Capitolo 70

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Dalla tasca tirò fuori un foglio e tra i singhiozzi prese un respiro profondo <<Per salutare la donna per cui ho perso completamente la testa...ho scritto una lettera...>> asciugandosi le lacrime. Tutti guardarono il detective.

"Mia cara Eri, questa lettera non avrei voluto scriverla mai e non avrei voluto scriverla lo stesso. Ci sei sempre stata per me, mi sopportavi, mi picchiavi, facevamo a gara a chi mangiava più riso (quante volte siamo andati infermeria alle elementari). Del nostro passato scolastico non cambierei nemmeno una virgola, perché siamo riusciti a conoscerci meglio fino ad innamorarci, e anni dopo il diploma e la laurea abbiamo dato alla luce il nostro più grande tesoro: Ran. Una sola cosa cambierei del nostro passato recente...una sola! Tornerei indietro nel tempo di 10 anni per bloccarti la porta di quando te ne sei andata di casa dopo l'ennesima sfuriata. Ran ogni compleanno ci chiedeva sempre la stessa cosa. Siamo tornati insieme poche settimane fa...e ora sei qui dentro. Non mi darò pace finché non ho messo in galera i colpevoli! Mi mancherai per sempre amore mio" dando un bacio alla bara e tornando a posto.

Ran, ascoltava la lettera, parola per parola e ricominciò a piangere sulla spalla di Shinichi, scena analoga di quando erano piccoli, ma lì la circostanza era completamente diversa. In quel momento era concesso piangere, senza pregiudizi e senza quel nomignolo odioso che la etichettava. Kazuha guardava la scena e ascoltava tutto, si sentiva veramente male per la sua amica. Shinichi allungò il braccio sulla schiena della ragazza per darle protezione. Dopo circa un'oretta, il prete diede l'ultima benedizione alla bara e diede l'avvio di farla calare nel loculo. Goro e Ran erano dinanzi il buco e piangevano stringendosi a vicenda. Avevano finito pure i fazzoletti da quanto aveva pianto.

<<Addio amore mio>>

Ran si staccò dal padre per posare sulla bara della madre un'orchidea, suo fiore preferito <<Non è un addio mamma, proverò a sognarti per rivederti>>

La bara toccò terra e iniziarono a coprirla. Tutti i presenti piansero e piano piano iniziarono ad andarsene dopo aver dato l'ultimo saluto alla Regina degli avvocati. Ran rimase lì, non se ne voleva andare e guardava la foto della mamma. Poco dopo percepì una mano e credendo fosse o Shinichi, o suo padre o Kazuha, si girò ma non vide nessuno. Sobbalzò leggermente, ma poi scosse la testa credendo fosse solo suggestione. Goro andò dalla figlia <<Ran...a..andiamo?>>

<<S..si...>> si alzò guardando la foto della madre <<Ciao mamma, ti verrò a trovare tutti i giorni>> si girò e se ne andò. Tutti si diressero all'uscita e Goro strinse la mano a tutti ringraziandoli personalmente a nome suo e di Ran. Finita questa brutta mattinata tornarono a casa. Ran si buttò su suo letto non avendo voglia di far niente. Goro prese l'album del matrimonio dove Eri era bellissima con quel vestito bianco.

L'ultima battaglia prima della paceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora