Il patto

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"Lou, sei tu?" Chiedo con voce rotta, nascondendo il viso tra le lenzuola.

Una piccola sagoma scura, aleggia al centro della mia camera, mettendomi i brividi.

"Sì, Hazz, sono io."

Serro gli occhi, sentendo il familiare senso di gioia esplodere nel cuore. Quanto mi era mancata la sua vocina stridula, il suo profumo di menta e le sue perle celesti.

"N-non ti avvicinare." Sussurro tremolante.

"Harry, ti prego, sai che quello che ho fatto era il meglio per noi." Allarga le braccia in modo teatrale, infastidito dalla mia reazione.

"Cosa è meglio Lou? Lasciarmi di punto in bianco e tornare solamente sotto minaccia ti sembra la cosa migliore per noi? Davvero?" Lo osservo schifato. Non riconosco più la persona che ho davanti. Questo individuo non è lui, non è il Lou che conosco da sei anni.

"I-io voglio spiegarti." Si siede accanto a me nel letto. Il viso dispiaciuto ed il tono calmo. Sospira, cercando di raccogliere le parole giuste per esprimersi.

"Non mi interessano le tue scuse, non ti perdonerò mai!" Batto leggeri pugnetti sul suo torace, mentre le mie lacrime gli bagnano l'incavo del collo.

Mi era mancato poterlo toccare. Avvertire il suo calore vicino a me e le sue mani calde ad accarezzare le mie spalle.

"Oh Hazz, io ho tanti nemici là fuori, lo sai. Te ne ho sempre parlato per prepararti a questo." Scorre i polpastrelli lungo la mia spina dorsale. Odio il modo in cui riesce sempre a tranquillizzarmi.

"A questo cosa Lou? È stato Simon, solo lui e nessun altro! Non devi sentirti in colpa, e non devi lasciarmi a causa sua." I nostri occhi si incontrano. Le lacrime hanno ormai preso il sopravvento. Rotolano sul mio viso senza che le possa più trattenere.

"No, sono io che l'ho portato da te. Io sono male Harry, non sono adatto a essere tuo amico." Posa con una delicatezza disarmante la bocca sulla mia pelle diafana, per asciugare amorevolmente le lacrime con le sue labbra.

"Baciami." Mi lascio sfuggire. La voce incrinata e rotta.

"Come?"

"Insegnami Lou. Questo è ciò che ti chiedo, l'ultima cosa che farai per me. Ti lascerò andare Lou, lo farò se è quello che vuoi. Non ti costringerò a restare." Abbasso lo sguardo, iniziando a giocherellare con le dita.

Lo sento respirare profondamente. Il respiro tiepido mi solletica le guance, facendomi venire la pelle d'oca.

"Vuoi, vuoi che ti insegni a baciare? Davvero?"

Sussurra al mio orecchio. Il suo tono passionale risuona lungo ogni fibra del mio corpo, mandandolo letteralmente a fuoco.

"Sì. Voglio essere un buon fidanzato per Taylor. Se lo merita." Sussurro a denti stretti, cercando di trattenere un grugnito di piacere.

Ma è vero che lo sto facendo per lei?

"Ok." Pronuncia semplicemente.

"Ok?" Domando titubante, incredulo di averlo convinto così rapidamente.

"Mhh. Hai detto che non potevo rifiutare la tua proposta." Fa spallucce, mostrandomi il suo radioso sorriso. I denti di un bianco splendente, brillano nella penombra, permettendomi di scorgere le profonde fossette ai lati del suo viso.

Resto fermo, non sapendo bene come reagire a questa celestiale visione. Perdo le parole, resto a bocca asciutta perché nulla è in grado di descrivere la bellezza del ragazzo che ho davanti.

"No, ecco, io non voglio costringerti. È, è una richiesta strana, ma vedi tu, tu..." Inizo ad improvvisare. Le parole faticano ad uscire.

Perché l'ho chiesto proprio a lui?

Little white lies // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora