Capitolo 6 (Controllo)

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(MACA's POV)

"Vuoi del vino?" Chiedo, mentre noto come si guarda intorno, cercando di catturare i dettagli della casa.
"Si"
"Rosso o bianco?" Chiedo aprendo il frigo.
"Quello che vuoi Rubia" opto per il rosso, e lo stappo, per poi prendere due calici e dirigermi verso di lei.
"Sediamoci" mi avvicino alla sala e mi siedo sul divano, seguita da lei.
Appoggio i due calici sul tavolino davanti a noi e verso il vino.
Afferra il suo calice e io il mio, mentre ci guardiamo.
"A cosa brindiamo?" Chiede sorridendo.
"Mh...che ne dici alla tua vittoria schiacciante in tribunale?"
"Vale" facciamo scontrare i nostri calici e poi beviamo entrambe un sorso.
Guardo il mio calice, mentre sento il suo sguardo su di me.
"Posso aiutarti"
"Mh?" Dico guardandola.
"Denuncialo. Ti farò da avvocato" la guardo e scuoto la testa, in segno di negazione.
"No. Non voglio affrontare un processo per lui"
"Macarena potrebbe farti del male"
"Lo so. Ma non voglio un processo"
Mi guarda, sbuffando.
"Almeno chiedi un'ordinanza"
"Restrittiva?"
"Si" ci penso e forse non é una cattiva idea.
Tutto quello che voglio è lasciarmelo alle spalle e andare avanti.
Se non fosse arrivata Zulema non so cosa sarebbe potuto accadere.
Ricordo come le sue mani mi stringevano la gola, e come cercava di toccarmi, scendendo nella mia zona intima.
Mi tocco la gola, quasi come un gesto spontaneo e noto che Zulema si avvicina, sedendosi più vicina sul divano.
"Maca...non pensarci. Ti accompagno se vuoi. Anzi. Ti faccio da avvocato e presenterò l'ordinanza io stessa" la guardo e sorrido, appoggiando il calice sul tavolino.
"Grazie...ci penso okay?" Annuisce, ma so che è contrariata.
So che vuole che io prenda l'ordinanza e ne capisco il motivo.
Il ricordo di me e lei in quel retro, mi ritorna in mente rapidamente, facendomi posare lo sguardo sulle sue labbra.
Mi mordo le mie e dio...quanto vorrei risentire le sue sulle mie.
Alterno il mio sguardo tra i suoi occhi e le sue labbra, cercando di capire se vuole la stessa cosa.
Non so se vuole farlo, ma noto come i suoi occhi mi scrutino il viso.
Mi mordo il labbro inferiore, pensando a cosa fare.
Se farlo o non farlo.
Se baciarla o no.
Siamo molto vicine e non ci vorrebbe niente a toccarle le labbra ancora una volta.
Voglio risentire quella sensazione.
Voglio sentire quella morbidezza che prima mi è stata concessa solo per pochi secondi.
Vorrei poter sentire il suo sapore.
Poi senza pensarci più, mi avvicino, posando le mie labbra sulle sue.

È semplice inizialmente: un semplice bacio a stampo, che dura qualche secondo, esattamente come il primo.
Ma quando ci stacchiamo, guardandoci negli occhi, noto come anche lei voglia continuare, infatti riprende quel contatto.
Le nostra labbra si muovono, per la prima volta, le une sulle altre, cercando di assaporarsi.
Mi avvicino un po, cercando un po più di comodità, mentre lei posa una mano sul mio viso.
Sento un calore enorme crescermi dentro, e le sue labbra sono veramente buone.
Sento la morbidezza, accompagnata da un leggero sapore di vino.
Nessuna delle due sa come continuare: approfondire ancora di più, o staccarsi.
Ma non posso farne a meno: voglio sentirla, ma voglio che lo faccia lei.
"Zulema..." dico, staccandomi appena, ma lei tira nuovamente il mio viso, mordendomi il labbro inferiore.
Chiudo gli occhi e mi godo questo momento, che mi sta facendo impazzire, sotto ogni punto di vista.
Quando le nostre labbra si muovono ancora, sento quanto voglia approfondire anche lei.
Il bacio comincia a diventare più passionale, ma rimane lento, mentre la sua lingua tocca le mie labbra, cercando un accesso.
Non ci vuole molto prima che glielo conceda, e la sua lingua cerca la mia, trovandola.
Si avvinghiano e la sensazione che sto provando mi sta facendo morire dentro: la mia pelle è coperta da puntini, per i brividi che mi sta provocando; Il mio corpo è percorso da scosse d'eccitazione, che mi fanno sentire cosi bene.
Mai le avevo provate prima.
Quello che ho con Zulema è una chimica pazzesca.
Una chimica che distingue lei da tutti gli altri.
Siamo in sintonia e questo ci fa sentire mille volte meglio quando siamo insieme.
Poso una mano sul suo viso, cercando di tenerla li, ma lei si stacca, prendendomi il viso.
Mi guarda e sorride, dandomi un altro bacio a stampo.
"Devo andare"
"Que?" Dico con ancora il fiato spezzato dal bacio lungo e intenso che ci siamo appena date.
"Non tornano le tue amiche?" Guardo l'orologio appeso alla parete e noto che è l'una.
"No. Torneranno tardissimo. Solitamente arrivano alle 3/4. Se non più tardi"
"CON LA MIA LEZIONE?" dice alzando la voce, e io chiudo gli occhi, maledicendomi da sola.
"Cazzo..." mi guarda, alzando un sopracciglio.
"Que? Ti dimentichi che sono la tua professoressa?"
"Mh..." dico guardandola confusa, per poi continuare.
"Cosa stiamo facendo?" Chiedo poi, forse più a me stessa che a lei.
"Non lo so. Non definiamolo"
"Cosa intendi?" Si avvicina e mette un ciocca di capelli dietro al mio orecchio.
"Mi attrai okay? Se vuoi che abbiamo questo...qualsiasi cosa sia...possiamo continuare, ma non implichiamo sentimenti..." mi fermo un attimo a pensare alle sue parole.
Sentimenti?
Non credo siano implicati, e provo anche io attrazione per lei.
Sento il mio corpo reclamare il suo.
Volerlo.
Come se fosse necessario in questo momento.
Mi avvicino e prendo nuovamente le sue labbra, ma mi stacca, prendendomi il viso.
"Hai capito? Non voglio-"
"Ho capito...anche io sono attratta da te. Niente sentimenti. Ora stai zitta" faccio per prenderle le labbra, ma lei mi ferma, premendo una mano sul mio petto.
"Mi hai zittita?" Rido, e annuisco, per poi avvicinarmi, sfiorandole le labbra.
"Si. Cosa vuoi fare?"
"Macarena..."
"Mh...mi devi anche una ricompensa"
"Non istigarmi..."
"Senno?"
"Sei fortunata che devo andare..." Mi prende il mento, mordendo il mio labbro inferiore.
Sorrido, e poi la bacio, premendo le mie labbra sulle sue.
"Rimani"
"Maca..."
"Solo un po"
"Non posso"
"Perché?"
"Perché domani c'è lezione. È l'1 passata"
Alzo gli occhi al cielo e poi cerco nuovamente le sue labbra.
Sento la sua mano sul mio fianco, che mi tira più vicina, e in questo momento sto perdendo qualsiasi tipo di controllo.
"Mh..." Lascio un piccolo verso, che la fa ridere.
Sento che mi tira ancora di più e provo ad andare oltre.
Salgo sulle sue gambe, mettendomi a cavalcioni, mentre lei mi tiene i fianchi.
Le prendo il viso, continuando a baciarla, mentre cerca nuovamente la mia lingua.
Lascio che la sua si intrecci alla mia e sento le sue mani accarezzarmi i fianchi.
Finalmente la tensione che sentivo con lei, si sta appagando.
Tutto il desiderio che abbiamo provato entrambe in questi giorni, sta venendo soddisfatto.
Sento le sue mani stringere un po la presa, e continuiamo il bacio per minuti che mi sono sembrati interminabili e che avrei voluto durassero per altri cento.
Ci stacchiamo e lei appoggia la testa allo schienale del divano.
"Okay...ora posso andare? O mi tieni in ostaggio ancora?" Rido e annuisco, scendendo da lei.
"Scusami..." arrossisco, abbassando la testa.
Mi mette un dito sotto al mento, alzandolo.
"Sei bella quando arrossisci"
Credo di essere diventata bordeaux il doppio, mentre un sorriso si apre sul suo viso.
"Vale. Vado..." si alza, prendendo la giacca, e io mi guardo in torno, per poi gettare l'occhio all'orologio.
Sono le due meno 15 e sarò sola per come minimo altre 2 ore.
Improvvisamente gli episodi di sta sera, le mani di Antonio su di me, che cercavano di arrivare nella mia zona intima, mi arrivano alla mente.
"Tutto bene?" Mi chiede, guardandomi vicina alla porta.
"Si"
"Sicura?"
"Ehm...si. Tranquilla" continuo a guardare l'orologio e mi stringo nelle braccia.
"Ci vediamo domani" dico poi, guardandola.
"Maca cosa c'è?"
"Niente" cerco di fare un sorriso tirato, ma non deve uscire convincente, perché torna indietro, appoggiando la giacca sul divano.
"Non mi freghi Maca...lavoro con i bugiardi ogni giorno. So riconoscere una bugia quando la vedo"
La guardo, mentre i suoi occhi sono su di me.
"So che è tardi...so che ti sembrerà assurdo e forse non dovrei nemmeno chiedertelo..."
"Maca...parla" dice avvicinandosi lentamente a me e poggiando una mano sul mio braccio.
"Puoi rimanere finché non dormo?"
"Hai paura?"
Faccio per parlare, ma dalla mia bocca non esce nulla.
Non dico niente, e lei sorride, abbracciandomi.
"Non ti farà nulla. Okay? Mi permetti di dare almeno l'ordinanza?" Ci penso qualche secondo e poi annuisco tra le sue braccia.
"Resta"
"Vale" mi accarezza la schiena, e mi sento cosi al sicuro in questo momento.
Cosi protetta.
"Però devi dormire Maca"
"Va bene" dico, accontentandomi del fatto che rimarrà finché non mi addormento.
Le prendo la mano e la porto in camera mia.
Si guarda intorno e sorride, facendomi sorridere di rimando.
"Que?"
"Niente. È bella"
"Grazie" dico ridendo appena. Mi sdraio sul letto e lei si siede accanto a me, appoggiando la schiena alla testiera del letto.
Appoggio la testa sulle sue gambe stese e sento la sua mano nei capelli.
"Grazie"
"Shh..."
Con le sue carezze e la sua presenza accanto, riesco a rilassarmi davvero.
Sento i battiti cardiaci rallentare e il mio respiro con essi.
Poi dopo qualche minuto, mi addormento, vicino ad una persona con cui fino a ieri non avevo alcun tipo di contatto, mentre oggi siamo nello stesso letto, dopo esserci baciate per un ora.
Non so cosa ci sia e ci sarà, ma qualsiasi cosa sia, non la voglio perdere.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora