Capitolo 54 (Sono bloccata)

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30 giugno

(MACA's POV)

Rientro in casa dopo una mattinata veramente lunga, e appoggio la borsa sul mobile che c'è nel corridoio d'ingresso di questa casa meravigliosa. Mi ero ripromessa di controllare la casa, quindi è quello che dovrò fare per il resto del pomeriggio.
Vado in camera, spogliandomi dei vestiti che per ore ho indossato, per poi andare in bagno, e aprire la doccia. Mentre aspetto che raggiunga la temperatura giusta, mi guardo allo specchio, notando le piccole occhiaie che si stanno formando sotto i miei occhi. La notte dormo male e poco, e questo sta rivelando i suoi effetti sul mio viso stanco.
Entro in doccia, e subito l'acqua calda avvolge il mio corpo, facendomi sentire quella bellissima sensazione di calore e rilassamento di cui ho bisogno. Passo le mani sul mio corpo, sui capelli, che si bagnano ogni secondo di più, diventando pesanti, per poi prendere la spugna che riempio di sapone. Improvvisamente i ricordi di Zulema, che mi accarezzava il corpo mentre l'acqua calda ci accarezzava, invadono la mia mente rapidamente. Chiudo gli occhi, in modo da poterli vedere meglio, per poi sorridere quando ricordo. Con il tempo passato, mi sono dimenticata ogni tipo di sensazione, di profumo. Ricordo i suoi lineamenti perfetti, ma non il modo in cui mi toccava, ad esempio. Il modo in cui mi baciava.
Non ricordo cosa vuol dire sentire le sue dita sulla mia pelle.
Riapro subito gli occhi, risvegliandomi dal mio breve e momentaneo viaggio nei ricordi, per poi insaponarmi il corpo, e lavarmi i capelli, che accarezzo con delicatezza.

Passa circa un ora, che ho usato per asciugarmi i capelli, per vestirmi, e per farmi una buona tazza di the, che ora sto bevendo, mentre me ne sto seduta su questo divano fin troppo comodo, con in mano il cellulare. Scorro i vari post su Instagram, quando mi arriva una chiamata da parte di Saray. Sorrido, per poi schiacciare sul piccolo bottone verde, portando il cellulare all'orecchio.
"Saray...ciao"
"Ciao Maca. Allora? ti è piaciuto il regalo della regina?"
"Certamente, come può non essermi piaciuto. Mi ha lasciato senza parole Saray. Come posso accettare tutto questo? Mi ha praticamente lasciato milioni di euro"
"Di più rubita..."
"QUE?"
"Zulema è ricca da fare schifo...credi che lo sia per qualche milione?"
"Dios..." porto la tazza alle labbra, bevendo un sorso di the, che sento ancora caldo in bocca.
"Maca ha voluto lasciare tutto a te perché si fida e soprattuto vuole che tu viva bene" sorrido al pensiero di Zulema che si preoccupa per la mia vita nonostante non sia qui.
"Hai riordinato?" dice dopo qualche secondo di silenzio, capendo che parlare della mora non mi avrebbe fatto poi così bene.
"Non ancora. Hai detto che non hai fatto solo lo studio no?"
"Si...non ho avuto tempo, e poi Zulema odiava quando ci entravo" annuisco tra me e me, sapendo che ha perfettamente ragione, così sorrido, per poi salutare Saray, che riattacca subito dopo la telefonata. Appoggio la tazza sul tavolino davanti a me, e mi decido a sistemare quella stanza: probabilmente rimando sempre perché entrare in quel posto, dove ogni cosa è dove lei l'ha lasciata, mi fa male.
Salgo lentamente le scale, per poi arrivare davanti a quella porta. Prendo un bel respiro, per poi entrare, e rimango letteralmente senza parole per quello che trovo.
Milioni di fogli sono ovunque sulla scrivania. Ci sono penne e matite di diverso colore su ogni tipo di superficie. Mi avvicino e passo la mano sulla carta bianca, per poi notare in un angolo una lavagna per le investigazioni. Quando la volto, la mia bocca si apre per la sorpresa, e la mia mano va su essa, mentre i miei occhi diventano lucidi.
La scritta 'sospettati insabbiamento' mi passa davanti rapidamente e più volte, mentre capisco solo adesso per cosa si è sacrificata Zulema. Una parte di me stava cominciando a credere che lo avesse fatto per me, perché ero colpevole, perché non lo ricordavo ma ero stata io, e lei non voleva ferirmi.
Credevo che volesse salvarmi da me stessa, dai sensi di colpa, dai rimorsi.
Invece la cosa è molto più complessa: moltissime foto di varie persone che ho conosciuto sono appese con una puntina, mentre un filo di lana rossa crea i collegamenti possibili. Ci sono molti punti interrogativi, e deve essere stato questo a far compiere a Zulema quel gesto: sono stata incastrata da qualcuno per qualcosa, e lei non ha avuto abbastanza tempo per venirne a capo, quindi si è semplicemente sacrificata per me, perché non voleva che andassi in carcere. Lascio cadere le lacrime sul mio viso, mentre stringo i pugni lungo i fianchi, con una rabbia disumana dentro. La testa comincia a scoppiarmi, mentre milioni di domande mi invadono la mente, facendomi chiedere il motivo di tutto questo.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora