Capitolo 19 (🇮🇹 Processo)

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(Edit non mio)

(ZULE's POV)

"Zulema non dirmi di calmarmi! CAZZO!"
"Lo risolvo io...ma devi darti una calmata sul serio" dico alzando la voce, leggermente irritata.
Maca sta camminando per la stanza, mentre io sono seduta sul letto, con le gambe incrociate e con questo cazzo di fascicolo tra le mani.
"Io te lo avevo detto che non era una buona idea lasciarsi andare a gesti troppo accentuati! Adesso siamo fottute! Lo capisci?! Siamo fregate"
Si porta una mano alla testa, senza smettere di fare passi su passi.
Non si ferma da minuti interi e probabilmente ha percorso metri a forza di camminare.
Si avvicina verso la fine del letto e apre le braccia.
"Vuoi dire qualcosa??!" Sorrido e le tendo la mano, facendola sbuffare.
"Dai vieni qui"
"No Zulema! Perché sei cosi tranquilla!? Si tratta del tuo lavoro, dei miei studi e del mio futuro. Del nostro futuro!"
"Macarena...vieni qui" mi guarda e noto come nei miei occhi ritrova un attimo di controllo, sbuffando e avvicinandosi, prendendomi la mano.
La stringe, mentre la tiro verso di me. Sale sul letto, mentre sposto il fascicolo pieno di foto sul comodino.
Tolgo le gambe dalla posizione incrociata e mi appoggio alla testiera del letto, aprendole.
Capisce cosa voglio fare e si mette in mezzo ad esse, appoggiando la schiena al mio petto e la testa alla mia spalla.
Appoggio la guancia alla sua e la tiro più vicina dalla vita con le mani.
Si lascia abbracciare, mentre gioca con le mie mani, che si intrecciano alle sue.
"Zulema..."
"Shh..." dico piano, dandole dei baci dolci e delicati sul capo.
"Ho paura"
"Lo so...me ne occupo io. Okay?"
Annuisce e si gira leggermente con il viso, cercando le mie labbra.
La guardo un po, mentre le accarezzo il viso.
"Ci penso io"
Mi abbasso, dandole un bacio dolce e lento, cercando di farle capire che andrà tutto bene.

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(12 ore prima)

"Bene, sono state portate alla luce nuove prove, che permettono di riaprire l'accusa contro il signor Giorgio Serra. Parola all'accusa" mi alzo, mentre afferro il fascicolo che Maca mi allunga, con le foto delle tumefazioni.
Vado verso il giudice e glielo consegno, mentre mi guarda, non capendo.
"Queste da dove arrivano?"
"Erano sempre state nei fascicoli, ma per mio errore non sono mai state analizzate. Sono foto, che sono state scattate alla mia cliente in ospedale, mentre era incosciente. Sul retro può trovare la data stampata"
Le foto vengono fatte scorrere anche sulla piccola tv che ho richiesto di far entrare, facendo alzare dei sussurri in aula.
"Obiezione. Queste foto provano un'aggressione, e non uno stupro"
"Avvocato Marini lei non ha forse messo in discussione l'esistenza di qualsiasi aggressione sulla mia cliente?" La guardo dopo aver parlato, sapendo bene che vincerò.
Tutte le prove che ho saranno sufficienti a far sbattere quell'uomo e quella donna in carcere.
"Si ma-"
"Vostro onore questa obiezione non ha fondamento"
"Concordo con lei. Avvocato Marini la sua obiezione è respinta" noto lo sguardo omicida della donna rossa su di me, che mi fa sorridere.
"Avvocato Zahir solo queste sono le prove? Nonostante provino la veridicità delle parole della sua cliente, non sono sufficienti per provare la colpevolezza di quell'uomo" annuisco e torno verso il mio tavolo, dove Stella mi guarda, sperando nelle mie capacità, mentre Maca, che sa ogni particolare della mia accusa, mi sorride, allungandomi volta per volta le prove da portare.
"Vostro onore ricorda per caso le parole precise della mia cliente?"
"Certo avvocato Zahir, ma deve essere più specifica"
"Si ricorda di quando ha parlato dell'odore che l'uomo che l'ha aggredita aveva?" Annuisce e questo mi permette di continuare la mia accusa.
"Bene. Chiamo a testimoniare Marco Galli, psicologo del signore seduto li dalla difesa"
Mi volto verso le sedute, poste dietro di me, notando come l'uomo procede lungo la stanza, arrivando alla sbarra e giurando di dire la verità.
"Signor Galli, sono consapevole che non può dire assolutamente niente per la riservatezza, ma io non voglio chiederle nulla sul suo cliente" afferro il telecomando della tv, schiacciando un pulsante che fa scorrere le immagini, arrivando a quella che mi interessa.
È una foto che riprende il palazzo degli alcolisti anonimi, e subito noto l'espressione sul suo viso cambiare.
"Signor Galli questo non è forse il luogo di incontro di alcuni alcolisti anonimi?" Non risponde, mentre fissa lo schermo.
"Devo ripetere la domanda?" Dico avvicinandomi a lui.
"Si. È il luogo che ha appena detto"
"Benissimo..."
"Vostro onore sono illazioni! Non c'è nessun collegamento con il mio cliente" dice la Marini.
So che è in difficoltà e adesso deve appigliarsi a qualsiasi cosa per poterne uscire vincente.
La guardo, sorridendo.
È un po come quando scali una montagna senza corda di sicurezza: arrivi ad un punto in cui non hai più appigli per salire, e l'unica cosa che succederà, è che cadrai.
"Accolta. Avvocato Zahir arrivi al punto..."
Annuisco e schiaccio nuovamente il telecomando, facendo arrivare sullo schermo un video, che Triana è riuscita a trovarmi circa un giorno fa.
Giorno in cui io e Macarena abbiamo lavorato sodo per studiare un'accusa impeccabile.
Si vede chiaramente l'uomo che ora si sta agitando accanto alla Marini, mentre entra in quel luogo.
Sorrido mentre guardo le facce che cercano di mantenere sorpresa e sgomento.
"Signor Galli, ormai abbiamo la prova materiale. Conferma che il suo cliente frequenta regolarmente gli alcolisti anonimi perché ha problemi di alcolismo?"
"Obiezione! Dove ha trovato queste prove?" Dice la Marini sbattendo le mani sul tavolo.
"Le ho trovate davanti alla porta del mio hotel questa mattina, sono prove anonime"
Il giudice mi guarda, annuendo, e io faccio lo stesso, per poi rivolgermi al testimone.
"Risponda alla domanda dell'avvocato"
"Vostro onore..."
"Risponda signor Galli"
"Si..." dice semplicemente, facendomi sorridere.
"Ho finito" dico, tornando a sedermi accanto a Macarena, che poggia discretamente una mano sulla mia coscia, accarezzandola.
"Bene. Testimone alla difesa"
"Non ho niente da chiedere vostro onore" dice la Marini, dandomi un'occhiata.
"Chiamo invece un altro testimone, Giorgia Vischi" una donna castana, molto magra e piena di ansia, si avvicina alla sbarra.
"Non era nella lista testimoni vostro onore..." dico, guardando ancora una volta il foglio che per un giorno intero, io e Maca abbiamo analizzato.
"Vostro onore nemmeno le prove anonime della Zahir erano nella lista"
"Ha ragione...continui avvocato Marini".
Dopo avermi tirato un'occhiata, si avvicina alla sbarra, interrogando la testimone.
"Lei lavorava insieme a Stella vero?"
"Si"
"Molto bene. Può confermare che il mio cliente è un uomo molto educato e rispettoso sul lavoro?"
"Certamente. Non ha mai toccato nessuna di noi, e quando gli chiedevamo favori ci aiutava sempre"  la Marini mi guarda, rapidamente, e capisco quanto mi stia fidando.
Mi concentro invece sul flebilissimo tentativo di una falsa testimonianza.
Perché si tratta di questo.
Basta guardare quella ragazza per capire che mente.
"Ho finito con la testimone vostro onore" dice tornando seduta, mentre tiro un sospiro, alzandomi in piedi.
"Signorina Vischi mi scusi ma la domanda dell'avvocato della controparte era al passato: lavorava. Perché?"
Noto la titubanza nella sua voce e i suoi occhi cercano un appoggio nella Marini, ma quest'ultima non può darle niente, sta cadendo.
Quel muro su cui sta scalando, si sta frantumando.
"Beh...ehm... Mi sono licenziata"
"E perché?"
"Vostro onore obiezione! Chiede dettagli irrilevanti sulla testimone..."
"Accolta, avvocato Zahir sta facendo illazioni" guardo il giudice e scuoto la testa.
"Va bene. Allora arrivo al punto. Signorina quando si è licenziata?"
"Circa due mesi prima dell'aggressione di Stella..."
"Che caso. Vostro onore si ricorda da quanto le molestie sulla mia cliente erano iniziate?"
Annuisce e poi guarda la testimone.
"Due mesi prima..."
"Esatto. Signorina Vischi dubito che il motivo per cui si è licenziata sia diverso da quello che sto pensando in questo momento. Dica solo si o no. Si è licenziata per le molestie che il signor Serra aveva cominciato a fare?"
"N-Non ricordo..."
"Ah quindi non ricorda, ma non nega le molestie. È cosi?"
"N-No non ho detto questo" noto quanto si sta agitando e capisco che la Marini ha cercato di corrompere questa povera ragazza.
Una ragazza che so di dover far cadere se voglio smontare la difesa della rossa.
"Invece a me sembra chiaro che si sta agitando. Signorina Vischi sta mentendo sotto giuramento? Le devo ricordare cosa comporta?"
"Obiezione! Tormenta la testimone!"
"Accolta. Avvocato Zahir si allontani dalla sbarra" continuo imperterrita, sapendo che sta per cedere.
"Di cosa ha paura? Io avrei più paura della prigione che della donna seduta a quel tavolo" dico indicando la Marini e finalmente la testimone cade.
"Si. Si mi sono licenziata per le molestie. Temevo per la mia vita e anche Stella..." guarda la mia cliente e molti sussurri si alzano.
"Silenzio in aula!"
"Vostro onore posso continuare?"
"Si avvocato"  annuisco al giudice e guardo nuovamente la ragazza.
"Mi perdoni per la mia insistenza, ma lei quindi conferma che quell'uomo faceva molestie sessuali a Stella?"
"Si...io e la sua cliente avevamo cominciato a notarlo, ma giorno dopo giorno diventavano sempre più pensanti, cosi mi sono licenziata. Avevo detto a lei di fare la stessa cosa, ma mi disse che le servivano soldi..." annuisco e guardo il giudice.
Torno verso Macarena, che mi allunga un foglio bianco, e le sorrido lievemente.
"Vostro onore sono certa che ricorda come Stella è fuggita, evitando l'omicidio. Vero?"
"Colpendo la gamba destra dell'aggressore"  annuisco, avvicinandomi al banco.
"Esatto. Tra le prove anonime c'era anche questo referto, che mostra la gamba rotta del signor Serra, presentatosi all'ospedale esattamente lo stesso giorno dell'aggressione" si alzano molte voci, che il giudice richiama, per poi guardare il foglio e annuire.
"Avvocato Marini ha qualcosa da dire?" Sbuffo una risata, attirando l'attenzione di entrambe.
"Avvocato Zahir?"
"Mi scusi vostro onore. Solo mi fa ridere il fatto che abbia chiesto a lei. Complice del signor Serra e responsabile della sparizione del referto che certifica e prova lo stupro della mia cliente"
"È un'accusa grave avvocato. Deve avere prove per dire una cosa del genere!"
"Le ho" schiaccio il telecomando e faccio partire il video della sorveglianza dell'ospedale, di qualche giorno dopo l'aggressione.
Si vede chiaramente la Marini entrare e ritirare il referto, mostrando il tesserino di avvocato.
"Vostro onore la mia accusa è conclusa"
Torno seduta al mio posto, sapendo di avere la vittoria in mano.

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