Pace

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"Sembri agitato." La voce rilassata di Lou prorompe all'improvviso, smorzando il silenzio statico dell'abitacolo.

"I-io? N-no, niente affatto. No." Sobbalzo, senza riuscire a fissarlo in viso.

Detesto mentire, specialmente a lui, ma la questione di Micah e delle sue merendine verrà presto archiviata anche dalla mia mente. Non è significato nulla, questo è quello che spero. Ha detto che voleva sdebitarsi e forse questo è il suo modo per ringraziarmi, nulla più. Non ha senso parlarne con Lou e rovinare l'atmosfera piacevole che abbiamo costruito con tanto impegno. Alla fine questo Micah non ha fatto nulla di male, anzi sembra ok.

"Non gli rispondi?" Domanda indicando il telefonino che ho tra le mani. Il display è illuminato, segno che qualcuno mi sta chiamando. Osservo il nome del mittente e quasi mi strangolo con la mia stessa saliva nel vedere la scritta 'Niall'.

"Non lo so." Rispondo a testa bassa.

Cosa dovrei dirgli?

"Harry, è tutta la mattina che ti telefona, perché non chiarite. Sei triste e mi spiace vederti così. Ascolta almeno quello che ha da dire."

"Non adesso. Ma la farò Lou, lo giuro."

"Ok baby, ci conto."

Annuisco, notando con mia sorpresa il cartello che indica il benvenuto nella mia città natale.

"Siamo a casa mia? Credevo volessi stare in hotel più di un paio di giorni."

"Quello era il piano ma poi ho capito che la famiglia è molto importante per te, non posso tenerti sempre tutto per me, non in questo giorno." Sorride, fermando l'auto nel vialetto di casa mia.

Scendiamo dalla macchina insieme e Lou mi afferra per mano.

"Vuoi, vuoi che... scusa." La lascia andare in stato di totale imbarazzo.

"No Lou, sei la mia persona e lo sei difronte a chiunque." Faccio appena in tempo a rispondere quando veniamo disturbati da una voce.

"Il mio bambino." Mia madre corre verso di me per potermi stringere tra le sue abbraccia.

"Come stai? Mangi abbastanza? Hai bisogno di nuovi vestiti? Stai andando a scuola? Ho sentito delle voci che dicono che è da due giorni che non vai in classe."

"No mamma, sto bene. Lou si prende ottima cura di me. È più che bravo."

"Meglio per te Tomlinson, perché nulla mi impedisce di prenderti a calci nel sedere se fai del male al mio fratellino!"

"Gemma!" Corro verso di lei, bloccandomi a metà strada.

"Oh mio dio! Gems aspetti un bambino!"

"Sorpresa!"

"Cavolo ma di quanti mesi sei? È enorme!"

"Grazie, continua a ricordarmelo."

"Scusa, intendo è graziosa ed è magica e c'è il mio nipotino o la mia nipotina lì dentro."
Tocco la pancia, sentendo il bimbo scalciare.

"Sono di sette mesi ormai. Manca poco, è stato davvero difficile nascondervelo ma ci tenevamo a fare una enorme e consistente sorpresa."

"È la cosa più bella che potevate farmi, grazie ragazzi!" Abbraccio mia sorella e Luke, che è intento ad adorarla massaggiandole i piedi e portandole dell'acqua.

"Non sappiamo il genere del bimbo, vogliamo sia una sorpresa anche quello."

"Cosa vorresti che fosse?"

"Maschio" "Femmina." Rispondo all'unisono i futuri genitori.

"Siamo sempre d'accordo come vedi. Tu invece H cosa vorresti che fosse."

Little white lies // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora