Perfect

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I nostri corpi stretti l'un l'altro vorticano in cerchio sulle mattonelle lucide e chiare del pavimento del bagno. Quando mi ha parlato di questa festa certo non immaginavo che avrebbe preso una piega simile, anche se ho capito che non importa dove siamo, se sto con lui, ogni cosa diventa perfetta. Anche danzare in un bagno del casinò acquista un'inaspettata magia. Perché il paradiso non è un posto, ma un'emozione. E lui è solo in grado di farmi sentire in questo modo.

"Baby?" La voce di Lou, mi riporta con i piedi per terra. Il mio viso è appoggiato al suo petto, gli occhi sono chiusi in modo da permettermi di percepire meglio il battito del suo cuore ed il suo profumo dolce ed irresistibile. Mi sembra davvero di volare su una nuvola. Sono leggero, al sicuro da ogni cattiveria e da ogni preoccupazione. Vorrei sentirmi così per il resto della mia vita. La mano di Lou, mi accarezza teneramente il capo, fino a scendere lungo tutta la schiena, facendomi venire i brividi.

"Dimmi." Sussurro. La mia voce è rilassata e soave.

"Che ne dici se usciamo da qui?"

"No. Voglio averti tutto per me ancora per un po'." Lo stringo forte a me per impedirgli di allontanarsi.

"Ok, ok ho capito. Non stritolarmi così però." Ridacchia sereno. Pare aver dimenticato i commenti spregevoli del signore di prima, mi piace farlo stare meglio ma apprezzo ancora di più il fatto che sia io l'unico a riuscirci.

Il silenzio rilassato e piacevole, viene interrotto dal cigolio della porta che si spalanca. Rumori succinti, gemiti e urletti rochi, invadono l'aria circostante. Spalanco gli occhi in completo shock, identificando la coppia come il vecchio signore con cui ha parlato poco fa Lou, avvinghiato ad una ragazzina che avrà a malapena vent'anni. Avanzano in modo volgare, senza interrompere ciò che stanno facendo nemmeno quando ci hanno visti. La ragazza tenta di fermarlo, di allontanarlo, ma lui non accetta lamentele ed arriva persino al punto di scuoterla violentemente.

"Ehi, la smetta immediatamente! Quello che sta facendo non è morale. Non vede che non la vuole!" Mi intrometto, cercando di spintonarlo lontano dalla fanciulla terrorizzata. Di colpo, un pugno arriva dritto sul mio viso, facendomi crollare a terra.

"Tomlinson, tieni a bada il tuo stupido sub." Sputa con tono intriso di odio.

Osservo Lou, immobile al centro della stanza. Guarda verso il basso, pugni chiusi, respiro affannato. Un'aurea di rabbia lo circonda, è evidente. Prima ancora che possa fermarlo, si scaglia sull'uomo, iniziando a colpirlo con ganci forti e mirati a punti in cui è difficile non urlare dal dolore intenso.

"Cosa. Non. Ti. è. Chiaro. Del. Concetto. Non. Toccare. Il. Mio. Sub?" Ad ogni parola gli lascia un colpo in volto. La faccia dell'uomo è intrisa di sangue, ormai non ha neppure la forza di gridare aiuto. Rimane fermo, svenuto al suolo.

"L-lou basta, calmati per favore." Mi avvicino a lui, toccandogli appena le spalle. "è stata tutta colpa mia. Mi dispiace." Singhiozzo, sentendomi responsabile di ogni cosa.

Lou si alza, dirigendosi verso la ragazza. Si trova nell'angolo, tutta rannicchiata e visibilmente sconvolta.

"Ti chiamo un taxi."

"Lou?" Lo chiamo, indicandogli l'uomo spalmato al suolo.

"Non è morto purtroppo. Sta bene, si sveglierà tra qualche ora e non ha danni gravi." Risponde, comprendendo quale sia la mia preoccupazione. Dalle tasche prende un paio di manette, che pone attorno al polso dell'uomo, attaccando l'altro spazio delle manette al porta carta igienica all'interno di uno dei bagni.

"Perché lo hai immobilizzato?"

"Andrà in prigione per incitamento alla prostituzione e altri crimini come evasione fiscale, furto, riciclo di denaro sporco e molto altro ancora. Ottimo lavoro Shanna, mi spiace che tu abbia dovuto subire le sue molestie anche questa sera."

Little white lies // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora