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Mentre Albus ed Amelia raggiungono Malfoy, la quale testa bianca risplende tra il colore scuro della stanza, io ed Abigail stiamo andando a prendere posto in uno dei divanetti, pochi dei quali sono liberi, la maggior parte occupati dalla gente più disparata.

"Vuoi da bere, mangiare?" domanda senza sedersi, al contrario mio che ho già occupato un posto e mezzo dei due di cui la poltrona è munita: "Grazie Abby." uso questa affermazione, pronunciata con un tono di voce estremamente alto per farmi udire, come acconsentimento. Lei gira sui tacchi dirigendosi verso il bancone dove bevande come cibi vari sono posizionati.

Rimango a guardare il posto intorno a me che brulica di persone che ridendo parlano o ballano animatamente. Vedo qualcuno venirmi incontro, Samuel Baston mi sorride arrivando con le mani infilate all'interno delle tasche dei pantaloni scuri sedendosi di fianco a me, di conseguenza mi vedo a spostarmi di poco per lasciarli abbastanza spazio: "Rose vero?" chiede probabilmente non ricordandosi il mio nome: "Sì Samuel." rispondo accennando ad un sorriso mentre li porgo io una domanda: "Come mai qui? Pensavo che tra te e Malfoy non scorresse buon sangue."

"Ci sarà come minimo tutta la scuola, un Grifondoro in più, uno in meno non porta cambiamenti drastici." risponde con fare ovvio nel mentre che mi incomincio a guardare intorno speranzosa di vedere Abigail venirmi incontro, non so perché ma questo Samuel non mi sta particolarmente simpatico: "Tu invece perché qui, pensavo che anche tra voi ci fosse astio?" mi vedo costretta a risponderli, della Serpeverde nessuna traccia: "Amico di famiglia e di conseguenza devo andare appunto a porgerli gli auguri da parti di." mi alzo boccheggiando nel mentre che provo a trovare una scusa plausibili: "Cugini lontani. Ci vediamo in giro." senza realmente chiederli cosa ne pensasse mi dirigo al centro della pista per provare a cercare qualcuno con cui mi piaccia seriamente passare del tempo.

Per allontanarmi da una persona mi sono di conseguenza avvicinata ad una decisamente più irritante: "Sto ancora aspettando i tuoi auguri!" afferma ballando dinnanzi a me. Ha indosso un golfino nero molto aderente il quale li fa risaltare i muscoli delle braccia come anche i perfetti pettorali e gli addominali. Porta invece dei pantaloni sui toni del grigio arricchiti da una cintura.

Ai piedi delle scarpe molto eleganti color nero

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Ai piedi delle scarpe molto eleganti color nero. I capelli lisci e biondo platino gli ricadono arruffati sulla fronte. Gli occhi grigi sembrano un faro in mezzo al buio della stanza. Nell'anulare sinistro il suo anello rimane presente accompagnato da altri di diverse forme e misure posizionati tra le varie dita.

"Diventerai vecchio facendolo." rispondo incominciando a mia volta a muovere le gambe al ritmo della musica che si alza ulteriormente, li vedo apparire sul volto un ghigno divertito: "Come mai sola?" domanda avvicinandosi ulteriormente per far si che io senta le suo parole: "Potrei farti la stessa domanda, Cassandra?"

"Gelosa?" chiede facendo persistere quel sorriso sfacciato sul suo pallido volto. Spalanco di pochi millimetri gli occhi presa alla sprovvista da questa domanda insensata: "Di te o di Cassandra?" continuo imperterrita decidendo di allontanarmi dalla pista, non perché io voglia smettere di ballare ma perché non ho intenzione ulteriore di stare ferma ad ascoltare le sue strampalate idee.

Qualsiasi cosa accada | SCOROSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora