Capitolo 10 (🦋🦋🦋)

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ZULEMA's POV

Sono passati due giorni da quella fottuta notte in cui Macarena si trovava in quel locale e non mi risponde da allora.
Ne alle chiamate, ne ai messaggi.

Segreteria telefonica di Macarena Ferreiro. Si prega di lasciare un messaggio dopo il segnale acustico.

"Macarena rispondimi cazzo!"
Sbatto il telefono sul tavolo, dopo aver chiuso la chiamata, e mi tocco le tempie, che stanno per esplodere.
Tra poco ho il processo, e devo riuscire a vincerlo adesso, per poi prendere un get e tornare a casa sta sera stesso.
Qualcosa mi dice che non va bene questa situazione.
Non sentirla mi sta facendo male, in un modo che non credevo possibile.
Non credevo che sentirla così tremendamente arrabbiata e triste mi avrebbe provocato una reazione tanto forte.
Penso costantemente a lei, e in questi due giorni ho cercato in ogni modo di contattarla, senza successo.
Non capisco più cosa provo e sento per la bionda.
Quella sicurezza che avevo, o che forse mi sono inculcata da sola, ora mi sembra solo una grande cazzata.
Tutto mi è crollato addosso quella notte: non solo provavo qualcosa che mi stava facendo male allo stomaco, ma ho sentito come le parole di Macarena mi abbiano colpita dritto al petto.
Non pensavo di poter sentire fastidio per la presenza di Macarena in un locale, probabilmente vestita in modo provocante.
Provo a chiamare di nuovo, ma la risposta rimane la stessa.
Sbuffo e apro la sua chat, notando l'assenza della scritta online e anche di quella dell'accesso.

Maca...parliamo.

Lo invio e la spunta che appare è una, e ciò significa che non ha internet acceso.
Appoggio il telefono e cerco in ogni modo di capirci qualcosa.
Non ho idea di cosa fare ed è la prima volta che una persona mi incasina in questo modo: la testa che non riesce a staccarsi dal pensiero di lei, la mia pancia che sembra stretta in una morsa e il mio petto appesantito.

"Zulema, tra venti minuti iniziamo" alzo la testa verso Saray, e annuisco, alzandomi.
"Tutto bene?"
"Si. Solo devo tornare a casa. Oggi"
"Zulema ne abbiamo gia parlato. Non ci sono voli"
"Ci sono i get. E voglio un fottuto get cazzo" dico alzando leggermente la voce, facendo sussultare Saray.
"Calmati....ho capito" si avvicina quando mi tocco la testa, e mi accarezza il braccio.
"Zulema cosa ti succede?"
"Niente. Facciamo questo dannato processo. Trovami il volo" annuisce e io lo faccio di rimando, per poi superarla e andare verso l'aula del processo.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

"Vostro onore non vedo il motivo di continuare questo processo. Il cliente dell'avvocato Zahir ha tutte le prove contro"
"Obiezione. Non ho finito" dico, poggiando le mani sulla scrivania, per poi alzarmi in piedi.
"Avvocato Zahir le consiglio di arrivare al succo di tutto questo" dice il giudice, guardandomi con quello sguardo che ho visto gia molte volte: quello che hanno tutti i giudici che ritengono colpevole il tuo cliente.
"Vale" dico, estraendo dal fascicolo un foglio del quale mi ero dimenticata.
La scrittura leggera ed elegante di Macarena segna la carta bianca, dandomi forse l'unica possibilità.
Il ricordo di lei che si concentra, mentre scrive sui fascicoli, mi fa comparire un lieve sorriso.
Avevo scartato questa opinione perché so che i giudici spesso non si basano su queste frivolezze, ma probabilmente è l'unica cosa che mi rimane.
Il pensiero della bionda che mi da forza e sostegno, mi fa scuotere la testa, mentre mi dirigo davanti alla giuria popolare.
"Avete molte prove. E so che la maggior parte di queste sono contro al mio cliente, ma giurati...vi chiedo di prestare attenzione alle mie parole"
Prendo il telecomando e accendo il televisore, che lascia comparire una serie di immagini: volontariato con i bambini africani, alle case di cura, e molte altre azioni che rendono l'uomo che sto difendendo, un animo buono.
"Guardate questo ragazzo e ditemi se vedete un assassino"
"Obiezione. Irrilevante"
"Accolta. Avvocato Zahir sono illazioni.
Uno scatto di ira, o gelosia, o qualsiasi altra emozione forte, potrebbe avere come conseguenza azioni violente"
"Vostro onore mi faccia continuare"
Improvvisamente il corpo di Maca, che mi spiega la sua teoria, camminando avanti e indietro per il mio salone, mi fa sorridere.
"Se le mie sono illazioni, lo sono anche le parole dei testimoni dell'accusa! Perché nessuno, ha visto che il mio cliente ha assassinato e stuprato la vittima. Semplici deduzioni, che l'accusa vuole istillare nella vostra mente.
Non si hanno prove certe di presenza di sperma all'interno della vittima, perché si sono degnati di prendere precauzioni.
Perché allora il mio cliente deve essere accusato per semplici ipotesi di aggressione? Quando non ha nemmeno un movente accertato..."
Noto sugli sguardi dei giurati un velo di indecisione, mentre le parole di Macarena mi tornano alla mente.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora