Capitolo 43

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Intanto a villa Kudo i due avevano finito di studiare e si stavano preparando per tornare a casa, però prima Shinichi si avvicinò alla ragazza e si persero a vicenda negli occhi dell'altro. Il detective la prese per la schiena e se la avvicinò, le labbra si toccarono, prima in maniera leggera, poi divenne sempre più passionale, tant'è che nessuno dei due si vuole staccare. A Ran era mancato tanto e si vedeva, il battito accelerava sempre di più. Durante quel momento di passione, entrò Subaru e i due ragazzi non lo sentirono. Lo studente universitario aveva fatto la spesa, ma quando entrò in soggiorno vedendo il bacio, fece marcia indietro e decise di passare dalla cucina per appoggiare il tutto.

Finito il bacio, rimasero attaccati l'uno all'altro e Shinichi crollò in un pianto, Ran preoccupata lo guardò e lo rassicurò <<Shin puoi dirmi tutto>>

<<E'...è...che mi manca il dottor Agasa>>

Ran non poté fare a meno di asciugargli le lacrime, il detective rispose <<Ecco perché ti amo Ran...per la tua infinita dolcezza>>

Sorrise arrossendo e rispose <<Smettila dai...non è vero...>>

<<Invece si Ran>> dandole un bacio e intanto guardò l'orario <<Oddio, è tardissimo! I tuoi saranno preoccupati, ti accompagno che si è fatto buio>>

I due ragazzi si prepararono e uscirono, nel tornare a casa e appena usciti, Shinichi vide una berlina nera parcheggiata davanti casa del dottore, ci buttò fugacemente l'occhio ma non trovò nulla, trovò la cosa sospetta, ma per non far preoccupare Ran le mentì <<Avranno parcheggiato qui, nulla di preoccupante>> aveva notato il cancello aperto, decise di tornarci dopo. Dopo pochi minuti la coppia arrivò a casa di lei, a malincuore si dovettero salutare e si diedero un bacio, ma in quell'istante uscì Goro <<EHI VOI DUE!>>

Ran sobbalzò e rossa si staccò <<C...ciao papà...>>

Goro vide l'imbarazzo dei due e prese in disparte il ragazzo <<Senti una cosa, hai appena baciato mia figlia davanti ai miei occhi! Stavolta passo, ma la prossima volta non sarò tanto buono ok?>>

<<Ok Goro>> rispose.

Si girò verso la figlia <<A dopo angelo mio, di alla mamma che vado ad indagare su un caso>> se ne andò.

La coppia poco si separò, Ran rientrò e si mise a preparare la cena, Shinichi tornò indietro ed entrare in casa del dottor Agasa, fortuna ha voluto che la berlina nera non se fosse andata, decise di entrare di soppiatto e sentì dei rumori provenire dal seminterrato. Conoscendo bene la casa, conosceva i punti ciechi e si nascose in uno di quello, pian piano si avvicinò alla porta del seminterrato e poté sentire distintamente due voci una maschile e l'altra femminile.

<<Dov'è? Dove??>> urlò la donna.

<<Calmati, sarà qui da qualche parte> rispose l'uomo.

<<Ho messo a soqquadro questa catapecchia ma ancora non l'ho trovato!>>

<<Sono sicuro che i file sull'antidoto sono qui da qualche parte, dopotutto Sherry viveva qui con quel vecchio!>>

Shinichi sentendo i loro discorsi si spaventa, ma decise di rimanere nascosto. Poco dopo i due individui uscirono dal seminterrato e successivamente dalla casa, accesero la macchina e se ne andarono. Il detective entrò nel seminterrato e lo trovò a soqquadro. Non avevano rubato nulla, ma era sicuro che sarebbero tornati. Decise di uscire di soppiatto, chiudendo bene la porta, rientrare a casa sua e andare a dormire.

Ran intanto si era addormentata, ma durante la notte fa un incubo! Ossia che Shinichi non sarebbe più tornato lasciandola sola, si svegliò tutta sudata e scrisse al ragazzo.

<<Ehi Shinichi...>>

Sentiva il messaggio anche se era mezzo rimbambito <<Ehi Ran>>

<<Sei tornato vero? Dimmelo perché l'incubo sembrava vero>>

<<Si Ran sono tornato...e stavolta per davvero. Non ti abbandonerò più>> inviandole un po' di cuori.

<<S...scusami se ti ho svegliato e che questi incubi mi terrorizzano>>

<<Tranquilla>> mettendo l'emoji che sorrideva <<E' stato solo un brutto sogno>>

<<Ti amo Shinichi>> arrossiva mentre premeva invio.

<<Ti amo anch'io Ran>> arrossiva anche lui.

<<Scusa ancora se ti ho svegliato...buonanotte Shinichi>>

<<Buonanotte Ran>> spense il telefono e si riaddormentò.

Subaru era sul balcone che dava sul cortile mentre fumava e beveva del bourbon, scrutando l'orizzonte guardò in cielo immaginandosi il dolce viso di Akemi e pensava <<Ho il timore che si stia scatenando una guerra che farà molte vittime, ma Akemi, non lascerò che tua sorella ti raggiungerà! La difenderò ad ogni costo>>

L'ultima battaglia prima della paceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora