Punizione?

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"Dove stiamo andando Paul?" Chiedo nervosamente, mangiucchiandomi le unghie.

Sento il cuore palpitare rapidamente. Non sapere cosa mi attente mi fa sentire un pesciolino chiuso in una rete. Non ha importanza quanto provi a girare in tondo, perché lei è sempre lì e ti impossibiliterà la strada finché non avrai la forza di affrontarla. Ma sono pronto per affrontare Lou?

"A casa signorino, questo è il volere del padron Louis."

Fisso il paesaggio fuori dal finestrino. Il sole sta calando, rifugiandosi dietro l'orizzonte per riposarsi, regalandoci splendidi colori. Sono così felice di essere vivo, di avere l'occasione di meravigliarmi per ogni cosa. Così trascorro il resto del mio viaggio, cerco di tranquillizzarmi e trovare le parole giuste per dire ciò che è successo nei minimi dettagli. Sicuramente lui vorrà sapere tutto, non so se avrò la forza di ripetere, a volte vorrei potesse leggermi la mente così da evitarmi il dolore e la difficoltà di rivivere questo trauma.

Paul parcheggia l'auto nel vialetto, spalancando la mia porteria per guidarmi alla porta di ingresso.

Cammino incerto, tutto tremolante. Una parte di me vorrebbe andarsene e non tornare mai più. Non so se riuscirei a restare se mai dovesse punirmi senza ascoltare le mie motivazioni. Sto soffrendo, ho bisogno di amore non di ulteriore dolore e umiliazione. Afferro il pomello sentendo il respiro spezzarsi. Non mi sta accogliendo come mi aspettavo, credevo sarebbe uscito e mi avrebbe abbracciato lieto di avermi di nuovo a casa. Credo che questo già sia un chiaro segnale di quanto sia arrabbiato. Spero solamente che non mi aspetti con un frustino in mano, pronto a sfogare il suo dispiacere su di me.

Entro nella villa, trovandola vuota e silenziosa. Vago nelle diverse stanze, senza trovare anima viva.

"Harry!" Liam e Niall sussultano appena mi vedono, e senza perdere tempo mi stringono in un caloroso abbraccio.

"I-io..." Inizio a parlare ma le lacrime mi impediscono di aggiungere altro. Sono a pezzi.

"Shh sappiamo tutto." Mi accarezzano dolcemente, aiutandomi a calmarmi.

"C-come?"

"Sappiamo perché l'hai fatto, Lou ce lo ha detto."

Inizio a piangere copiosamente tra le loro braccia, lasciandomi cadere al suolo. Restiamo fermi in quella posizione per dei minuti interminabili. Sono grato di averli con me, ma soprattutto sono felice che sappiano già ogni cosa. Lou, il mio Lou sapeva che mi avrebbe risparmiato un'ulteriore sconforto.

"Dov'è Lou?" Domando speranzoso, avvertendo l'irrefrenabile bisogno di stringerlo a me.

"In camera sua penso, non lo vediamo da quando Paul ha chiamato dicendo di averti trovato."

"E mia madre?"

"Non lo sa Harry, abbiamo aspettato prima di darle una notizia simile. Tu stai bene? Credo che questa sia la domanda più importante. Siamo stati pessimi amici, non ci siamo presi cura di te, non c'eravamo nel momento del bisogno."

"Ci dispiace così tanto H, dovevamo starti più vicino, abbiamo fallito. Lo capiremmo se non volessi più avere a che fare con noi."

"Ragazzi, smettetela. Non è colpa vostra, avete cercato di trattarmi come se nulla fosse successo e l'ho apprezzato più di ogni altra cosa. Non mi avete compatito e ha significato molto per me. Nessuno avrebbe immaginato che Taylor, c-che lei..."

"Oh piccola patata. Siamo qui."

"E non ce ne andremo mai. Vedrai, la supereremo tutti insieme. Ti va di distrarti un pochino adesso?"

"Esatto, non fa bene tartassarsi per tutto il giorno. Ci pensiamo noi ad una soluzione ok?"

"Ok." Scaccio le lacrime, sentendomi improvvisamente più sollevato.

Little white lies // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora