My life be like

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"Non puoi essere davvero arrabbiato con me perché ti brucia il sedere."

"Se fosse solo bruciore non mi lamenterei ma cammino come un pinguino oltre a sentire male quando mi sposto."

"Non cammini come un pinguino ma come uno che è appena stato sbattuto per bene. Ora basta lagnarsi, fila a scuola nanetto." Mi lascia una leggera pacca sul sedere, invitandomi a scostarmi dalla portiera dell'auto per arrivare all'ingresso della scuola.

"Il nanetto sei tu se mai visto che sei già molto più basso di me!" Gli faccio la linguaccia, arrancando verso i gradoni in pietra. Attorno a me, fiumi di studenti si recano controvoglia nella struttura con le cartelle in spalla, accompagnati da un vento leggero e dai raggi solari. Chiudo gli occhi, dimenticando per un momento il mio bruciore. Anche se fatico a camminare, non mi pento di ieri sera. È stato a dir poco sensazionale, anzi, talmente intenso da lasciarmi senza fiato. E lo rifarei anche subito se solo avessi abbastanza energie. Mi volto verso Lou, che mi fissa divertito, morsicchiando il labbro con fare sexy. Mi fa eccitare così tanto anche con il più piccolo gesto. Vorrei costantemente cavalcarlo e vederlo contorcersi sotto di me. A questi pensieri impuri il mio membro inizia a alzarsi. Poso una mano davanti alla patta, cercando di nascondere il guaio agli occhi degli altri. Ora camminare è assolutamente fuori discussione. Cerco di pensare a cose poco eccitanti, ma il visino di Lou mentre lo cavalco continua a ripresentarsi nella mia mente, scuotendomi dall'eccitazione. Lo voglio, lo voglio subito. Sento il cuore battere veloce, inizio a sudare e a respirare affannosamente. Potrei venire in questo modo, solo al pensiero di ciò che è accaduto ieri notte.

"Hai bisogno di aiuto piccolo?" La soave voce di Lou, rimbalza nel mio orecchio facendomi gemere.

"S-sì Lou, ti supplico." Bofonchio tutto d'un fiato.

"Cos'è che devi dire quando vuoi qualcosa da me?"

"Ti prego daddy, ho... ho bisogno del tuo aiuto." Mi volto verso il suo viso, spalanco gli occhi e li incastro nei suoi. Il suo blu è vivo e voglioso, esattamente come lo sono le mie perle verdi. Sorride, un sorrisino sghembo di chi ha avuto un'idea geniale. Mi prende per mano e mi guida fin dentro la scuola. Attraversiamo i corridoi di fretta, sotto gli occhi curiosi dei ragazzi.

"Lou cosa stai facendo?" Sussurro, trascinando dolorosamente i miei piedi per seguire le sue ampie falcate.

"Ora lo vedrai." Si volta appena, mostrandomi un sorriso furbo.

Mi trascina fino alla porta del bagno, la spalanca e mi sbatte contro di essa.

"Ho sempre sognato di possederti a scuola." Dice, per poi attaccare le sue labbra alle mie. Spalanco gli occhi dallo stupore. Ha appena detto che vuole farlo qui?

"Mhh. Lou, Lou aspetta. Qualcuno potrebbe sentirci."

"E anche se fosse?"

"Non penso sia una cosa che voglio condividere. Voglio che ogni mio gemito sia solo tuo." Pronuncio queste parole con sincerità. Lui mi guarda con tenerezza, come se stesse rimuginando sulle mie parole.

"Dammi un foglio e una penna."

"Come?"

"Harry, sbrigati, non penso che potrò trattenermi ancora a lungo prima di scoparti selvaggiamente su quel lavandino."

A queste parole scatto come una molla, consegnandogli tutto ciò che gli serve. Una volta avuto il foglio tra le mani lo appoggia alla porta e scrive 'bagno fuori uso', lo appende all'esterno della porta per poi chiuderla a chiave.

"Come ti pare ora?" Mi scruta in cerca di approvazione.

"Perfetto." Mi avvicino ancheggiando, mangiandolo con gli occhi mentre gli accarezzo il petto. "Sei pieno di risorse daddy." Sottolineo apposta l'ultima parola con tono seducente, strusciandomi su di lui mentre sorrido innocente, leccandomi le labbra.

Little white lies // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora