Capitolo 17

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Goro si diresse all'uscita della camera e poco prima che uscisse sentì Ran nominare Shinichi, il detective digrignò i denti, strinse i pugni e pensò <<Dannato lui che fa soffrire così mia figlia! Quando tornerà gli farò passare un brutto quarto d'ora!>>

La mattina arrivò e Ran aprì gli occhi lentamente, mentre la luce del sole rifletteva sul suo viso, si alzò e si diresse in cucina a preparare la colazione e vide il padre addormentato sul tavolo con sotto un articolo di giornale che parlava dell'ennesima vittoria in tribunale di Eri. Nel sonno Goro parlava <<Mhh Eri vieni qui...Eri>> Ran sorrise e sperava che tornassero insieme come una vera e propria famiglia, nel preparare la colazione, sentì Conan che urlava, preoccupata si diresse dal bambino. Aveva fatto un incubo terribile, la ragazza lo abbracciò consolandolo.

<<Era solo un sogno Conan>> sorrise <<Ora ti faccio una colazione iper-calorica>>

<<Evvai!>> felice

<<Non so perché ma ogni giorno di più mi ricorda Shinichi>> pensò tra sé e sé.

I due si alzarono e si diressero in salotto a mangiare la colazione, Conan la divorò e ringraziò Ran.

<<Esci con Sonoko oggi?>>

<<Non lo so, perché?>>

<<Perché ho visto sul tuo telefono 4 chiamate perse e 8 messaggi da lei, quindi ho dedotto questo>>

<<Ah>> si girò a pulire, ma poi si rigirò verso il bambino <<MA CHE FAI MI GUARDI IL TELEFONO???>>

<<No, semplicemente l'hai lasciato acceso davanti a me>> rise.

<<Mh!!>>

<<Guarda>> indicando il telefono.

<<Non lo so comunque, non sono tanto in vena...>>

<<Eddai Ran, devi uscire, sei sempre chiusa in casa!>>

<<E' solo che...>>

<<Che?>>

<<C'è molto da fare in casa...>>

<<Ran...>> sguardo serio <<...c'è molto da fare? La casa è immacolata, non ha un briciolo di polvere, senza contare queste tazzine e quel piatto per lo zietto, è tutto lindo e pulito! Quindi...>> prendendola per mano <<Ora ti cambi ed esci con Sonoko!>>

In un parcheggio sotterraneo di Beika, nell'inconfondibile Porsche  356A c'era Gin che parlava con Vodka al walkie-talkie.

<<Vodka attieniti al piano, dobbiamo trovarla!>> 

<<V..va bene capo>>

<<Ti aspetto...Sherry>> sorrise in maniera maligna mentre giocherellava con il walkie-talkie.

A casa Mouri, mentre Ran si preparava, Sonoko la chiamò dicendole che sarebbe arrivata tra qualche minuto e, che si sarebbero dirette al nuovo centro commerciale di Beika per fare shopping, aggiungendo che Masumi forse si sarebbe unita dopo e di non portarsi quel combina-guai di Conan.

<<Ah Ran, oggi vado da Agasa, ha creato un nuovo videogioco>> mentiva.

<<Tranquillo Conan, tanto ti saresti annoiato>> sorrise.

Conan si preparò e andò da Agasa, in quel momento Sonoko arrivò e lo vide correre via. Poco dopo uscì anche Ran.

<<Finalmente tesoro>> la prese sotto braccio e si diressero in centro a Beika <<Preparati a portare 4000 borse>> entusiasta, dopo 10 minuti arrivarono e Sonoko iniziò a sclerare vedendo tutte le borse, vestiti e scarpe: il paradiso di ogni donna <<Ah Ran, un'altra cosa...tu oggi non paghi nulla, paga tutto la tua migliore amica>> facendo l'occhiolino <<Mi devo far perdonare per aver saltato il tuo compleanno a maggio scorso>>

<<Ma dai Sonoko, non fa nulla davvero>>

<<Non se ne parla>> prendendole il portafoglio per metterselo nella sua borsa <<Compra tutto quello che vuoi. Anche perché dovrai farti bella per il tuo detective>> facendo l'occhiolino. Ran divenne rossissima. La mattinata stava passando tra prove di vestiti, scarpe, borse...

A casa di Agasa, Conan era arrivato e domandò quanto mancasse al completamento dell'antidoto, dopo aver ricevuto risposta, Agasa e Conan dovettero andare a fare una visita ad un amico del dottore per aiutarlo a fare una cosa. Ai rimase da sola e andò nel seminterrato a lavorare all'antidoto. Un uomo provò a forzare la porta, ma Subaru, dal salotto di villa Kudo, sparò un colpo con il cecchino, mancando di proposito l'intruso, così facendo scappò via.

Sonoko continuò a trascinare Ran per tutti i negozi, scattandole diverse fotografie da mandare "solo" a Masumi e Kazuha. Nell'immenso casino del centro commerciale un uomo spiccava su tutti: un uomo alto, con lunghi capelli biondo-argentati, un cappotto nero con un cappello che copriva un occhio...era Gin e stringeva una foto di Ran <<Si dolce angelo di Vermouth, stai proprio un incanto>> pensò e in quel momento gli squillò il telefono.

<<Si Vodka!>> rispose al suo solito modo.

<<Capo...l'abbiamo trovata!>>

<<Dove?>>

<<A pochi isolati dal 4° distretto!>>

<<Arrivo>> prese l'ascensore, si diresse nel sotterraneo e prese la macchina per dirigersi dove Vodka gli aveva indicato. 

L'ultima battaglia prima della paceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora