Two weeks and I'll be home

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Due settimane dopo

"Harry, ciao patata verticale!" La voce roca del mio irlandese preferito risuona all'improvviso, facendo comparire un'enorme sorriso sul mio viso.

"Niall smettila, non è più divertente." Lo ammonisce Liam, con il suo solito fare composto.

"Sei irritato solo perché non capisci il mio umorismo, patata verticale fa ridere. Harry tu l'hai capita vero? Verticale perché sei altissimo!" Esclama prima di scoppiare in una risata.

Resto inerme a fissarli per un momento, solo per assicurarmi che non siano un rumoroso miraggio.

"Ragazzi, come mai siete venuti? Non è ancora l'orario delle visite!" Chiedo a metà tra l'emozionato ed il commosso.

Da quando sono uscito dal coma, i medici non hanno più permesso a nessuno di stare con me per tutto il giorno. Gli concedevano di entrare nella mia stanza uno ad uno, per un massimo di mezz'ora a testa, e solamente durante gli orari di visita.
È stata dura all'inizio, e nonostante Ni, Liam e persino mia madre restavano attaccati al cellulare per farmi compagnia il più possibile, loro avevano pur sempre i loro impegni e le loro vite da continuare, e spesso non si trattenevano al telefono con me per più di venti minuti.

Mi sono sentito così solo.

"Siamo venuti per portarti a casa."

"Come?"

"Sì patata, oggi ti dimettono!"

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"Hai più sentito quel buzzurro?" Chiede Liam, con un pizzico di rabbia e disprezzo impressi nella voce.

"No."

"Ha almeno provato a contattarti o semplicemente hai smesso di scrivergli."

"Aveva già smesso di considerarmi dal giorno dell'incidente. E io ho finito di ridicolizzarmi per una persona che non mi merita." Un piccolo singhiozzo esce dalle mie labbra carnose.

Se ripenso alle ultime settimane, vorrei solamente piangere e piangere ancora. È stato terribile. Non ero mai stato lontano da Lou per tutto questo tempo. Ogni volta che il mio cellulare squillava o appena la porta si apriva, non ho fatto altro che desiderare Lou. Volevo lui, lui sopra ogni altro ma non è venuto mai, non mi ha scritto mai. Tutti si sono precipitati da me, persino mia sorella Gemma che vive in Australia con il suo fidanzato ha fatto un volo di ventiquattro ore pur di essere qui.
E Louis? Louis è sparito.
Non ci siamo più scritti ovviamente. Anche se ho composto almeno un milione di messaggi da inviargli che poi ho cancellato.
Ho deciso di avere rispetto per me stesso e non piegarmi facilmente a qualcuno che mi ha ferito.

"Harry, stai facendo la cosa giusta." Liam si precipita da me. Accarezza lentamente la mia schiena, scacciando le lacrime con i polpastrelli.

"Allora perché fa così dannatamente male." Lo guardo. I miei occhi rossi, lucidi e intrisi di dolore.

Liam sospira affranto.

"Mettere al primo posto la tua salute, eliminando le persone tossiche nella tua vita è una cosa buona. È difficile, lo capisco, ma è meglio per te. Per una volta pensa a te stesso." Il suo tono è dolce e paziente. È un ragazzo d'oro, se io non fossi etero e se lui non fosse fidanzato, credo che mi sarei sicuramente innamorato di lui.

Annuisco comprensivo, sapendo che lui ha ragione. Razionalmente so cosa fare, conosco la strada giusta ma poi arriva il mio cuore ad incasinare tutto. Il mio cuore grida di non lasciarlo. Si è legato a Lou e non dà cenno di volersi staccare.

Little white lies // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora