Capitolo 7 (Los Angeles)

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ZULEMA's POV

Sono passati tre giorni da quando io e Maca siamo state insieme l'ultima volta.
Non ci siamo più sentite, o viste da sole.
L'unico posto dove l'ho vista è l'università. Stamattina abbiamo fatto una lezione, ma a parte qualche sguardo, non c'è stato niente.
Non tocco quelle labbra che mi stanno fottendo il cervello da troppo tempo, ma i miei impegni come avvocato mi tengono incatenata nel mio ufficio.
Sto lavorando ad un caso, che avrà il primo processo tra esattamente quattro giorni, ma la situazione è critica.
Mi sposto dal mio ufficio alla sala conferenze, per fare qualche riunione, e infine all'università.
Vedo Maca e cerco di darle qualche attenzione con lo sguardo, ma mi manca non poterci scherzare, o toccarla.
Digito la mail della bionda, allegando il file del prossimo caso.
Forse potrebbe aiutarmi nella causa.
È brava e se ho notato qualcosa, è che ha la mia stessa mente.

Bionda hai da fare venerdi? O puoi venire nel mio ufficio alle 14?

Dopo aver scritto schiaccio 'invio', mentre riordino i centinaia di fogli sulla mia scrivania.
Tra oggi e domani finirò di controllare alcuni documenti per la burocrazia.
Poi venerdì lavorerò sul caso insieme a lei.
Mi alzo e mi verso un bicchiere di rum, per poi risedermi e sorseggiarlo lentamente, mentre non faccio altro che pensare al caso.

David Golpez, accusato di omicidi multipli: una madre e una figlia sono state uccise nella loro casa, esattamente due settimane fa.
La madre, Maria, aveva segni di strangolamento sul collo, e le unghie spezzate, perciò ha cercato di difendersi dal suo aggressore.
Nonostante la gola tumefatta, la morte è stata causata dal dissanguamento: una coltellata al fianco, che le è stata fatale.
La figlia, Giulia, è morta per emorragia celebrale: un forte colpo alla testa le ha provocato la morte.
Sul cranio c'è un incisione, che sembra mostrare il simbolo di qualcosa.
Prendo in mano la foto, ma non sembra riportarmi in mente nulla.

Zulema...mi fa piacere sentirti.
Comunque dovrei riuscire a venire. Sposto il mio turno alla sera. Vale?

Leggo la mail appena inviata dalla Rubia e sorrido, annuendo.

Vale.
Ti aspetto alle 14

Invio e la risposta arriva quasi in modo istantaneo.

Okay. Passi al CEBO? Vorrei vederti

Sorrido e guardo l'orologio leggendo che sono le 19.
Scruto poi i fogli sulla scrivania e mi metto una mano sulla testa.
A parte il caso, ho un plico enorme di fogli da leggere e analizzare per la riunione di domani mattina.

Rubia vorrei. Ma ho una marea di documenti che devo firmare entro domani mattina. Non so se riesco a passare.
A che ora finisci il turno?

Risponde velocemente al messaggio, e questo mi fa sorridere.

Sto iniziando adesso.
Finisco alle due.

Penso e sento davvero il bisogno di vederla. Sentirla un po.
Vorrei poterla toccare, anche se solo per qualche minuto.
Ho bisogno di staccare.

Vale.
Passo sul tardi. Va bene?
Altrimenti ci vediamo dopodomani.

Passano alcuni minuti, durante i quali fisso lo schermo, aggiornando di tanto in tanto la mail.
Poi il messaggio arriva.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora