Capitolo 28 (Instagram)

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MACA's POV

Esco dal bagno subito dopo essermi ripresa da ciò che Zulema mi ha fatto, e comincio a cercarla ovunque.
"Macaaa! Eccoti! Vieni" la Riccia mi tira da un polso, portandomi vicina a lei sulla pista, ma i miei occhi non smettono di cercare quella donna dai capelli neri e occhi verdi.
"No scusami...devo fare una cosa"
"Dai lascia perdere quella stronza"
"Riccia..." il suo livello di alcool nel corpo deve essere abbastanza elevato, perché ride per qualsiasi cosa e i suoi occhi sbattono con maggior lentezza.
"Riccia cazzo..." strappo il mio polso dalla sua presa e mi dirigo verso il tavolo di Zulema, ma non ci sono più.
Continuo a girarmi intorno, e capisco che probabilmente se ne sono andate.
Stringo il pugno lungo il mio fianco, quando i miei occhi trovano la gitana accanto ad Alex, sedute al bancone.
Mi affretto in quella direzione, senza pensare troppo alle conseguenze di questa mia azione.
Quando Saray mi vede avanzare, sgrana leggermente gli occhi, dicendo qualcosa ad Alex che annuisce, per poi alzarsi e venirmi incontro.
"Dov'è?"
"Macarena...calmati"
"Dov'è Zulema?"
"Se n'è andata. Non so cosa sia successo, ma so che ti ha fatta incazzare"
"Tu dici?" Dico sbuffando una risata ironica, mentre un terribile mal di testa comincia a farmi pulsare le tempie.
"Zulema é..." scuote la testa, facendo una risata per lo più isterica.
"...è difficile. Ma so che qualcosa non va con te Maca. La vedo diversa"
"Si è molto attratta" dico ridendo quasi istericamente, per poi massaggiarmi le tempie con una mano.
"Non credo sia solo questo" faccio scattare immediatamente gli occhi nei suoi, mentre sorride, annuendo.
"Saray lei dice di non voler niente"
"Zulema dice molto cose di cui non ha il controllo" abbasso lo sguardo e annuisco, aprendo poi le braccia.
"Okay ma io cosa posso fare? Se lei mi tiene lontana non c'è tanto da dire. Io non voglio questo Saray. Tutta questa situazione mi ferisce"
"Lo so..." dice guardandomi quasi con pietà, e io scuoto la testa per l'ennesima volta.
"Non dirle che ti ho detto questo"
"Non lo farò. E tu non dirle che ti ho detto che probabilmente prova qualcosa o uscirà di testa" ridiamo entrambe e poi annuisco, guardando la mora davanti a me, quasi speranzosa per quello che ha detto.
"Grazie...credo che andrò a casa"
"Vale. Io rimango con Alex" guardo l'avvocatessa che ora sta scherzando con il barista e sorrido, per poi pensare ad una cosa che forse potrebbe migliorare la situazione per tutti.
La respingo immediatamente dentro di me, scuotendo la testa per allontanarla.
"Ciao Saray. Grazie"
"Ciao Biondina" sorrido al soprannome che ha preso da Zulema, per poi sorpassarla e dirigermi verso il mio tavolo.
"Maca dai vieni a ballare" dice Fabio, prendendomi dai fianchi, ma io subito mi stacco, sorridendo.
"No. Non mi sento molto bene. Credo che andrò a casa"
"Dai...rimani un altro po'. Domani è Sabato"
"Si. E io ho un turno di 4 ore al Cebo"
"Alla sera" continua, insistendo per farmi rimanere.
"Fabio perdonami ma davvero non sono più dell'umore" annuisce e alza le mani in segno di resa, per poi farmi un occhiolino che mi fa sorridere.
Prendo tutta la mia roba, infilandomi il cappotto, che chiudo con la cintura che mi stringe la vita, per poi mettermi la borsetta sulla spalla.
Mi avvicino a Yolanda e le dico la stessa cosa che ho detto a Fabio, continuando con la scusa di non sentirmi bene.
"Va bene Maca. Noi arriviamo tra un po"
"Certo. Quando volete..." guardo la bruna che balla animatamente con Carla, una nostra amica del corso.
"La Riccia ha il turno con me domani. Ricordaglielo prima che debba venire con un mal di testa colossale" ridiamo entrambe e poi do un bacio sulla guancia a Yolanda.
"A dopo"
"Ciao Maca" ci guardiamo un'ultima volta, poi mi dirigo fuori dal locale, fermandomi sul ciglio della strada.
Un tuono romba nel cielo, preannunciando un temporale, e mi stringo nel cappotto, mentre una folata di vento gelido mi fa rabbrividire per le gambe completamente scoperte.
Fermo un taxi, per poi dargli l'indirizzo di casa.
Mi appoggio al seggiolino e scuoto la testa pensando alla mora.
Quella stronza mi ha lasciata a metà su quel cazzo di lavandino solo perché è piena di gelosia.
Una gelosia che non vuole ammettere di avere.
Sento una forte rabbia crescermi dentro, a causa del comportamento contraddittorio di Zulema, che prima vuole solo sesso, e poi pretende che io sia solo sua.
Ho visto il suo sguardo e l'ho sentito bruciare sul mio corpo, trapassandomi persino l'anima.
Sentivo quanto mi stava mangiando con lo sguardo, e al tempo stesso sentivo la furia che stava provando.
Mi voleva, ma era anche incazzata nera per quello che stava succedendo.
Apro la borsa e con fretta afferro il telefono, andando sul suo contatto per scriverle.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora