Puppy & Date

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"Harry, tesoro." La voce delicata di mia madre cerca di ridestarmi dal sonno.

"Harry, Lou è qui." Continua, scuotendo leggermente la mia schiena.

"Ancora cinque minuti." Bofonchio, senza realizzare pienamente ciò che ha appena detto. Mi rigiro nel letto, mugolando infastidito quando avverto il tremendo cigolio della porta della mia stanza, accompagnato dal suono di piccoli passi che si avvicinano sommessamente.

All'improvviso avverto un paio di labbra morbide e profumate posarsi sul mio collo. Baciano dolcemente la mia pelle, vagando fino alla spalla.
Il respiro caldo, all'aroma di vaniglia e tabacco, sfiora la mia guancia facendomi rabbrividire.

"Sveglia, sveglia." Una vocina tenera e quasi infantile, si fa strada nel mio orecchio.

Sorrido quando la sua lingua inizia a leccare e succhiare il mio lobo con veemenza e passione.

"Mhh." Sospiro rapito dal piacere.

Allaccio le braccia attorno al suo collo, trascinandolo verso di me per unire le nostre bocche. Inizio a muovere le mie labbra sulle sue, mugolando quando percepisco il familiare sapore di fragola e menta.
È un bacio dolce che sa di noi.

"Buongiorno baby, ci stai prendendo gusto a baciarmi non è così?" Chiede appena in tempo prima che le sue labbra divorino le mie.

"Mhh." Annuisco nel bacio.

"Usa le parole piccolo."

"Sì Lou, mi piace baciarti. Sei buono, e poi così capisco cosa hai appena mangiato." Pronuncio con la voce ancora impastata dal sonno.

"Un po' inquietante questa cosa, non pensi?" Sussurra, scorrendo la lingua sul mio labbro inferiore.

"No. Mi piace." Sorrido.

"Di cosa so io Lou?" Aggiungo, accogliendo la sua lingua contro la mia.

"Di dolce, come gli orsetti gommosi che mangi spesso." Passa la sua lingua sulla mia, leccandola per assorbirne tutto il sapore.

"Sono buoni."

"Tu mi piaci di più però."

Ridacchio imbarazzato, carezzandogli il viso.

"Non è vero." 

"Sì invece." Posa un bacio sul mio collo, per poi leccare e succhiare un lembo di pelle fino a farlo colorare di viola.

"Lou!" Mi lamento.

"Che succede?" Annusa fiero il succhiotto fresco.

"Smetti di lasciarmi segni. Li vedranno tutti, compresa mia madre. Chissà cos'ha pensato quando sono tornato da casa tua, avevo il collo pieno, era più viola che color carne."

"Cosa vuoi che abbia pensato, che ti sei divertito. E poi mi piace far sapere al mondo a chi appartieni."

"E a chi appartengo?" Scorro il polpastrello sul cenno di barba che gli contorna il viso, scrutandone ogni centimetro.

È bellissimo.

"A me. Sei mio." I nostri occhi si incastrano. È serio nel pronunciare queste parole.

"Il tuo sub?" Mi mordicchio le labbra innocentemente, sapendo bene che lo eccita tantissimo questo gesto.

Scuote il capo. "Il mio angelo."

Abbasso la testa imbarazzato.

"Sei stupendo." Appoggia due dita sotto al mento per guidare i miei occhi nuovamente nei suoi.

"E sei tremendamente tenero." Posa un bacio leggero sulle mie labbra.

"E sei prezioso. Sei una piccola gemma preziosa. La mia bellissima gemma." Mi lascia un bacio dopo ogni singola parola, facendomi sorridere ampiamente.

Little white lies // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora