Il vento gelido scorre tra i miei capelli mossi. Li fa fluttuare, ci gioca, li scompiglia.
Le gambe si muovono rapide. I miei piedi, rinchiusi in un paio di stivaletti scamosciati battono senza sosta sul suolo.
Il mio viso stanco, circondato da lacrime è ravvivato dal calore del sole alto e caldo nel cielo.
Quante cose sono successe in poche ore. Venire a conoscenza della vera identità di Lou ha mosso in me più dubbi che certezze.
Io c'entro qualcosa con quel mondo? È da lì che vengo? Nulla di quel posto mi è sembrato familiare, anzi, sembrava di essere in uno di quei racconti fantascientifici che mamma mi legge spesso. Lei non mi ha mai parlato di quest'altra città, non l'ha mai nemmeno nominata, neanche in una delle storie sulla sua infanzia.
Corro incessantemente. Non so più di chi fidarmi, dove andare, cosa fare e come prendere tutto questo.
Lou mi ha chiesto se volevo che diventasse il mio Dom, e questo può solo significare che io sono un Sub.
Mi accascio su una panchina. Il respiro corto, la testa gira freneticamente. Come è possibile che sia tutto vero?
Lou si sarà sicuramente sbagliato. Deve essere così, così e basta.
La vista si fa poco a poco sempre più sbiadita e il mio corpo spossato è più debole che mai. Le palpebre iniziano a serrarsi lentamente, senza che io le possa bloccare, ed il buio più totale mi avvolge in un tenero e familiare abbraccio.
💚💙💚💙💚💙💚💙💚💙💚💙💚💙💚💙
"Sì Anne, è a casa mia. Era su una panchina quando l'ho trovato, il dottore è già passato e ha detto che si riprenderà presto."
Una voce acuta riecheggia in lontananza. Cerco di muovermi, sotto le mie mani avverto la presenza di un morbido materasso matrimoniale. Apro gli occhi, la vista è ancora leggermente sfocata ma non abbastanza da non permettermi di notare la presenza di un enorme armadio nero stile design appoggiato alla parete davanti a me. Osservo il mio corpo, avvolto in una coperta nera in un ampio letto a baldacchino. Non conosco questo posto e mille ipotesi iniziano a fluttuare senza sosta nella mia mente.
Mi hanno rapito? O hanno fatto peggio?
Esamino con cura le mie braccia, senza notare segni particolari. Stringo tra le dita il lenzuolo, nel tentativo di abbassarlo e controllare il resto del mio corpo. Indosso ancora tutti i miei vestiti, e non ne sono mai stato più felice. Mi agito sul materasso, alla ricerca di un telefono. Non so se il proprietario di questa casa sia buono o meno, e francamente non mi interessa saperlo. Tasto le mie tasche senza trovare alcuna traccia del cellulare, del portafogli e dei miei documenti.
Inizio ad agitarmi. Forse mi hanno preso in ostaggio, forse gli amici cattivi di Lou mi hanno trovato. Sento il cuore battere a mille e un senso di nausea mi pervade totalmente.
Cosa mi faranno? Tornerò mai a casa?
Ai lati del letto scorgo due comodini neri lucidi, mi sporgo per cercare di aprirli e ricavarci qualcosa di utile per la fuga, ma ben presto capisco che sono rigorosamente chiusi a chiave. Impreco silenziosamente, sentendo un innato bisogno di piangere.
Sono terrorizzato, non ho idea di cosa mi sia accaduto. Le ultime cose che ricordo sono la panchina rovinata del parco, gli alberi che frusciavano a contatto con la brezza fredda e piccole margherite tra l'erba verdeggiante. Come sono arrivato qui è ancora un mistero, uno di quelli brutti, che ti auguri di non avere mai tra le mani.
C'è silenzio. Un inquietante silenzio in grado di turbarmi nel profondo. Solo lo straziante rumore dei miei pensieri mi perseguita in questo luogo angusto e poco ospitale. Non c'è altro nella piccola stanza, nessuna finestra, niente bagno privato ma soprattutto neanche un oggetto personale che mi permetta almeno di avere un'idea sull'indole di questa persona.
STAI LEGGENDO
Little white lies // Larry
FanfictionDove Louis Tomlinson insegna al suo migliore amico Harry Styles a fare l'amore. Louis top Harry bottom [Larry]/[Ziam]