(Pov Ema)Mi stringo tra le braccia di mio padre mentre mia mamma mi chiama per l'ennesima volta dal lato guidatore della sua auto.
"Ci vedremo, d'accordo?"
Mai nessuna affermazione pronunciata da mio padre mi sembrò cosi falsa e di certo io sono sempre stata solita credere alle sue parole perché di fatto, mio padre ha sempre mantenuto ogni promessa, questa volta però la situazione è molto più complicata probabilmente, almeno lo è per me.
Lo spettro, l'ombra assidua del divorzio dei miei genitori si è palesato davanti ai miei occhi qualche mesa fa.
Certo, non che io non mi fossi accorta già da tempo che le cose tra loro non fossero rose e fiori, infatti se non fosse per il fatto che devo forzatamente allontanarmi da mio padre, oserei dire che questo divorzio è forse una benedizione, non sarò costretta ad ascoltare le urla o addirittura i silenzi imbarazzanti a cena.Insomma, se solo non dovessi allontanarmi dal calore dell'abbraccio paterno che mio padre non mi ha mai fatto mancare, tutto questo andrebbe bene.
Eppure no, non c'è niente che vada bene e di conseguenza mi ritrovo in silenzio e con gli occhi bassi.
"Vedrai che una volta arrivata a destinazione tutto sarà più facile.
Durante il viaggio tieni compagnia a tua madre"Mio padre finge di non sapere che per me e mia madre intrattenere un discorso senza discutere è impossibile, siamo diverse, eccessivamente diverse.
Mia madre ha un carattere forte mentre io sono forse un po' più fragile e un po' più istintiva, siamo una l'opposto dell'altra e come se non bastasse, mia madre al contrario di mio padre fatica a parlare di certe cose e molto spesso le mette da parte fingendo che non esistano, non a caso la prima persona con cui ho deciso di parlare riguardo il mio orientamento sessuale, non molti anni fa, è stato proprio mio padre.**
Una volta salita in macchina mio padre si avvicina e mi lascia un piccolo bacio sulla fronte.
"Ciao piccolo maschiaccio!"
Sorrido immaginando il volto stizzito di mia madre, il solito che fa quando mio padre mi chiama in questo modo, in effetti entrambi abbiamo inventato questo nomignolo probabilmente solo per darle fastidio.
**
"Allora? Vuoi qualcosa? Forse più avanti possiamo fermarci a prendere un gelato?"
Non so quanto manca per raggiungere questo piccolo paesino dove mia madre ha deciso, (ovviamente senza consultarmi) di andare ad abitare ma mi auguro che sia davvero vicino.
Questo viaggio è snervante.
"Perché delle volte mi tratti come se fossi una bambina?
Non lo sono da tempo e probabilmente non te ne rendi conto.
Ho diciassette anni ormai""Forse è proprio a causa della tua età che non ti comprendo più"
E da quando ha mai provato a comprendermi?
Non fa altro che rimanere in silenzio oppure dissentire su tutto ciò che dico, come pretende di comprendermi?Porto lo sguardo al finestrino mentre lei abbassa per l'ennesima volta il volume dello stereo.
"Senti Ema, magari ti farai dei nuovi amici e anche una ragazza, dopotutto qui la tua vita sociale non era un granché"
Mi volto rapidamente puntando il mio sguardo sul suo, cercando di ignorare il fatto che i nostri occhi sono cosi tremendamente identici.
Mi lascio andare ad una risata sarcastica.
"Non ti si addice il ruolo della mamma che intraprende discorsi motivazionali"
"Ema.."
Porto gli occhi al cielo per l'ennesima volta e decido di mettere le cuffie alle orecchie e riposare.
**
Ho dormito per tutto il viaggio e solo dopo aver aperto gli occhi mi ritrovo già a dover portare i bagagli dentro questa nuova abitazione.
L'ambiente non sembra male ma sinceramente non mi entusiasma, tutto ciò che mi circonda è totalmente diverso da ciò a cui ero abituata, la casa precedente era piccola ma comunque accogliente, questa invece m sembra essere eccessivamente grande per due persone, quasi tutte le stanze infatti sembrano ampi saloni dove poter tenere delle feste con numeri invitati, il tutto appare molto dispersivo.
"Domani andremo a scuola"
Interrompo mia madre creando un rumore fastidioso causato dalle valigie che lascio cadere sul pavimento.
"A scuola? Come a scuola? Non so nemmeno dove si trova la scuola qui!"
Mi raggiunge e senza togliere il suo sguardo dal mio raccoglie le valigie.
"Ed è per questo che ti accompagnerò io!
Non voglio che perdi nessun giorno di scuola""Certo certo"
Mi avvio verso la scala che divide la casa su due piani.
"Ema! La tua camera è quella a destra!"
"La trovo da sola la mia fottuta camera!"
Sbatto una porta alle mie spalle, non sono poi cosi sicura che questa sia davvero la mia stanza ma poco importa.
Mia mamma ha ragione, non avevo chissà quale vita sociale nella vecchia città ma per quanto mi riguarda non mi piace cambiare le mie abitudini e le cose nuove mi spaventano terribilmente.
Non oso immaginare che disastro possa essere domani e chissà per quanti altri giorni in futuro.
Chiudo gli occhi e tiro un sospiro invitando me stessa ad arrendermi all'idea di dover ricominciare tutto dall'inizio.
Ho già la nausea.
**
Una luce fastidiosa mi costringe ad aprire gli occhi.
La grande stanza dove ho passato la notte è ancora vuota, al centro c'è solo questo letto dove ho dormito."Come immaginavo non hai trovato camera tua"
Osservo la figura di mia madre che mette via i suoi vestiti per poi poggiarli su qualche scatolo qui e li.
"Che ore sono?"
"Le sette in punto"
Le sette in punto, mi chiedo se sia legale svegliarsi cosi presto.
Continua ad osservarmi come se potesse ascoltare tutte le parole poco gentili che mi stanno passando per la testa.
"Si lo so, devo andare a scuola e devo sbrigarmi, perché se faccio tardi di certo non mi aspetti, si ho capito"
Sorride per poi continuare ad osservarmi.
"Che c'è?"
"Devi davvero indossare questi vestiti del tutto mascolini anche il primo giorno?"
Davvero? Di nuovo? Non è certo la prima volta che mia mamma azzarda uno dei suoi pareri indesiderati sul mio modo di vestire, quindi mi limito a sorriderle in modo ironico per poi prendere la mia felpa ed il mio jeans nero, il tutto seguito dal mio giubbino in pelle ed un cappellino
"Si."
Bene! Eccoci alla fine del primo capitolo.
Spero davvero che questa storia possa appassionarvi lettura dopo lettura.
Non dimenticate di lasciare una stellina ed un commento se vi va:).
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Crepe~
RomanceEma è una ragazza di diciasette anni costretta a trasferirsi in un piccolo paesino a causa del divorzio dei suoi genitori. Quest'ultima, si dovrà cimentare quindi in un nuovo inizio: un nuovo capitolo della sua vita. Ben presto la strada di Ema i...