Capitolo 49 (Cosa mi nascondi?)

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21 GENNAIO

Zule's pov

"Porca troia" lancio il bicchiere pieno di rum per terra, che si frantuma in milioni di piccole scheggie di vetro.
"Zulema! Smettila di fare cosi. Non puoi semplicemente-"
"Saray zitta cazzo. Non ho piani A, non ho piani B. Non ho delle cazzo di prove perché la stanno incastrando" chiudo gli occhi, dopo aver sputato queste parole con un tono di voce relativamente alto, mentre una forte fitta alla tempia destra mi fa letteralmente impazzire.
Mi avvicino al balcone, aprendo le porte, per poi appoggiarmi alla balaustra in vetro, con la testa bassa e gli occhi chiusi.
Penso al viso di Macarena, mentre sorride con le sue amiche, e alla sua magnifica risata.
I miei occhi si lucidano, e cerco di trattenere disperatamente le lacrime, che invece vogliono uscire con forza.
Una mano si poggia sulla mia schiena, facendomi alzare la testa, mentre i miei occhi si aprono, osservando le sfumature violacee del cielo in lontananza.
"Zule"
"Odio essere inerme"
"Troveremo una soluzione"
"É complicato"
"Lo so. Ma la troveremo. Non andrà in prigione" mi volto subito verso di lei, e la guardo seria in volto.
"Non ci andrà mai" mi incammino nuovamente verso l'interno del mio ufficio, per poi prendere un bicchiere nuovo, versandoci del rum.
I miei tacchi fanno rumore, schiacciando i pezzi di vetro rotto sul pavimento.
Guardo Altagracia e Triana, che aspettano mi sia calmata, osservandomi in ogni mio piccolo movimento.
"Okay...non c'è soluzione legale possibile. La stanno incastrando...e voglio scoprire chi lo sto facendo. Quindi Triana voglio che cerchi in ogni telecamera, in ogni posto. Se l'hanno incastrata vuol dire che la conoscono, quindi sono persone che sono già in quella cartella.
Altagracia tu richiedi tutti gli ingressi nel paese"
Vado verso l'attaccapanni, prendendo la mia giacca, mentre la voce di Alta mi ferma nuovamente.
"Ma come dovrei fare? Ci metteranno mesi per darmeli"
La guardo, sorridendo appena.
"Chiama Raquel...e chiedi a lei"
"Aspetta...Raquel Murillo?"
"Si" dico ripensando alla mia vecchia amica di qualche anno fa, per poi infilarmi la giacca.
"Hermana ma dove vai?"
"A casa. Analizzerò tutto ancora. Voglio capire chi l'ha incastrata. Poi devo preparare la cena per me e Macarena. Oggi é stata fuori tutto il giorno"
La gitana mi sorride, annuendo, per poi avvicinarsi.
"Non stressarti troppo Zulema. Non ti fa bene"
"So badare a me stessa" faccio per uscire, ma mi afferra il braccio, mentre i miei occhi si soffermano prima sulla sua mano, e poi sui suoi occhi.
"Lo so. Ma a volte hai bisogno di qualcuno che ti faccia stare calma"
Sbuffo una risata amara, per poi avvicinarmi a lei.
"Sai chi mi da calma? Macarena. E potrei perderla se non vengo a capo a questa situazione. Quindi ora lasciami il braccio, prima che la bionda torni a casa" ci guardiamo per qualche secondo, poi il suo sguardo lascia il mio, abbassandosi sul pavimento, per poi mollarmi e alzare la mani in segno di resa.
Afferro la mia borsa ed esco rapidamente dall'ufficio, dirigendomi verso la mia macchina, con i fascicoli del caso in mano.
Se qualcuno la sta incastrando, vuol dire che ci ricaverebbe qualcosa dalla sua uscita di scena, ma la vera domanda é: chi?
E quella seguente, di conseguenza, é: che cosa ci guadagna?

"Amore sono a casa" sorrido sentendo Macarena entrare, com una voce abbastanza rilassata.
"Ciao preciosa. Sono in cucina" sposto il soffritto nella padella con una paletta, mentre sento i suoi passi sul parquet.
Sorrido quando due mani si posano sulla mia vita, e delle labbra calde sul mio collo, lasciato scoperto dai capelli raccolti in una coda bassa.
"Ciao..." dice piano, continuando a baciarmi la pelle delicata, mentre io giro la testa di lato, lasciandole spazio.
"Com'é andata?"
"Bene. Mi sei mancata" dice ancora, appoggiando il mento sulla mia spalla, mentre io appoggio la paletta sul ripiano della cucina, girandomi verso di lei.
Le prendo il viso e la tiro a me in un bacio casto.
"Anche tu mi sei mancata"
Sorride, poi si sofferma sulla mia mano, e l'afferra subito quando nota il cerotto intorno al mio dito.
"Cos'è successo?"
"Niente...mi sono tagliata mentre tagliavo la cipolla" fa una faccia dolce, per poi abbracciarmi, stringendo le braccia intorno al mio collo, mentre io le accarezzo delicatamente la schiena, leggermente scoperta per la maglietta un po corta.
"Vale...scelgo un film" dice staccandosi, mentre io annuisco, ridendo nel vederla allontanarsi con meno tristezza addosso, che sembra essere stata sostituita da una leggera calma.
Si siede sul divano, cercando film su Netflix con il telecomando in mano.
"Che ne dici di Lucifer?" Mi chiede alzando leggermente la voce.
"Ma non é una serie?"
"Si ma dicono che é bella. Dai Zule..."
"Vale" dico alzando gli occhi al cielo, arresa alle sue pretese cinematografiche.
La sento ridere per la 'vittoria' dalla sala adiacente, mentre sorrido, finendo di cucinare.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora