Capitolo 22 (Prediletta?)

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MACA's POV

"Rizos ya!" Dico, cercando di zittirla, mentre camminiamo per i corridoi dell'università, dirette alla caffetteria.
"Ci hai appena detto che state insieme. Com'è successo? Dai Maca parla"
"Shh..." dico guardandomi intorno, mentre Yolanda da una pacca sul braccio della Riccia, che sta parlando con un tono di voce troppo alto.
"Tía abbassa la voce" dico, mentre ci sediamo al nostro solito tavolo, ordinando la colazione.
Un messaggio mi arriva, distogliendo la mia attenzione dalle altre.

Sei bella stamattina

Mi volto, cercando quella mora perfetta che sta notte mi é mancata terribilmente.
Mi é mancato il suo corpo caldo, le sue mani che mi accarezzano e le sue labbra che di tanto in tanto mi baciano le testa.
"Maca...la professoressa Sexy é a quel tavolo" dice la Riccia, facendomi voltare.
La vedo seduta in un tavolo non troppo distante da noi, mentre beve il suo cappuccino, rigorosamente amaro.
Fa un piccolo sorrisino, mentre io mi mordo il labbro inferiore, scrivendole un messaggio.

Buongiorno

Come stai?

Mi sei mancata stanotte

Anche tu. Per questo stanotte ti voglio nel mio letto

Rabbrividisco leggendo quel messaggio, e alzo gli occhi dal telefono, guardandola.
Ha gli occhi fissi nei miei, mentre sorseggia il suo cappuccino.
Stavo per scriverle un messaggio, ma vengo riportata alla realtà da Yolanda, che mi da un leggero calcio da sotto il tavolo.
"Ahia!"
"Smettetela di fare romanticherie. Vi vedranno...Zulema lo nasconde bene, ma tu sembri un'adolescente alla prima cotta"
Arrossisco immediatamente, mentre noto l'araba alzarsi e pagare il suo caffè.
Ci passa accanto, guardandoci tutte e tre, per poi puntare gli occhi verde smeraldo nei miei.
"In classe. Tra 10 minuti. Non tollero ritardi" dice alzando la voce, mentre si allontana, mostrandomi il suo fondoschiena perfetto, dentro un paio di pantaloni di un tailleur nero.
Oggi é particolarmente bella, con i capelli lasciati sciolti sulle spalle, e dei vestiti che le mettono in risalto le forme.
Parla con Miranda, gesticolando e sorridendo di tanto in tanto, facendomi innamorare di quei piccoli gesti che apparentemente sono normali e senza importanza.
Mi volto verso le altre, che stanno ridendo tra loro, facendomi alzare gli occhi al cielo, mentre rispondo rapidamente al messaggio di Zulema, che avevo lasciato in sospeso.

Ho il turno sta sera. Non posso.

Metto il telefono nella borsa, mentre prendo il mio caffè, portandolo alle labbra.
"Le ho detto 'ti amo'...." dico, sussurrando in modo che nessuno senta a parte loro, che spalancano leggermente la bocca.
"Que?" Annuisco alla Riccia, che sorride.
"Wow bionda. Mi sorprendi"
"Non lo so...mi é uscito spontaneo"
"Maca...sei sicura che non state correndo troppo?" Chiede Yolanda, guardandomi con una leggera incomprensione sul viso.
"Yoly perché mi guardi cosi? Non stiamo correndo...semplicemente ci amiamo e ci stiamo vivendo..."
"Vale. L'importante é che entrambe ne siate consapevoli" dice sorridendo, per poi allungare una mano e accarezzare la mia, poggiata sul tavolo.
Sorrido e annuisco, per poi parlare di cose che hanno fatto nel periodo in cui non ci sono stata.

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"Vi consiglio di prepararvi bene sugli argomenti che abbiamo trattato fino ad ora, perché alla fine di questa settimana ci sarà un esame" dei sussurri si alzano nell'aula, facendo sorridere Zulema, che se ne sta appoggiata alla cattedra in fondo alla classe.
"Professoressa ha trattato tantissimi argomenti. Come possiamo studiare in cinque giorni?"
"Signorina Cartis cinque giorni sono più che sufficienti per studiare le mie lezioni. È capacità di un buon avvocato imparare apprendere in fretta" dice incrociando le gambe, che comincio a guardare, scrutandole attentamente.
"Mi scusi. Si ha ragione..."
"Bene. L'esame sarà così strutturato..." si avvicina alla lavagna e segna in rosso la scritta 'test', ma non ci vuole molto perché i miei occhi scendano rapidamente dalla sua mano verso il basso, posandosi sul suo fondoschiena perfettamente fasciato.
"...avrete tutto il tempo, perché vi lascerò 4 ore. Risponderete ad alcune domande aperte, riguardanti argomenti trattati con me. Ma la cosa che mi preme maggiormente sapere, é la vostra capacità elaborativa riguardo i casi" i suoi occhi di posano su di me, che abbasso lo sguardo, incapace di non fingere indifferenza nei suoi confronti.
"So già quella della signorina Ferreiro, perché lavora con me. Per questo motivo lei avrà un caso di maggiore difficoltà, così non verranno fuori eventuali polemiche riguardo preferenze" faccio scattare gli occhi sul suo viso, che ha un leggero sorrisetto quasi impercettibile, che riesco a riconoscere perché ormai la conosco.
"Que?" Dico senza controllare le mie parole, mentre la Riccia mi da un leggero colpo con il piede.
"Non le basta lavorare con me? Vuole anche essere facilitata negli esami?" Delle risatine soffocate si alzano nell'aula, facendomi arrossire.
"No. Però non é giusto nemmeno che-"
"Cosa?" Chiede interrompendomi, mentre capisco che devo smetterla di contraddirla, ma qualcosa mi spinge a non farlo.
"Quindi io affronto esami molto più difficili rischiando di non passarli?"
"Ferreiro è prima in classifica e lavora con me ai casi, non pensa che sia facilitata nell'apprendimento?"
"No"
"Come prego?" Noto l'irritazione nel suo viso, che mi fa quasi sorridere, ma mi trattengo, sapendo di non poterlo fare.
"Dico solo che lei mi sta mettendo in difficoltà"
"Ah si? Portarla con me in Italia è stato 'metterla in difficoltà'? Se è cosi possiamo rimediare" subito mi pento delle mie parole, scrutando i miei compagni di corso, che guardano la scena, incuriositi.
"Non intendevo questo..."
"No? A me pareva di si...cosa intendeva?"dice con una leggera punta di fastidio nella voce.
"Niente. Ha ragione...mi scusi professoressa Zahir" annuisce e guarda l'intera classe, cercando di coprire la sua rabbia riguardo la mia contraddizione nei suoi confronti.
Continua la sua spiegazione, mentre stringo la penna nella mia mano, scuotendo la testa.
"Voglio che mi troviate una strategia efficace per risolvere un caso basilare. É possibile ovviamente, e si basa principalmente sugli argomenti già trattati, quindi datevi da fare in questi giorni. É tutto chiaro?"
"Si" diciamo quasi in coro, facendole fare un'espressione di approvazione, per poi cancellare le sue precedenti scritte alla lavagna.
"Bene, oggi trattiamo un argomento che dovreste già aver studiato, ma lo voglio rispolverare. Ci servirà per una prossima lezione..." Scrive alla lavagna, e tutta l'eccitazione di prima é stata sostituita dall'irritazione per la sua palese provocazione.
"...tratteremo lo stalking" la guardo, con un leggero sguardo sorpreso, e quando si volta fa lo stesso, puntando i miei occhi.
Ci guardiamo e non riesco ad essere arrabbiata con lei.
Non per questo stupido test.
Sorrido lievemente, per poi distogliere lo sguardo, per non destare troppi sospetti.
"Chi sa quali sono i principali tipi di stalking?" Varie mani si alzano, tra cui anche quella delle mie amiche.
"Kabila"
"Esistono diverse tipologie. 'Il risentito' che solitamente si vuole vendicare di traumi subiti, secondo il suo parere, ingiustamente. Poi c'é il-"
"No si fermi. Montero continui lei.." dice Zulema, interrompendola e dando la parola a Yolanda, che si ricompone leggermente sulla sedia.
"C'è il 'bisognoso d'affetto', cioè colui che vuole avere una relazione ad ogni costo, che sia di amicizia o d'amore. Continua a fare pressione sulla vittima, convinto che prima o poi cederà"
"Molto bene...che altro?" Chiede alla classe, scrutando le varie mani alzate.
"Lei...parli pure" dice indicando una ragazza mora, seduta dall'altra parte dell'aula.
"Il 'corteggiatore incompetente', che mantiene comportamenti opprimenti ed invadenti sulla vittima, che si possono tradurre in atti aggressivi se non ha un riscontro positivo"
"Si esatto. Solitamente però ricordate che questo tipo di stalking é di breve durata" molte teste annuiscono, mentre Zulema fa passare gli occhi su tutti, capendo chi chiamare.
Fa una smorfia e poi indica Fabio, secondo in classifica e seduto accanto a Valbuena, non troppo distante da me.
"Dai parli Martinez"
"Il 'predatore', cioè colui che ha un obbiettivo di natura sessuale. Cio vuol dire che questa persona vuole avere rapporti sessuali con la persona che pedina" Zulema annuisce, per poi abbassare per un secondo lo sguardo, osservandosi le mani.
"Martinez sa anche il motivo?" Ci pensa leggermente e poi fa una smorfia, come se fosse scontato che sia solo per sesso.
"Qualcuno lo sa?"
Silenzio.
Nessuno lo sa e giro gli occhi al cielo, prima di parlare, senza chiedere nessun permesso.
"Perché trae attrazione ed eccitazione dalla paura che incute sulla vittima. Queste persone trovano eccitante che la persona pedinata abbia paura di lui o lei, perché gli da un senso di potere, di controllo" sorride lievemente e annuisce.
"Brava Ferreiro. Ora manca l'ultimo, che tutti si dimenticano perché non c'é sempre sui libri universitari. Ma esiste" dice guardandomi, sapendo che so la risposta.
La so forse fin troppo bene e lei lo sa.
L'ultimo caso è quello che era Giulia, e il fatto che Zulema lo abbia tirato fuori, mi fa capire quanto abbia voglia di provocazioni.
"Due punti a chi lo sa" dice ridendo, scrutando tutti nella classe, mentre nessuno sembra saperlo.
"Ferreiro? Sa anche questo?" Chiede con una finta ironia, facendo ridere la classe.
"Si professoressa. Il 'respinto'..." ci guardiamo e lei alza leggermente la testa verso l'alto, aspettando la mia risposta.
"...é quella persona che vuole vendicarsi sulla vittima per essere stata respinta. Solitamente si tratta di un ex. Personalmente penso che questo tipo di stalking abbia anche alla base una sorta di mania del possesso" dico guardandola, mentre sa bene che la sto provocando, e sto sperando con tutte le mie forze che risponda.
Giulia.
Si tratta di lei.
Per quanto io sia andata oltre, questa storia ancora mi tocca, infastidendomi.
Abbassa la testa e sbuffa una risatina.
"Interessante. Perché pensa questo? Ha studiato psicologia insieme a legge, signorina Ferreiro?" Dice ironicamente, accettando il mio invito di provocazioni, che può finire male.
Delle risatine si alzano nell'aula, mentre tutti gli occhi sono posati su di noi.
Deve sembrare un semplice scambio di idee, e non la guerra di provocazioni che invece sta avvenendo.
Solo io e lei siamo consapevoli della tensione che si é creata tra noi.
"No. É solo una mia idea..." Dico senza interrompere mai il contatto visivo con lei.
"Bene. Allora la esponga..."
"Beh lei non crede che ci sia questa componente?"
"Una componente psicologica di ossessività?"
"Certo..." dico annuendo, aspettando la sua risposta.
"No. Credo che la persona semplicemente vuole essere nuovamente amata..."
"Allora non si tratterebbe di questo tipo di stalking professoressa. Si potrebbe semplicemente voler riprendere la persona. Giusto? Quindi dovrebbe appartenere al secondo caso esposto dalla mia compagna Montero: il 'bisognoso d'affetto'. Invece questo tipo di stalker oltre che voler riprendersi la persona, vuole anche vendicarsi" noto che é in difficoltà, mentre deglutisce.
Un gesto che solo io so riconoscere, perché ormai ho imparato i piccoli gesti che fa quotidianamente.
"Continui...mi interessa questa sua idea Ferreiro..." sorrido e annuisco.
"Penso solo che ci sia una componente psicopatica. E nel caso in cui si abbia un processo da affrontare, io richiederei alla vittima se ha messaggi, o qualsiasi altra cosa che possa sostenere la follia psicopatica di questa persona" sorride e annuisce, per poi aprire le braccia.
"Mi ha colpita. Molto bene Ferreiro, punti extra...per tutti gli altri che hanno risposto, aggiungo un punto alla classifica"
Sorrido e abbasso lo sguardo sul mio libro, cercando di non reagire troppo alle sue parole.

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