Capitolo 18 (🇮🇹 pt.4)

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(Edit di "zurena.najwantos2.0" su IG. Stupenda Amor)

MACA's POV

"Lavoriamo in camera al caso? È più tranquillo e saremo solo noi..."
Chiedo mentre usciamo dal ristorante.
"Mh...vuoi passare del tempo da sola con me Rubia?" Arrossisco lievemente e faccio una smorfia, per distoglierla da questo gesto incontrollato.
"Sei insopportabile..." mi dirigo verso l'ascensore e lei mi segue, ridendo leggermente, per poi prendermi il polso.
"Ho un'altra idea. Voglio farti vedere un posto. Lavoreremo li..." annuisco e noto come sta provando a riportare tutto alla normalità, cercando di rimediare alla sua bugia.
Ogni secondo che passa, mi convinco sempre di più di quanto in realtà io non abbia bisogno di tempo.
L'ho già perdonata e sto mentendo a me stessa, privandomi del contatto di cui in realtà necessito.

"Zulema dove stiamo andando?" Chiedo ridacchiando, mentre la seguo tra i vicoli di Roma.
"Siamo quasi arrivate" i suoi tacchi ticchettano sul pavimento e la guardo, sorridendo.
Camminiamo per alcuni minuti e poi mi tira dentro un palazzo.
Sale rapidamente una rampa di scale e poi mi tira in ascensore.
Tiene con una mano la sua cartellina, piena di fascicoli e fogli per l'accusa, mentre con l'altra prende la mia, adesso che siamo lontane da occhi indiscreti.
"Dove cavolo stiamo andando?"
"Sei curiosa e impaziente"
"Lo so" dico sorridendo appena e abbassando la testa.
"E voglio baciarti da morire..."
"Allora fallo..." le dico, ma non fa in tempo ad avvicinarsi che le porte dell'ascensore si aprono, facendoci interrompere il contatto tra le nostre mani.
Usciamo, entrando in quello che deve essere un ristorante, e noto che si dirige verso il bancone, dietro cui c'è una ragazza bionda.
"Zulema!" La bionda fa il giro di quell'ostacolo che le separa e abbraccia la mora, facendomi irritare.
Tossisco per attirare la loro attenzione e Zulema sbuffa una risata.
"Lei è Diana. È la sorella del ragazzo che ho aiutato ricordi? Con l'accusa di frode?" Mi calmo e annuisco, guardando Zulema che sembra felice della mia gelosia.
Una gelosia che dopo l'accaduto con Giulia non riesco a controllare. Ho paura che qualunque persona possa allontanarmi da Zulema e non lo sopporto.
"Piacere" mi dice la ragazza, allungando la mano.
"Piacere. Sono Macarena" dico stringendo la presa, notando quando sia carina e rispettosa questa ragazza che ora si sta rivolgendo a Zulema.
"Volete mangiare?"
"No Diana" dice ridendo la mora, per poi continuare.
"Sono le 14:30"
"Ahh...quindi vuoi sapere se la terrazza è libera..."
"Mh...forse"
"Zulema non ti conosco per niente, ma so quando vuoi stare da sola con qualcuno" mi da una rapida occhiata e sbuffa una risata.
"Questa sembra mille volte meglio..." guardo Zulema nel sentire le parole della bionda, che ora sta controllando la disponibilità di questa terrazza.
Terrazza che da quanto ho capito ha usato già con Giulia.
Abbasso lo sguardo, scuotendo la testa, mentre la ragazza approva la disponibilità e dice a Zulema che la può tenere quanto vuole.
"Vieni?" Mi dice, cambiando espressione quando mi vede delusa.
"Hey..."
"Si. Andiamo..." dico cominciando a camminare, e la seguo in terrazza.
È semplicemente stupenda, non come l'altra su chi siamo state circa due giorni fa.
È arredata divinamente: i rampicanti verdi danno un tocco naturale, mentre il fantastico divanetto, di forma circolare, che si affaccia su Roma, sottolinea l'eleganza.
Deve essere una terrazza privata, con una ringhiera bassa, in modo da non coprire completamente il bellissimo panorama.
Un tavolino di vetro è posto accanto al divano, che è posizionato sotto una specie di gazebo bianco.
Sorrido per la meraviglia, ma mi asserisco subito dopo quando ricordo le parole della bionda alla reception.

Questa sembra mille volte meglio...

"Non ti piace?"
"Si...è bello"
"Cosa c'è?" Mi chiede Zulema, tirandomi da un polso a se, ma io mi allontano subito, andando verso la ringhiera e osservando Roma.
"Maca..."
"Ci hai portato Giulia..." non ho risposta, e questo mi da la conferma di quello che ho pensato sin dall'inizio.
"Non voglio che fai le stesse cose che facevi con lei..."
"Non faccio le stesse cose..."
"Zulema...guardami e dimmi che non ci hai portato lei chissà quante volte"
"Maca..." si avvicina e mi prende una mano, baciandone il dorso delicatamente.
"...non importa il posto"
"Ah no?"
"Venivo qua per stare tranquilla e Giulia lo sapeva. Arrivava e scopavamo. Solo questo..." mi stacco immediatamente, mettendo una mano sulla mia fronte.
"Dio Zulema...peggiori le cose"
"Lo sai già questo. Giulia era sesso e basta..."
"Mi da..." mi blocco, sedendomi sul divanetto e giocando con le mie mani. "Vabbè lascia stare"
"No parla..." mi dice, avvicinandosi e sedendosi accanto a me.
La guardo e scuoto leggermente la testa, per poi tirare un sospiro.
"Mi da fastidio e mi fa schifo pensare che hai scopato con altri" dico, mettendo un piccolo broncio che la fa ridere.
Si avvicina ancora e mi prende il mento, girandomi verso di lei.
"Sai perché ti ho portata qua?"
"Per scopare?"
"No...per quello avrei potuto benissimo lasciare che mi portassi in camera. No?"
"Mh..." dico, abbassando lo sguardo.
"Maca ti ho portato qua perché voglio stare in un posto dove possiamo comportarci da persone normali. Dove posso darti anche solo un bacio senza dover trattenermi, oppure dove posso sfiorarti. Dove possiamo lavorare con tranquillità"
La guardo e sorrido, capendo che è sincera in tutto.
"E per quanto riguarda scopare..."
Si avvicina leggermente, e fa sfiorare le nostre labbra.
"Con te non è mai stato 'scopare' Maca...non è sesso e basta quello che facciamo. So che lo sai..."
"Lo so..."
"Bene" dice annuendo e posando le sue labbra sulle mie, facendomi chiudere subito gli occhi.
Mugugno e porto una mano sul suo viso, accarezzandolo dolcemente.
Mi avvicino e sento che mi tira dai fianchi, cosi la assecondo, salendo a cavalcioni sulle sue gambe.
Ci stacchiamo un attimo per guardarci, e sorrido, per poi riprendere quel bacio, che diventa più profondo.
Cerca accesso e glielo consento, aprendo leggermente la bocca.
La mia lingua si avvinghia alla sua, e mi stringo al suo corpo, mettendo le braccia dietro al suo collo.
Mi tiene i fianchi, accarezzandoli da sopra la maglia.
Rimaniamo cosi per un po', finché non mi prende il viso, staccandosi leggermente.
"È okay quindi? Ti fidi?" Mi chiede, mentre mi accarezza il viso.
La guardo e sorrido, capendo che non ho mai smesso di fidarmi completamente di lei.
Era solo paura.
Paura di non essere io abbastanza per lei e paura che mi avesse nascosto tutto perché non voleva che scoprissi che sono solo sesso.
Invece, mentre guardo questi occhi color smeraldo, capisco quanto in realtà non volesse che pensassi tutto questo.
Non voleva che soffrissi.
Non voleva che ci stessi male.
Sono stata una stupida a non capirlo sin da subito.
"Mi hai ferita"
"Lo so Maca. Mi dispiace di averti mentito...ma non volevo che-"
"Che ci stessi male. L'ho capito" annuisce e si avvicina, sfiorando le nostre labbra.
"Ti fidi?"
"Mh..." la spingo e la faccio sdraiare con la schiena sul divano, facendola ridere.
Mi tiene i fianchi, mentre le do un bacio delicato.
"Mi fido, ma non devi dirmi cazzate. Non importa se ci starò male. Preferisco la verità. Okay?"
"Si..." prende le mie labbra e la lascio fare, mentre inverte le posizioni, bloccandomi i polsi.
La sua gamba va in mezzo alle mie e mi molla un polso, per prendermi il mento e tenermi ferma.
Mi bacia e porto la mano libera dietro al suo collo, mentre piano piano la presa che ha sul mio polso si allenta. Le sue dita si intrecciano alle mie, in una stretta.
Sento che scende sul collo, e proprio quando scende con la bocca sul mio scollo, la blocco sollevandole la testa e riportandola vicino alle mie labbra.
"Scordati di farlo qua. Dove lo hai fatto con quella donna velenosa" ridacchia e annuisce, per poi mordermi il labbro inferiore.
"Mh...vale. Ma sta sera sei mia"
"E questo chi lo dice?"
"Lo dico io"
"E chi sei scusa per decidere di chi sono?"
"Tu sei mia e basta" dice prendendomi il viso prontamente, girandolo di lato e cominciando a baciarmi il collo, ma io la spingo, mettendomi nella sua stessa posizione.
Lascia una risata sorpresa e io le vado sopra parzialmente, per poi chinarmi sul suo collo.
"Maca non march-"
"Ora stai zitta..." le metto una mano sulla bocca, facendola ridere, mentre porta una mano tra i miei capelli, girando il collo per lasciarmi spazio.
Comincio a baciarle la pelle profumata e poi scendo verso il basso, alla base del collo, che raggiungo spostando i suoi indumenti.
Mi concentro su quello stesso punto, cominciando a succhiare e baciare la pelle, mentre sento che mi spinge leggermente la testa, tenendomi attaccata.
Dopo un po mi stacco, osservando il mio lavoro.
Sorrido e annuisco.
"Anche tu sei mia e basta Zulema"
"Mh..." mugola, cercando le mie labbra, ma io giro il viso di lato, evitando quel gesto e ridendo.
"Macarena..."
"Non dovevamo lavorare?" Chiedo spostandole i capelli dal viso.
"Baciami e lavoriamo..."
"Mh...piccolo. Non lo meriti" Le do un rapidissimo bacio a stampo, per poi sorridere quando vuole di più.
"Stronzetta" dice prendendomi il mento e obbligandomi a rimanere ferma.
Mi bacia, e sta volta la lascio fare dopo aver sorriso.
Sento come le su mani scendono lungo il mio corpo, andando sui miei fianchi e poi sotto alla maglietta, alla ricerca della pelle calda.
Mi faccio prendere dalla situazione e non ricordo più il mio giochino di poco fa.
Prendo con una mano il suo viso, mentre con il gomito dell'altro braccio mi reggo su di lei.
Le nostre lingue si intrecciano, come ormai sono abituate a fare e mi sento semplicemente inebriata dal suo sapore.
Dopo alcuni minuti è lei a staccarsi, accarezzandomi il viso.
"Okay...adesso possiamo lavorare"
"Mh...vale" dico leggermente dispiaciuta, volendo continuare quel contatto così bello.
Ci diamo un bacio rapido e poi ci mettiamo sedute, aprendo un fascicolo alla volta, analizzando qualsiasi dettaglio.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora