Back to you

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Sono passate ormai due settimane dalla morte di Lou. I giorni si sono susseguiti identici, senza nulla di nuovo. Dopo essere stato salvato dai poliziotti, mi hanno portato in ospedale, dove mi hanno visitato attentamente. Avevo solo qualche contusione, a livello fisico stavo bene. La dottoressa però ha constatato che ero sotto shock, e che se lo avessi desiderato sarei potuto tornare dalla mia terapeuta per parlare dell'accaduto. Inutile dire che ho passato questi quattordici giorni a poltrire nel letto di casa mia. Non ho avuto il coraggio di tornare a casa di Lou, tanto che tutte le cose che avevo lì, non le sono andate a prendere ma le ho ricomprate.

Mangio a malapena una volta al giorno, e passo il resto del mio tempo a piangere. Mia madre ha provato a consolarmi in ogni modo, ma è dura rimediare al profondo dolore che sento. L'unica cosa che mi sono preoccupato di tenere è stata una sua maglietta. è bianca, a mezza manica, una delle sue preferite. Ogni volta che l'annuso e la stringo a me, le labbra rosse, gli occhi blu e i tatuaggi di Lou mi ritornano alla mente, scacciando il volto pallido e morente che governa i miei incubi. è così l'ultima volta che l'ho visto. Impaurito, sofferente, ferito, morto. Non avrei mai pensato finisse così. Ero convinto che ce l'avremmo fatta entrambi, insieme come sempre. è dura essere soli. Da sette anni a questa parte, in un modo o nell'altro, lui è sempre stato accanto a me in ogni situazione della mia vita. Adesso invece mi volto, e vedo solamente solitudine e buio.

"Harry?" La voce timida di mia madre, seguita da un bussare leggero, interrompe il mio flusso di pensieri. "C'è una persona che desidera vederti."

Sto per risponderle che non vedrò nessuno, infondo non ho permesso neppure a Liam e Niall di starmi accanto, figuriamoci se accetterò altri.

"Ciao ragazzo."

Mi volto verso l'uscio, spalancando la bocca in sorpresa non appena noto chi sia.

"Micah?"

""Sì ragazzo, sono io."

"Cosa...come...tu perché...sei qui?!"

"Volevo solo assicurarmi che stessi assorbendo il lutto al meglio."

"Assorbendo il lutto?"

Come? Cosa intende con questo? è preoccupato per me?

"Già. Non è facile, specialmente alla tua età."

Si siede con nonchalance sul bordo del letto, scrutandomi con il suo sguardo glaciale.

"Chi eri tu per lui?"

"Nessuno, probabilmente un altro di quelli che non lo hanno capito."

"Sei tu vero? Sei tu suo padre adottivo."

"Vedo che hai fatto bene i tuoi calcoli. Ce ne hai messo di tempo."

"Gli hai rovinato la vita."

"Può darsi. Non so cosa ti abbia detto lui, ma non l'ho obbligato a prendere le redini della mia compagnia. Al contrario di ciò che tutti pensano, non l'ho adottato solo per avere un erede maschio o per sacrificarlo al posto delle mie figlie. L'ho preso con me perché appena ho saputo di lui ho pensato meritasse un lieto fine. Non sono stato un padre modello per lui, ma la persona che è diventato oggi, non è solo causa mia."

"Perché me lo stai dicendo aspettandoti che ti creda."

"Non voglio essere perdonato, nemmeno io riesco a farlo. Volevo solo dirti come mi sento per l'ultima volta."

"L'ultima volta?"

"Eri il sub di mio figlio, ossia facevi parte della famiglia. Sono stato gentile con te perché volevo fare un piacere a Louis. Speravo che conquistandoti, mi avresti aiutato a riavvicinarmi. Beh penso che ormai sia troppo tardi per questo."

Little white lies // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora