Capitolo 37 (Convocazioni)

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MACA's POV

"Macaa! Perché la tua fidanzata mi manda email convocandomi nel suo ufficioo?"
Chiede la Riccia, urlandomi dalla cucina, mentre sto facendo una ricerca per Alex, seduta in camera mia.
"Que?!" Urlo rapidamente, per poi sentire Yolanda fare lo stesso.
"Anche a me!"
Mi alzo e vado in cucina, mentre entrambe stanno guardando il loro cellulare, entusiaste all'idea di essere state convocate da Zulema.
Afferro il mio telefono, e controllo le mail, ma non ho niente.
Abbasso lo sguardo e mi chiedo perché non mi abbia detto niente.
L'ho sentita stamattina e mi sembrava molto normale.
Neanche il tempo di parlare, che una chiamata in entrata illumina il mio schermo, rivelando il nome di Zulema. Un piccolo sorriso si apre sul mio viso, mentre sento le mie due amiche davanti a me ridacchiare. Giro gli occhi al cielo, per poi sedermi su uno degli sgabelli, accettando la chiamata.
"Ciao Rubita"
"Ciao. Mi chiedevo perché avessi convocato le mie amiche senza dirmi nulla"
"Ah adesso devo prima consultarmi con te per prendere decisioni?" Dice in modo ironico, facendomi alzare gli occhi al cielo. Appoggio un gomito alla superficie davanti a me, mentre le mie due amiche mi guardano aspettando una risposta.
"Non ho detto questo. Mi chiedevo perché"
"Sei convocata anche tu. Volevo solo dirtelo a voce" dice, e riconosco un po' di maliziosità nel tono, che mi fa mordere il labbro inferiore. La riccia e Yolanda si scambiano sguardi complici, facendomi alzare, per poi andare sul divano, per parlarle con più tranquillità.
"Cosa ci devi dire?"
"Come sei curiosa"
"Dai Zule..."
"Mh...semplicemente è una sorpresa"
"Come sei enigmatica oggi" dico sbuffando leggermente, facendola ridacchiare.
"Ci vediamo domani mattina. Vieni prima nel mio ufficio"
"Cioè?"
"Loro arrivano alle 10. Vieni per le 9" sorrido, sapendo a cosa sta alludendo, per poi scuotere la testa leggermente, girando gli occhi al cielo. Mi mordo il labbro inferiore, mentre milioni di pensieri mi passano per la testa.
"Mi metti voglia" dico, sussurrando per la vicinanza delle mie amiche, che ancora mi guardano, cercando di capire cosa sto dicendo.
"Sei tu che devi lavorare per la concorrenza. Non io"
"Mh...sento puzza di gelosia"
"Mh...No. Sei tu che dici di voler essere la mia fidanzata, per poi scomparire per dure giorni"
"Sto studiando per te, per Alex, e sto lavorando. E poi anche tu mi dici di no per lavoro"
"Ma io posso..."
"Ah...quindi io devo correre tra le tue braccia e tu puoi dirmi di no?"
"Eso"
Rido di gusto, cosi come lei, mentre sappiamo entrambe che stiamo scherzando.
I nostri impegni non riescono a combaciare, quindi non ci siamo viste per tutto il weekend.
Oggi è domenica, e se non sfrutto questa giornata per studiare quella dannata ricerca di Alex, domani pomeriggio dovrò darle spiegazioni.
In più ho il turno a lavorare questa sera, quindi non riusciremo a stare insieme nemmeno stanotte.
"Dai Rubia scherzo. Ci vediamo domattina. Vale?"
"Vale. Ti amo"
"Anche io. A domani"
Lascio cadere il mio telefono sul divano, mentre le mie amiche si avvicinano, notando che ho chiuso la chiamata.
"Quindi?!"
"Non mi ha detto niente. Solo che è una sorpresa"
Sbuffano, per poi sedersi accanto a me, guardandomi.
"Da quanto non scopate?"
"Riccia!" Le dico, facendo scattare i miei occhi nei suoi.
"È una domanda seria. Ti vedo tesa. E quando lo fate sei molto più rilassata"
Giro gli occhi al cielo, lasciando che la mia testa cada sullo schienale del divano.
"Due giorni"
"Aspetta, ma non hai detto che non avete fatto niente dopo esservi messe insieme?"
"E infatti è cosi"
Quella notte ci siamo baciate fino a consumarci le labbra, e ci siamo accarezzate il corpo, dandoci scosse a vicenda. Ma non siamo andate oltre, come se in quel momento, l'unica cosa che volevamo era stare in quella posizione così dolce.
Così perfetta, e così nostra.
"Allora..." si blocca, pensando a dove abbiamo avuto rapporti, e quando lo capisce, apre la bocca, piena di sorpresa, mentre io mi mordo il labbro inferiore.
"Cazzo Maca! Dentro l'università?!"
"Mh..."
Trattengo un sorriso, mentre la mia mente ritorna a quel giorno, ricordando ogni momento.
"Dio Maca" dice Yolanda, ridendo insieme alla Riccia.
"Dove? Sul divano?"
"Riccia dai!" Dico, alzandomi, per poi dirigermi verso il frigo, prendendo un po di succo.
Lo verso in un bicchiere, per poi portandolo alla bocca, mentre loro mi seguono.
"Mh...sulla scrivania...no forse è scomodo" quando sento il posto, non posso fare a meno di smettere di bere, facendo scattare gli occhi in quelli della riccia, che capisce subito.
"Cazzo Maca. Quello è sesso forte..."
"Ah cállate tía!" Dico facendo un gesto con la mano, per poi dirigermi verso la mia camera, seguita da lei. Mi fermo sulla porta, appoggiandomi allo stipite, sentendo cos'altro ha da dire.
"Mh...scopi duro con la prof Zahir e preferisci pensare a quella stupida ricerca?"
"No. Ma devo. Se non ti dispiace...ora vado" le chiedo la porta in faccia, sentendola ridere dall'altro lato, mentre si lamenta ancora un po'. Rido, scuotendo la testa, per poi sedermi nuovamente alla scrivania, guardando il computer davanti a me. Mi mordo il labbro inferiore, mentre penso e ripenso al corpo di Zulema. Alle sue mani su di me. Alle sue labbra calde. Scuoto la testa, cercando di allontanare quei pensieri, consapevole del fatto che se non riesco a finire questa ricerca entro domani, non riuscirò a consegnarlo ad Alex, e dovrò dare spiegazioni che non ho.
Allontanare la mora dai miei pensieri è la cosa più faticosa che abbia mai dovuto fare. È come se la mia mente non riuscisse a respingerla.
"Dio..." varie immagini scorrono nella mia testa, e l'unica cosa che vorrei adesso, é attaccarmi a quel corpo che sto immaginando, in mille modi diversi. Giro gli occhi al cielo, mentre porto una mano dentro i miei pantaloni, consapevole che la porta è chiusa a chiave.
È l'unico modo se voglio alleggerire questa tensione immensa che ho nel corpo, per poi continuare a lavorare.

𝙻𝙰 𝙻𝙴𝙶𝙶𝙴 𝙳𝙴𝙻𝙻'𝙰𝙼𝙾𝚁𝙴 -𝚉𝚄𝚁𝙴𝙽𝙰-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora