Ti mostro una cosa

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Per tutto il tragitto io e Lou non diciamo nulla. Non ho idea di dove mi stia portando e lui non ha detto nulla al riguardo. Ci siamo limitati solamente ad ascoltare le notizie la radio. Tra noi funziona così, abbiamo momenti di fragilità in cui ci confidiamo all'altro ma abbiamo anche i nostri segreti, e scatti d'umore. Penso sia dura per entrambi ammettere a noi stessi che formeremmo proprio una bella squadra insieme.

Mi ha confessato che crede di amarmi. Lo crede, non ne è sicuro. Eppure sospetto che si senta così solamente perché sono l'unica persona che in qualche modo tenta di prendersi cura di lui. È un sentimento platonico non reale.

Mentre sono ancora perso nei miei pensieri ecco che fuori dal finestrino vedo l'oceano farsi sempre più vicino.

"Stiamo andando in spiaggia?" Chiedo euforico, saltellando sul sedile.

"Resteremo qui per qualche giorno. Ci sono delle gite che desidero fare con te." Risponde freddo, tutto concentrato sulla strada.

"Quanti giorni esattamente? Tra poco è il mio compleanno e viene mia sorella dall'Australia! Ha detto che ha delle sorprese ma una in particolare ci lascerà piacevolmente sbalorditi. Non vedo l'ora di vederla!"

"La sorpresa?"

"No sciocco, mia sorella."

"Rimaniamo qualche giorno."

"Questo lo hai già detto."

Parcheggia difronte ad un lussuoso hotel ricco di vetrate, sculture fatte di sabbia e interni mozzafiato.

"È qui che alloggeremo?" Domando stupito.

"Sì, ho pensato che sarebbe stato bello trascorrere insieme il weekend del tuo compleanno. Ma a quanto pare non sono io quello che ti regalerà la sorpresa migliore. Torneremo prima se vuoi."

"Lou, avanti lo sai che non è così. Non c'è un migliore e un peggiore."

Prende i miei bagagli dal baule appoggiandoli su un carrellino insieme ai suoi.

"Quando li ho fatti questi?"

"Li ho fatti fare io per te mentre ti preparavi. Andiamo ora, i facchini porteranno le nostre cose in camera e le sistemeranno, noi possiamo andare a esplorare."

"Possiamo andare in spiaggia?"

"Siamo a gennaio, cosa ci vai a fare in spiaggia?"

"Tu ha fatto il bagno nel lago e io non posso andare a raccogliere le conchiglie?"

"Ci sono le terme, passeggiate nella natura, massaggi, trattamenti benessere, idromassaggio e tu vuoi andare a caccia di conchiglie?"

"Sì, se non ti va puoi andare a fare quello che vuoi."

Mi prende in braccio, posandomi sulla sua spalla. Le mie gambe e le mie braccia a penzoloni.

"Andiamo in spiaggia." Inizia a camminare sotto gli occhi increduli degli altri clienti del resort.

"Lou lasciami! Guarda che so camminare!" Mi lamento, ma in realtà sono felice che venga con me.

Appena fuori l'enorme porta d'ingresso percepisco un venticello lieve ma freddo. Rabbrividisco, iniziando a tremare come una fogliolina. Lou si accorge infatti mi rimette subito a terra solo per circondare le mie spalle con il suo giaccone. Lo fisso mentre con il suo visino angelico lo posa delicatamente attorno a me, assicurandosi che mi scaldi abbastanza.

"Lou, mi spiace per come mi sono comportato prima. Ti ho urlato contro in modo maleducato e non avrei dovuto." Esalo tutto d'un fiato. Si prende sempre ottima cura di me, non meritava quel comportamento da parte mia, è ovvio che mi apprezzi anche come persona e non so come ho potuto pensare il contrario.

Little white lies // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora