Capitolo 85

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La mattina dopo, il criminale si svegliò per andare a vomitare, Ran stava dormendo ancora e sognò la madre con la sua solita aura angelica.

<<Bambina mia>> sorrise Eri.

<<Mamma...>> pianse.

<<Ho mantenuto la promessa>> sorrise.

Ran continuava a piangere <<Ho paura mamma...non riesco a dir loro dove sono...>>

<<Shh shh>> sorrise <<Stai tranquilla, Shinichi e papà sono vicini, non devi aver paura, siamo qui per proteggerti>>

<<Aiutami...ti prego...>>

<<Asciughiamo queste lacrime?>> domandò ridendo <<Ricordati che io sarò sempre con te...ora devo andare tesoro mio>> sorrise, dandole un bacio sulla fronte per poi sparire nella luce. Poco dopo Ran si svegliò stordita e appena aprì gli occhi, vide il criminale con una pistola puntata verso di lei.

<<Hai paura?>> domandò sorridendo.

<<Dai, oggi ti libero...ma devi farmi un favore>>

<<Che tipo di favore?>>

<<Scrivere una letterina da inviare al tuo fidanzato. Non provare a tirarmi un calcio, so che sei una campionessa di karate>> accasciandosi per liberarla. <<E ora...andiamo di sopra>> la spinge <<Cammina!>>

<<P...piano...>> tenendosi i polsi

<<Non mi dire piano!>> poco dopo arrivarono nell'ufficio e Ran si sedette, prendendo carta e penna.

<<Scrivi!>> ordinò Atsumichi

"Caro Shinichi Kudo, io e lei ci siamo già incontrati in passato. Mi avete incarcerato perché ho ucciso mia moglie, mi avete privato della mia libertà! Ora sono io che vi voglio privare della vostra libertà! Quando meno ve l'aspetterete ammazzerò vostra madre e la vostra dolce metà e lo farò passare per un omicidio creato da voi! Sinceramente vostro Atsumichi Murakami">>

La ragazza, sentendo quelle parole, sbiancò, tremava tutta ed era disgustata da quella persona

Il criminale prese la lettera e la lesse, poi guardò Ran sorridendo <<Brava bambina, scrivi bene. Ora scrivi l'indirizzo della casa del tuo ragazzo e occhio a mettere messaggi nascosti>>

Ran fece come richiesto e scriveva l'indirizzo mentre piangeva.

<<Stai piangendo?>> domandò.

<<N..no>> asciugandosi le lacrime.

<<Eppure il foglio è pieno di lacrime>>

<<Che t'importa?>>

<<Nulla nulla>> rise, poi vedendo che Ran aveva finito, le ordinò di incartarla e di imbucarla, minacciandola di piantarle un proiettile in fronte al più minimo passo falso.

A casa Kudo, Shinichi era nell'ufficio del padre a segnare su una mappa, i possibili luoghi dove tenevano prigioniera Ran. Yukiko, preoccupata per il figlio, decise di preparargli un panino.

<<Bambino mio?>>

Il ragazzo non sentì la madre.

<<Shinichi?>> alzando un po' la voce.

<<Che c'è mamma?>>

<<Ti ho portato qualcosa da mangiare, devi ingerire qualcosa>>

<<Non ho fame! Finché non trovo Ran non avrò fame!>>

<<Lo sai benissimo che Ran non vorrebbe! Mangia per lei, se crolli come la dovresti trovare?>>

<<Mamma è stata rapita da quasi due giorni e come unica prova abbiamo una casa gialla con le persiane verdi! Non posso perdere la concentrazione!>>

<<La concentrazione la perdi se perdi le forze! Non stai ne dormendo ne mangiando. Shinchi...non voglio perdere anche te...>> iniziò a piangere ricordandosi del marito, che era la posizione di Shinichi era la stessa. Il ragazzo, capì che la madre era triste e per farla felice, addentò il panino, aveva fame...molta fame. Yukiko lo abbracciò stringendolo fortissimo <<Lo troverai, ne sono pienamente sicura>>

<<Lo spero, questo è uno dei più pazzi che abbia mai incontrato, ha ucciso la moglie così senza motivo...quindi non so quanto Ran possa essere al sicuro.>> preoccupatissimo.

A casa Mouri, Goro collaborava con la polizia e il detective stava dando di matto <<Dov'è mia figlia ispettore?!>>

<<Goro, ho bisogno che ti calmi un attimo, stiamo setacciando tutta Tokyo>>

<<NON POSSO STARE CALMO!! MIA FIGLIA E' IN MANO A QUEL PAZZO!>>

<<Lo sappiamo Goro, ma ti devi calmare, potresti fare qualcosa di avventato.>>

<<Avventato? E' MIA FIGLIA!!>>

Ran era terrorizzata, era anche molto debole, non aveva mangiato e probabilmente aveva la febbre. Atsumichi si avvicinò tastandole la fronte <<Hai la febbre mia cara>>

<<N...non toccarmi!>> spostando la fronte, gli faceva senso essere toccata da quelle mani.

Atsumichi le puntò la pistola alla testa, volevo solo controllare che stessi bene!>>

Il giorno successivo, il criminale guardò l'orario e pensò sorridente <<A quest'ora la lettera dovrebbe già essere arrivata>>

Ran aveva la febbre e il criminale, le lanciò addosso una coperta per farla stare al caldo. Goro, tornò nella zona di due giorni prima e provò a richiamare la figlia <<Ran! Amore di papà dove sei?? Se sei qui, dammi un segno!>>

Nel frattempo, arrivò la lettera a villa Kudo e Yukiko la aprì leggendola, chiamò il figlio che la lesse. Per la rabbia, diede un pugno sul tavolo infuriato nero <<Se la prova a toccare, lo polverizzo!>> tornò nell'ufficio <<Dove può essere questo infame!>> Yukiko preoccupatissima, si inginocchiò e pregò affinché non le succedesse nulla, pregò che Eri, Yusaku e Agasa la proteggessero. Dopotutto Ran è come la figlia che non aveva mai avuto e le voleva un bene dell'anima e dopo che aveva perso la madre, questo legame si è rafforzato ancora di più.

Nello scantinato, il criminale, portò delle medicine alla ragazza <<Mi servi in salute, non ti tocco, ma tu le prendi, guarda sono sigillate>> Ran si alzò e le prese, poi domandò all'uomo <<Non ti sei mai fatto un esame di coscienza? Se tutto questo fosse capitato a tua figlia?>>

<<Non ho una figlia>> rispose facendo le spallucce.

<<Una nipote, una sorella o fratello, non ti è mai venuto in mente?>>

<<No, per il semplice fatto che sono solo al mondo. Sono orfano da quando avevo 15 anni>>

<<Lascia perdere guarda>> si sdraia nuovamente addormentandosi poco dopo.

Atsumichi si avvicinò alla ragazza e sussurrò <<Se entro domani non ti trovano...addio mia cara>> sorrise.

L'ultima battaglia prima della paceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora