(MACA's POV)
"Sei sicura?"
Annuisco, mentre entriamo in casa sua.
Non mi ha baciata, ne toccata, per tutto il viaggio.
Mi ha solo trascinato via di li e portata qua.
Mi guarda e io faccio lo stesso.
Sorrido, sentendomi leggermente meglio, sapendo che adesso potrò almeno baciarla e toccarla, nonostante tutto questo mi faccia male.
So che sarà solo una 'relazione' fisica, niente di più.
Ovviamente da parte da sua, perché ogni volta che mi donerò a lei, lo farò continuando ad esserne innamorata.
Mi scruta e per quanto non lo ammetta, so che anche lei sa quanto sia sbagliato, ma qualcosa ci spinge a volerci.
Qualcosa non ci da la forza di stare lontane: lei ha le sue ragioni e io ho le mie.
Siamo come due calamite molto forti, che si attraggono e che si fa fatica a separare.
Mi appoggio al muro dietro di me, mentre lei avanza lentamente, guardandomi negli occhi.
I nostri sguardi sono incatenati, domandandosi quanto sia giusto fare tutto questo.
Sappiamo che non dovremmo farlo, lo so io come lei, ma vedo nei suoi occhi la stessa mancanza di forza che ho io nei miei.
Si avvicina e chiudo gli occhi quando sposta una ciocca di capelli dietro il mio orecchio, sfiorandomi la pelle.
Il mio respiro accelera e sorrido nel sentire quel tocco che per due giorni ho pensato di non poter sentire più.
"Guardami" dice, con la sua voce profonda.
Lo faccio, e quando i miei occhi color menta incontrano i suoi, leggermente più scuri, capisco quanto sia vicina.
Non riesco a non far cadere il mio sguardo sulle sue labbra, che si aprono in un piccolissimo sorriso.
Mi chiede silenziosamente se ne sono convinta, come se davvero le importasse.
Forse é cosi.
Forse sa di ferirmi continuando in questo modo, ma al tempo stesso credo non abbia la forza di respingere l'attrazione che prova per me.
Dopo aver preso un grosso respiro e aver chiuso gli occhi, porto una mano sul suo viso.
"Ho detto okay. Torniamo indietro..." nel sentire quelle parole annuisce lievemente, e solo adesso mi guarda le labbra, mentre prima non lasciava il mio sguardo.
Si avvicina piano, e io faccio lo stesso, mentre sento un'enorme tensione dentro di me.
Chiudo gli occhi prima di toccarla, e dopo qualche secondo, le nostre labbra si uniscono.
Milioni di brividi mi attraversano il corpo, mentre la stupenda sensazione delle sue labbra calde sulle mie mi sta facendo impazzire.
Si avvicina, spingendomi un po contro al muro, mentre comincia a muovere le labbra sulle mie.
Faccio lo stesso, con più titubanza, e quando posa le mani sui miei fianchi, sento la mia pelle reagire a quel tocco.
Una scossa mi percorre la schiena, mentre sento il suo sapore inconfondibile.
Improvvisamente non mi interessa più niente del resto, voglio solo stare attaccata a lei per sempre.
Le mie mani vanno dietro al suo collo, tenendola attaccata, mentre lascio cadere la mia borsa per terra.
Comincio a baciarla con più sicurezza, mentre lei stringe i miei fianchi, spingendomi contro al muro.
La sua lingua cerca la mia, ma non riesco a lasciarmi andare fino in fondo, sapendo che lei non mi ama.
Sono in una lotta.
La guerra che credevo cessata, tra cuore e ragione, era solo stata messa in pausa.
Come quando si fanno trattati di pace momentanei, per poi riprendere il conflitto in seguito.
Così é stato.
La guerra ha ripreso nel mio corpo, e sono combattuta tra ciò che il mio cuore desidera, quindi lei, e quello che la mia testa continua a dirmi, cioè che non prova nulla nei miei confronti.
Mi lascia spazio di decisione, dandomi il tempo di decidere cosa fare, quindi smette di cercare di approfondire, rimanendo però su questa linea di bacio.
Le nostre labbra di assaporano, e dopo qualche secondo sento un piccolo morsetto nel mio labbro inferiore, che mi fa impazzire.
Adoro quando lo fa.
Amo il modo in cui mi fa sentire.
Nonostante non provi niente, mi desidera, e mi fa andare fuori di testa il modo in cui me lo dimostra.
Ed é in questo momento che la guerra cessa, senza vincitori ne vinti.
Parità.
La desidero e quindi starò alle sue regole, ma sono consapevole che non mi ami, quindi respingerò ogni sentimento.
Solo sesso.
Schiudo ora le labbra, facendole capire cosa voglio, e nell'avere il consenso che aspettava, riprova ad approfondire.
La sua lingua cerca la mia e sta volta apro le labbra per lasciarglielo fare.
Quando si trovano, un brivido mi attraversa la pelle, riempiendomi di puntini al passaggio.
Si avvinghiano, cominciando una guerra, mentre il bacio comincia ad avere sempre più foga.
Le metto le mani nei capelli, mentre lei mi fa cadere la giacca dalle spalle.
Improvvisamente la rabbia per tutto quello che mi ha detto, facendomi soffrire, prende il sopravvento.
Inverto immediatamente le posizioni, sbattendo le sue spalle contro al muro bianco.
Ride, prendendomi i fianchi e tirandomi verso di se, mentre io le prendo il viso, baciandola con quella violenza che solo noi sappiamo avere.
Mi prende i polsi, girandomi poi rapidamente e facendomi appoggiare la schiena sulla parte anteriore del suo corpo.
La sua bocca é contro al mio orecchio, mentre il suo fiato eccitato mi sposta i capelli.
Tira quest'ultimi di lato, per poi mordermi il lobo.
"Cosa pensi di fare?" Dice ridendo, mentre mi tiene immobilizzata contro di lei.
Sorrido a quella provocazione, mentre ogni forma di pesantezza ha abbandonato il mio corpo.
In questo momento voglio averla.
Riesco a liberarmi dalla sua presa e senza dire niente la guardo, indietreggiando verso le scale.
Mi guarda, socchiudendo gli occhi e guardandomi, probabilmente per il mio cambio improvviso di comportamento.
É come se stessi incanalando la mia rabbia, la mia frustrazione e tutto quello che ho provato in questi due giorni, sulla voglia di averla.
Si stacca dal muro, e piano piano mi segue verso il piano superiore, scrutando il mio corpo, ancora coperto da questo tubino nero fin troppo provocante.
Lascio i tacchi per le scale, cosi come fa lei, mentre ci guardiamo con passione e desiderio.
"Vieni qua" dice, ma io scuoto la testa, mordendomi delicatamente il labbro inferiore.
Velocizza leggermente il passo, e sorrido nel vederla cosi, perché nonostante tutto continua a desiderarmi.
Arriviamo alla fine delle scale e mi raggiunge, tirandomi immediatamente in camera sua da un polso.
Mi sbatte contro la porta chiusa, impaziente, mentre si abbassa sul mio collo, facendomi sussultare.
Mordicchia la mia pelle, e io le tengo la testa, alzando la mia per lasciarle spazio.
Dopo pochi secondi, mi prende e mi mette a sedere su un cassettone, facendomi ridere.
Le sue mani alzano il mio vestito fino ai fianchi, permettendomi di aprire la gambe, che la lasciano passare.
Si mette in mezzo, baciandomi con violenza le labbra, cosi come faccio io, che le mordo il labbro inferiore con forza, facendola gemere.
Nessuna delle due dice niente ora, quasi come se parlare romperebbe questa assoluta eccitazione piena di foga.
Un po come l'ultima volta che é venuta a casa mia, pretendendo di andare a letto insieme, per poi mollarmi.
Realizzando questo, scendo immediatamente dalla superficie, spingendola sul letto non troppo distante.
Mi tira dalle cosce, facendomi sedere a cavalcioni sulle sue gambe e non riesco a sottrarmi a questo, ma ho intenzione di fare di lei quello che lei ha fatto con me pochi giorni fa.
Sfogare i miei pensieri nel sesso.
Perché é esattamente questo che ha fatto: ha voluto scoparmi per liberarsi momentaneamente di quella brutta sensazione che probabilmente sentiva in mezzo al petto.
Mi bacia il collo, e so quanto ama avere il controllo, ma sta volta lo prenderò io.
Le prendo rapidamente i polsi, per poi farla sdraiare sul letto.
Noto l'eccitazione nei suoi occhi, e quando tenta di invertire le posizioni, faccio resistenza, premendo con più forza.
"No"
"Macarena..." sorriso e mi abbasso sulle sue labbra, mordendole quello inferiore.
Mi stacco e quando vedo che ha capito, le mollo i polsi, mentre lei porta le mani sui miei fianchi, stringendomeli.
Le tolgo la maglia a collo alto e attillata che indossava, gettandola sul pavimento, per poi fare lo stesso con il reggiseno.
Si alza, mettendosi seduta, e glielo concedo, mentre prende con avidità le mie labbra, divorandole.
Le sue mani vanno sulla cerniera del mio vestito, che abbassa, per poi sfilarmelo con facilità.
Rimango in intimo su di lei, e adoro il modo in cui i suoi occhi passano sulla mia pelle, divorandola mentalmente.
Mi accarezza, stringendomi lembi di pelle di tanto in tanto, mentre io sono occupata a mangiarle il collo.
Lo mordo, lo lecco e lo bacio, mettendole le mani sui seni, che stringo e palpo.
Mi toglie il reggiseno, lasciandolo cadere per terra, mentre io scendo dal suo corpo, procurandomi un'occhiataccia.
La guardo e quando fa per prendermi da un polso, mi tiro indietro, ridendo per la sua espressione.
Guardo i suoi pantaloni e mi avvicino nuovamente, concedendole un bacio, mentre le tolgo il tessuto che le copriva le gambe. Mi alzo, cercando di allontanarmi di nuovo, ma mi afferra rapidamente dalle cosce, portandomi vicinissima a lei.
Si é seduta a bordo del letto, e la mia intimità é a livello del suo viso.
Mi guarda dal basso, stringendomi forte la pelle, e tirandomi, costringendomi ad appoggiare le mani sulle sue spalle.
Bacia il mio clitoride da sopra le mutande, facendomi fremere.
La voglia folle che ho di sentirla tra le mie gambe sta superando quella di farla mia.
Le metto le mani tra i capelli, raccogliendoli e dopo aver sorriso, mi abbassa gli slip, che io mi tolgo, rimanendo nuda davanti a lei.
Bacia ancora quello stesso punto, ma questa volta le sue labbra calde entrano in contatto con il mio clitoride, facendomi immediatamente aprire le gambe.
Ride al mio gesto, per poi continuare senza troppi tentennamenti.
La sua lingua passa per tutta la mia apertura, facendomi gemere.
Cerco di soffocare quel verso di piacere, ma lei continua, rendendomelo impossibile.
Le tengo la testa in quel punto, sentendo come gira intorno al mio clitoride, stimolandolo.
"Ahh" lascio un piccolo gemito strozzato, che la fa sorridere, mentre sento le sue mani stringermi le cosce con forza.
Improvvisamente con una mossa rapida mi ha messa sul letto, cosi come lei. Gattona verso di me, per poi mettersi con la testa tra le mie gambe, per continuare quello che ha iniziato.
Non riesco a fermarla, perché voglio sentirla.
Voglio provare quel piacere che solo lei sa farmi provare.
Comincio ad ansimare maggiormente quando riprende a far sbattere la lingua contro il mio clitoride, mentre le sue mani mi tengono i fianchi.
La guardo per un po, stringendo i suoi capelli neri in un pugno, aiutandola nei movimenti.
"Continua..." dico in un sussurro flebile, facendola staccare un secondo per guardarmi.
Nota il mio viso pervaso dal piacere e come sempre sorride, fiera di darmi tutto questo.
Le rispiego la testa in quel punto, e lei fa scorrere la lingua in basso, passando tra le mie pieghe, per poi arrivare al mio ingresso.
Gemo ora senza cercare di trattenerlo, mentre la sua mano sale lungo il mio corpo, arrivando al mio seno, che stringe con forza.
Apro istintivamente le gambe ancora di più, ma lei me le porta sulla sua schiena, facendomi provare un piacere enorme.
La sua lingua entra meglio in me, spingendo in un punto perfetto.
Il dito della sua mano va sul mio clitoride, creando una combo perfetta di piacere.
"Ahhhh" gemo, mentre sembra non avere la minima intenzione di rallentare.
Esce da me con la lingua, ed entra con due dita, facendomi gemere forte per la sorpresa.
Si alza, mentre fa dentro e fuori con rapidità, baciandomi, cosi da farmi sentire il mio stesso sapore mescolato al suo.
Mi morde il labbro inferiore, per poi spingere il pollice sul mio clitoride.
Non so se riuscirò mai ad allontanare tutto quello che provo per lei, perché in questi momenti, come adesso, sento l'amore verso di lei alla millesima potenza.
Ogni tocco, ogni bacio, mi fanno innamorare ancora di più di lei.
Per me non è sesso.
Non potrà mai essere solo quello.
Mentre spinge in profondità le dita, gemo di piacere, mentre tocca il mio punto perfetto, che ormai sa trovare con rapidità.
Mi bacia il collo, e tutto quello a cui penso, é quanto ami questa donna che invece dice di non provare nulla.
Le tengo la testa su di me, volendo continuare a sentire questa sensazione per sempre, con la paura che una volta finita questa sessione intensa di scambi di corpi caldi, tornerà quel dolore lancinante che adesso si sta portando via con ogni bacio.
Una lacrima riga il mio viso, proprio quando lei alza la testa.
Mi guarda, rallentando leggermente le dita dentro di me, ma io le prendo il viso, baciandola.
"Continua..."
"Maca..."
"Zulema...c-continua" riporta le dita a quella velocità che mi dona un piacere infinito, gettando la testa indietro, mentre un'altra lacrima mi riga il viso.
Me le asciugo con una mano, per poi gemere, mentre le mie pareti si stringono intorno alle sue dita.
Sono molto vicina all'apice, e lei continua a spingere su quel punto cosi bello dentro di me.
Arriccia leggermente le dita, facendomi toccare il paradiso.
L'orgasmo mi colpisce in pieno, gemendo mentre vengo percorsa da scosse e vampate di calore enormi.
Riporto la testa dritta per guardarla, mentre le sue dita rallentando, solo per accompagnarmi.
Le estrae e senza lasciarle troppo tempo per pensare, inverto le posizioni, mettendomi a cavalcioni su di lei.
Mi guarda dal basso, accarezzandomi i fianchi nudi, mentre la voglia che avevo fin dall'inizio torna in me.
Voglio solo farla mia sfogandomi per tutto quello che é successo.
Annullare momentaneamente quella sofferenza con tutto questo.
Mi alzo da lei, dopo aver ripreso il controllo, e sotto il suo sguardo attento, mi avvicino al mio zaino.
"Chiudi gli occhi Zulema" sorride e scuote la testa.
"Vieni qua a dirmelo" Giro gli occhi al cielo e mi abbasso, coprendo con il mio corpo quello che faccio, prendendo quello che mi serve.
Sorrido tornando da Zulema, che mi guarda con gli occhi socchiusi.
"Cosa stai facendo? Mh Rubia?" Rabbrividisco al soprannome, mentre mi avvicino mettendomi a cavalcioni su di lei, con le mani dietro la schiena.
"Prendo una rivincita"
"Mh...e pensi che io te lo lasci fare?"
"Me lo devi..." con quelle tre parole la vedo asserirsi, capendo a cosa mi riferisco e abbassa gli occhi, per poi guardarmi di nuovo.
"Mh..." sussurra, mentre io sorrido, sapendo che non ha altra scelta che farsi sottomettere.
Ho puntato tutto sul suo senso di colpa, perché so che le dispiace nonostante tutto.
L'ho visto sul suo volto mentre mi lasciava quella sera.
Porto davanti al suo viso un oggetto che lei subito riconosce, mordendosi il labbro inferiore.
"Vuoi usare quello?" Dice guardando l'elastico nero tra le mie dita.
"Mh mh" prendo i suoi polsi e dopo averne fatto passare uno dentro all'elastico, faccio passare l'altra parte di quest'ultimo dietro la sbarra della testiera del letto, per poi legarle anche l'altro.
Ha le braccia immobilizzate e nonostante io non lo abbia mai fatto prima, credo di aver imparato dalla migliore.
La donna sotto di me freme, e mi guarda l'intero corpo, attaccandosi alla testiera.
"E adesso Rubia?"
"Adesso stai zitta"
Mi chino e la bacio, mentre la mia lingua trova la sua, giocandoci violentemente.
Mordo le sue labbra, traendole gemiti, mentre una mia mano scende verso il basso, toccandole tutta la pelle, che rabbrividisce al mio tocco.
Sorrido vedendo che le faccio questo effetto, e poi la guardo, mentre sento le sue mutande con le dita.
Scendo da lei e mi metto in mezzo alle sue gambe, mentre mi guarda, mordendosi il labbro.
Tengo lo sguardo fisso nei suoi occhi verdi, cosi dannatamente perfetti, mentre le sfilo gli slip di pizzo, gettandoli sul pavimento.
Vedo le sue mani tirare, ricordandosi dopo di essere legata, e adoro vederla cosi inerme.
Vederla sottomessa.
Sorrido e passo rapidamente la lingua sulla sua intimità, facendola gemere.
"Ahh...continua"
"Mh" bacio il suo clitoride, per poi risalire il suo corpo, baciando ogni centimetro della sua pelle.
"Macarena..." sembra capire subito le mie intenzioni, per il modo in cui mi guarda.
Sembra quasi supplicante, mentre capisce il mio gioco.
Porto due dita sul suo ingresso, mentre mordo il suo labbro inferiore, tirandolo leggermente.
Spingo un po la punta dentro di lei, facendole aprire le gambe, ma non entro, guardandola mentre si muove sotto di me.
"Dai..." dice, guardandomi dritta negli occhi.
"Cosa vuoi? mh?" Chiedo, mentre sento quanto é fradicia.
"Entra"
"Mh..." indugio un altro po', poi spingo le dita dentro di lei, che stringe le mani intorno alle sbarre.
"Ahhhh" faccio dentro e fuori lentamente, volendo fare quella tortura che so che odia.
Ho il controllo e non può fare niente.
"Rubia..." sussurra, facendomi sorridere.
Aumento la velocità, mentre nella stanza ci sono solo i suoi gemiti e il rumore della sua intimità.
Si bagna ogni secondo di più, facendomi scivolare bene dentro di lei.
Geme e muove il bacino, aiutandomi nei movimenti.
"Ahhhhhh" geme più forte quando vado in profondità, spingendo il suo punto debole.
Strattona i polsi, dimenticandosi di averli legati, mentre continuo a pompare le dita in lei.
Aumento ancora la velocità, facendo diventare il movimento quasi violento, e senza avvisarla, inserisco un terzo dito.
"Ahhh" geme, inarcando la schiena e gettando la testa indietro, mentre sento il suo corpo rispondere al tremendo piacere violento.
Le mie dita entrano forte in lei e ammetto di non essere delicata, ma ho perso completamente il controllo.
Sto sfogando tutto quello che ho provato: la rabbia insieme alla frustrazione e alla tristezza.
Noto sul suo viso piacere, e continuo, spingendo forte le dita in quei punti che la fanno impazzire.
La porto molto vicino al limite, collocandola su quel limbo, oltre cui c'é il massimo del piacere.
Poi, quando noto il suo viso contratto e la bocca aperta, quasi come una punizione dettata dal mio istinto, rimuovo le dita, notando come si agita e si muove sotto di me.
"No..." sussurra ansimante.
"Cosa c'é? Mh?" Dico, mordendole le labbra.
"Frustrante?"
"Continua..." lo dice ansimando e io mi limito a sorridere, per poi darle sollievo accarezzandole il clitoride.
"Ahh"
"Chiedimelo. Chiedimi di darti piacere" lo pretendo quasi come a volere almeno la certezza che lei voglia venire per me.
Come per avere la sicurezza di avere ancora questo potere su di lei.
"Fammi venire Maca" dice aprendo gli occhi, mentre il suo respiro é impazzito.
Sorrido e mentre la bacio, due dita entrano in lei, che geme sulle mie labbra.
Riprendo la velocità giusta, portandola tremendamente vicina.
Nuovamente é su quel limbo, e mentre premo il pollice sul suo clitoride, rallento il movimento, interrompendo per la seconda volta il suo orgasmo.
"Dio! Macarena!" Dice con la voce strozzata, spalancando gli occhi.
La guardo soffrire per questo, e annuisco prendendole le labbra.
"Cos'é? Una punizione?" Mi chiede, socchiudendo gli occhi.
Sorrido e la bacio, iniziando uno scambio intenso di morsi e saliva.
Poi, infilo nuovamente le dita in lei, vedendo una frustrazione incredibile sul suo viso, e decido che é abbastanza.
Mentre la mia mano accarezza il suo viso, mi concentro sul suo collo, baciandolo.
La porto con alcune spinte verso l'apice per la terza, per poi guardarla, mentre tiene gli occhi chiusi e la bocca aperta per gemere.
"Ti prego...non fermarti"
Sorrido, in un modo dolce questa volta, perché non mi sta guardando.
La osservo con quell'amore che non posso più darle, e spingo le mie dita in lei con meno violenza, ma so che é la velocità giusta.
Le bacio le labbra schiuse, e in quel momento apre gli occhi, guardandomi mentre geme di piacere.
Mi avvicino alle sue labbra e le mordo delicatamente, spingendo le dita su quel punto perfetto, che le fa gemere il mio nome.
"Non mi fermo" sussurro al suo orecchio, per poi morderle il lobo.
Sorride, per poi gettare la testa indietro quando viene, gemendo.
Accompagno l'orgasmo come ha fatto lei e dopo averle baciato delicatamente il collo, mi lascio cadere di fianco a lei.
Respiriamo entrambe con affanno, e io la guardo, mentre lei tiene ancora gli occhi chiusi.
Mi allungo e le slego le mani, che subito porta sul mio viso.
Mi sale parzialmente sul corpo, baciandomi ancora.
"Cosa fai?" Chiedo tra un bacio e l'altro, aggrottando le sopracciglia.
"Ti bacio"
"Hai detto solo sesso"
"Vuoi solo sesso?" Mi chiede e io scuoto la testa, non capendoci più niente.
La sposto, spingendola da una spalla, mentre tiro le coperte sul mio corpo, mettendomi seduta.
Porto una mano alla fronte, leggermente sudata per la sessione intensa appena avuta, e chiudo gli occhi.
"Maca"
"Zulema cosa vuoi da me?" Le chiedo quasi con un tono esasperato per tutta questa storia.
"Hai detto di non provare niente e adesso mi chiedi se io voglio solo sesso?"
"Vale" dice, per poi alzarsi e andare verso il bagno.
Apro le braccia, guardandola andare via e mi alzo, appoggiandomi allo stipite della porta mentre la guardo aprire la doccia.
"Mi lavi via?" Si gira inmediatamente verso di me per la mia affermazione e scuote la testa.
"Sei scema?"
"Sei corsa nella doccia" dico sbuffando una risatina ironica.
"Perché devo farla...davvero pensi che voglia...lavarti via?" abbasso lo sguardo, per poi vedere con la coda dell'occhio che si avvicina.
"Smettila" dice riferendosi alle mie precedenti parole.
"Di fare Zulema? Mi stai confondendo. Vuoi solo sesso e poi pretendi di baciarmi?"
"Si" dice sfacciata, per poi farmi scuotere la testa.
Torno in camera e mi rimetto la felpa, coprendo almeno in parte il mio corpo nudo, per poi sedermi sul letto.
Dopo alcuni secondi sento l'acqua spegnersi e lei appare davanti a me con l'accappatoio.
"Non devi fare la doccia?" Si siede accanto a me e mi guarda, mentre io tengo lo sguardo sulla finestra.
"I baci non sono forse una componente attrattiva?"
"Quindi mi stai dicendo che mi baci perché sei attratta?"
"Certo Maca..." la guardo e scuoto la testa, pensando a tutte quelle volte che ci siamo baciate, come un gesto intimo e che va ben oltre la semplicissima componente attrattiva.
"No" dico solo, e lei aggrotta le sopracciglia.
"Cosa?"
"Vuoi sesso? Posso dartelo...ma non posso baciarti sapendo che per te é solo attrazione Zulema. Io..." evito di dire ancora quelle due parole e abbasso la testa, torturandomi le mani.
"Facciamolo. Ma adesso metto anche io limiti. Niente baci..." Ci guardiamo e noto nel suo sguardo qualcosa di strano, quasi dispiacere.
"Nel sesso é un conto. Ma non ad esempio nel dopo sesso. Perché non posso Zulema..." lei annuisce, e sembra capire le mie parole.
"Vale..."
Annuisco e dopo secondi infiniti di silenzio, passati a guardarci, decido di smorzare la tensione.
"Posso usare l'altro bagno?" Dico alzandomi e lei mi guarda, alzandomi con me.
Mi guarda le labbra e poi scuote leggermente la testa.
"Usa tu questo...ti piace di più no?" Dice, e sorrido perché se lo ricorda, per poi annuire.
"Grazie" annuisce ed esce dalla camera, andando nel bagno degli ospiti.
Prendo un respiro profondo e adesso che non può vedermi, lascio cadere qualche lacrima, per poi infilarmi rapidamente sotto la doccia.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
"QUE??!" Urlano in coro le mie amiche, sedute sul letto insieme a me.
Sono tornata da casa di Zulema e ho raccontato loro tutto, sia di cosa vuole la mora, sia di come mi sento.
"E te ne sei semplicemente andata? Dopo aver scopato?"
"Riccia..." dice Yolanda, sottolineando per la centesima volta la sua mancanza di tatto.
"Scusami..."
"Si...beh ho fatto una doccia, dopo ci siamo salutate e sono venuta a casa"
"Dio che situazione. Perché hai accettato?" Chiede Yolanda, guardandomi.
"Non lo so. Credo di aver bisogno di lei e questo é il modo migliore"
"Maca potresti farti male..."
"Lo so. Ma preferisco questo piuttosto che niente" annuiscono entrambe, poco convinte, e poi ci guardiamo.
Nessuna sa cosa dire, troppo prese a chiederci milioni di cose riguardo questa situazione.
Poi la Riccia spezza questa tensione infinita, proponendo una delle sue solite follie.
"Andiamo al locale"
"Che locale?" Chiedo con le sopracciglia inarcate.
"Dai Maca. Quello dove vanno domani sera Fabio e Valbuena con il loro gruppo"
"Ma perché continui a volerci uscire?"
"Andiamo Maca, la Riccia ha ragione...sul lavoro e all'università sono rivali, ma come gruppo di uscite non sono niente male" giro gli occhi al cielo, lasciandomi cadere con la schiena sul materasso.
La Riccia si sdraia accanto a me e mi scuote un braccio.
"Andiamo Maca...e poi potresti trovate un'altra bella mora"
"Que?!"
"Devi toglierti Zulema dalla testa. Prima smetterai di amarla cosi tanto, prima starai meglio"
"Non ha tutti i torti" dice Yolanda, appoggiando quello che ha appena detto la Riccia.
"Non ti ama. Non siete in una relazione no?"
"No"
"Allora divertiti! Sei single cazzo!" Rido nel sentire la bruna accanto a me e annuisco, arresa a loro.
"Va bene...va bene"
"Questa é la Macarena che conosco!" Ridiamo tutte e tre, per poi ordinare una pizza, nonostante siamo le 23 di sera.
Nessuna di noi ha mangiato e decidiamo di fare una delle nostre serate: amiche, pizza, birra e svago.
Qualsiasi cosa che mi possa distrarre mi fa sentire meglio.
Devo andare avanti.
Ho deciso di dare a Zulema quella parte che ci ha sempre portate verso la passione, la voglia, la foga.E devo imparare a mettere da parte i sentimenti, perché se non smetterò di amarla, mi farò male seriamente.
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Brava...vai nei locali Maca 😏😈
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𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-
FanfictionLa legge. Un ambito di studio sicuramente eccellente. Nuovi avvocati, magistrati e tutto ciò che quell'università concerne, sembra attirare l'attenzione della studentessa Macarena Ferreiro. Una studentessa laureata a pieni voti, con lode, e ora p...