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Prendo un respiro profondo facendo gonfiare il petto appoggiato alla superfice calda del materasso sottostante. Con un leggero lamento faccio riuscire tutta l'aria che avevo incamerato e sollevo leggermente il capo dal mio cuscino dalle lenzuola bianche. Piccoli ciuffi di capelli durante la notte per via dei miei continui movimenti sono finiti all'interno della mia bocca e gli occhi fanno fatica ad aprirsi avendo quasi paura della luce tenue che entrando dalle ampie finestre illumina la stanza.

Il naso indolenzito per via di tutto il carico posizionato su di esso mentre dormendo avevo il volto stipato contro il cuscino da cui, posizionata precedentemente sotto, levo una mano portandomela al viso e scostando i ricci ribelli. Girandomi verso la mia sveglia, oggi non attiva essendo sabato, mi accorgo che sono le dieci del mattino. Pigramente incomincio ad alzarmi visto che questo pomeriggio dovrò uscire con i miei amici e vorrei provare ad essere, soltanto per oggi, in orario.

Passata esattamente una settimana dal mio compleanno posso dire di non essermi ancora totalmente ripresa, ma come dico sempre, nuovo giorno nuova vita, quindi non dovrei più ritornare con la mente a quella sera, ma il fatto si complica quando allungo lo sguardo verso la mia scrivania dove la sua foto incorniciata spicca tra i portapenne colorati che Hugo mi ha regalo anni passati quando alle elementari nell'ora di arte li facevano fare vari lavoretti con la plastica o le cannucce colorate.

Era parecchio tempo che Malfoy non mi rinfacciava ancora la questione della fotografia; quando quest'estate, come anche quelle di tutti gli anni scorsi, eravamo andati in vacanza, lui aveva partecipato insieme a noi, perché ormai è considerato più di famiglia il biondo che io, e puntualmente mia mamma aveva scattato qualche foto tra le quali anche una che lo raffigurava. Quando mia madre le aveva sviluppate aveva avuto la brillante idea di portare tutte le varie dozzine in camera mia e poi di metterne una parte all'interno degli album di famiglia e le restanti ripartirle ai proprietari. Quando Malfoy era arrivato a casa nostra per passare del tempo con Hugo, essendo i due particolarmente amici, era entrato in camera mia convinto di trovarmi al suo interno e quindi di riuscirmi ad infastidire. Ma al posto della mia figura aveva trovato la sua immortalata in una fotografia abbandonata sopra la mia scrivania perennemente disordinata tranne quel giorno in cui mamma 'Mione era passata per fare le sue solite pulizie.

La foto era stata scattata a partire dalle ginocchia, in orizzontale, raffigurava lui vestito stranamente comodo, con una tuta nera e una felpa abbastanza leggera bianca, ha le mani all'interno delle tasche dei pantaloni ed un sorriso smagliante in volto, un sorriso particolarmente contagioso, in testa il suo ciuffo biondo li era stato raccolto in una specie di codino da Domi. Sullo sfondo c'era un meraviglioso tramonto, eravamo su una valle tra le cime delle montagne.

Mio dirigo verso il luogo in cui furetto me l'aveva fatta trovare quando ero tornata in camera con le mie compagne dopo la festa e con un movimento veloce senza prestarci la minima cura provo per l'ultima volta ad infilarla nei cassetti della scrivania, non ho intenzione di tenermi la sua foto in bella vista dentro la mia stanza, lui questo lo sa perfettamente ed ogni volta che di mattino entra qui assieme agli altri la rimette esattamente dove vuole rivolgendomi contemporaneamente uno sguardo di disapprovazione.

Per risparmiare fatica nel scegliere due volte l'indumenti che avrei dovuto indossare decido di prepararmi immediatamente e anche se scenderò in Sala Grande verso l'ora di pranzo mi va bene, salterei la colazione ma non ha molta importanza. In conclusione arrivando al mio armadio scelgo dei vestiti non particolarmente pesanti perché anche essendo nei primi giorni di ottobre il tempo si presenta particolarmente bello.

Sotto al pesante maglione marrone porto una camicia bianca di cui il colletto si intravede e che i bottoni chiudo soltanto nella prima parte lasciando quelli inferiori aperti. La camicia arriva di lunghezza fino a metà coscia e porto come pantaloni di jeans mom e ai piedi degli anfibi neri. Raccolgo i capelli in due trecce alla francese che zia Fleur mi ha insegnato a fare all'età di dieci anni e come trucco mi metto il fondotinta, un ombretto sui toni del marrone, mascara ed un lucidalabbra rosa chiaro.

Qualsiasi cosa accada | SCOROSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora