopo un pomeriggio intenso che abbiamo passato a leggere e rileggere ogni punto della nostra accusa.
Abbiamo lavorato intensamente per quasi quattro giorni, mettendo su una strategia veramente molto valida.
Ho aiutato Alex in ogni punto, ricevendo le sue congratulazioni per la mia brillantezza. Avrei voluto dirle che tutto ciò che so l'ho imparato dalla migliore. Non solo all'università, non solo mentre sono stata a lavorare con lei passo passo, ma anche in passato, quando la seguivo come fan sfegatata, studiando ogni suo caso. Zulema è stata colei che mi ha avviato a questa carriera.
Mi ha fatto capire quanto io avessi voglia di fare questo nella vita.
Leggo ancora una volta il caso, stampato nero su bianco su questi fogli che ora ho davanti.Alicia Perez, madre di Amalia, una giovane ragazza di 18 anni, che è stata uccisa e ritrovata morta nel suo letto.
La madre racconta che la sera prima le ha dato la buona notte come ogni giorno, per poi ritrovarla accoltellata la mattina dopo.Io e Alex abbiamo trovato un'accusa valida, ma continuo a chiedermi se Zulema non abbia una difesa migliore. Conosco l'araba dagli occhi perfetti, e so quanto tiene al suo lavoro.
So quanto è determinata e quanto vuole portare a termine i suoi casi con la vittoria. Non si arrende facilmente e cerca sempre prove che possano rendere il suo cliente libero ad ogni ogni accusa.
Questa volta però, sta difendendo un criminale, e per quanto lei sia brava è difficile vincere quando stai proteggendo una persona che è colpevole.
E credo lei lo sappia bene.
"Maca...dai basta. Ti stai stressando"
Passo rapidamente una mano sulla fronte, chiudendo gli occhi per un secondo. Forse la Riccia ha ragione, sto pensando troppo, dopotutto Zulema non può creare prove dal nulla, e questo caso è praticamente dalla nostra parte.
"Vale" chiudo il fascicolo che ho davanti, riponendolo nella cartellina che domani dovrò portare con me in tribunale. Mi butto sul divano, portandomi un braccio davanti al viso, per poi lasciare un sospiro pesante.
La Riccia e Yolanda mi raggiungono, mentre io faccio loro spazio, mentre si siedono accanto a me.
"Vuoi che veniamo con te in tribunale?"
"No Yoly...Zulema andrà su tutte le furie se vi vedrà li"
"Ma cosa ce ne importa di quello che pensa quella stronza?"
"Riccia!!" Le dico, alzando leggermente la voce per ammonirla, mentre lei alza le mani in segno di scusa.
"Okay...perdonami. Ma è cosi. Ti ha fatto del male, e non riesco a sopportarlo"
"Non è colpa sua se non mi ama. E sono stata io a concederci la possibilità di essere solo sesso. Quindi in pratica mi sono fatta male da sola"
"Puttanate" do un occhiataccia alla riccia, che continua a tirare fuori questo argomento, di cui sicuramente non voglio parlare.
Rivangare i vecchi ricordi con Zulema mi fa solo sentire peggio, aumentando notevolmente quel peso che sento in mezzo al petto costantemente, senza un attimo di tregua.
Continuo ad amare Zulema senza sosta, e questo mi fa letteralmente andare fuori di testa. Continua a voler sentire il suo profumo, a sentire le sue mani su di me, i suoi baci caldi. Tutte cose che non potrò mai più avere.
Sento un pianto isterico e nostalgico voler uscire con forza, così mi alzo immediatamente dal divano, battendo leggermente le mani.
"Vale. Domani mi devo alzare presto e sono gia le dieci. Vado a farmi una doccia e poi vado a letto, o davvero non mi alzo" entrambe annuiscono, e io mi abbasso, dando un bacio sulla guancia ad entrambe, per poi incamminarmi verso la mia camera.
Mi getto sotto l'acqua calda, che avvolge il mio corpo, fino a scrosciare per terra, mentre sento nuovamente quella brutta sensazione nel mio petto. Scontrarmi con Zulema all'interno di un tribunale era l'ultima cosa che volevo e a cui avrei mai pensato.
Un posto dove i nostri sentimenti non possono entrare. Quindi sarà una lotta per cercare di mantenerli lontano il più possibile, una lotta che sento quasi già persa. Stare nella stessa stanza di Zulema mi rende quasi debole, e non so se per lei sia la stessa cosa. Forse anche per questo cercavo di leggere e rileggere quella stupida accusa. Perché lei non ha mai provato sentimenti forti nei miei confronti, quindi le sarà più facile lasciarli fuori.
Insapono il mio corpo, e quando passo le mani sul collo, sento un leggero brivido partirmi dal collo e percorrermi tutta la colonna vertebrale.
Nella mia mente ritornano quelle immagini che adesso sembrano così vivide, seppur lontane.
Quelle che mi ricordano di come Zulema mi baciava il collo come fosse normalità.
Lo faceva cosi spesso, facendomi sentire desiderata e amata.
Invece la seconda sensazione era solo una stupida illusione, accompagnata dalla mia speranza.
Una speranza che è rimasta viva sino all'ultimo, e che mi ha completamente distrutta.
Scuoto la testa, cercando di allontanare il più possibile questi ricordi dalla mia mente, che non fanno altro che torturarmi.
Finisco di lavarmi, per poi uscire, mettermi l'accappatoio, e andare davanti allo specchio. Guardo la pelle delicata del mio collo, per poi soffermarmi su quel punto su cui ormai non c'è più niente, mentre fino a pochi giorni fa stanziava ancora il suo marchio.
Mi asciugo una lacrima ribelle, che è riuscita a sfuggire al mio controllo, per poi uscire dal bagno e andare verso l'armadio.
Quando lo apro, noto, accuratamente piegati, i suoi vestiti.
Gli stessi che mi aveva prestato giorni fa.
Chiudo gli occhi, pensando quanto sia una cattiva idea quella che ho appena pensato. Ma il mio istinto prende il sopravvento, e le mie mani sono già su quella felpa nera, che per giorni ho ignorato. L'avevo appena messa quando l'ho tolta, quindi non l'ho lavata, lasciandola impressa nel suo profumo.
La porto prima al petto, annusandola e inebriandomi di lei, per poi infilarmela.
Mi danno da sola per la mia scelta, consapevole che mi fa soffrire maggiormente, ma avevo bisogno di questo. Mi infilo un paio di slip, per poi andare sotto le coperte, con il suo profumo addosso. Non so quanto tempo ci metto ad addormentarmi, tra pensieri e sensazioni che continuano a torturarmi la mente, senza lasciarmi via di scampo. Nonostante i miei occhi siano chiusi, la mia testa é completamente attiva, macinando informazioni su informazioni.
Poi, decido di concentrarmi su un unico particolare.
L'unico che può farmi addormentare davvero: il suo profumo.
Così faccio: chiudo gli occhi e allontano qualsiasi pensiero, mentre sento questa stupenda fragranza inevitabilmente necessaria.
E in pochi minuti, sono già tra le braccia di Morfeo.
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𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-
FanfictionLa legge. Un ambito di studio sicuramente eccellente. Nuovi avvocati, magistrati e tutto ciò che quell'università concerne, sembra attirare l'attenzione della studentessa Macarena Ferreiro. Una studentessa laureata a pieni voti, con lode, e ora p...