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"Com'è andata?" Amelia ha la forza di domandare quello che tutti, chi più entusiasta chi meno, ci stiamo chiedendo da stamattina, soprattutto io che ieri sera gli ho aspettati fino a tardi e ho riaccompagnato Abigail in camera che però durante il tragetto, scusandosi, dicendo di essere troppo stanca, non mi ha voluto raccontare niente della serata passata col biondino che davanti a me, udendo quella domanda spalanca gli occhi sembrando li vogliano uscire dalle orbite.

"Quando saranno affari tuoi te lo dirò 'Melia." le risponde, continua a mangiare l'avena ma si nota la sua tensione, non certamente uguale all'espressione che predomina nella faccia di Abigail da ore: "Benissimo." risponde lei con un sorriso in volto, compiaciuta di come le sia andata, lanciando uno sguardo a Malfoy che ricambia l'espressione. Certi potrebbero dire che lei non si vanti delle cose belle che li capitano.

E sinceramente quei 'certi' mentono.

"La tua serata invece Amelia?" non è certamente una domanda di cortesia, tantomeno una interessata veramente a sentire la risposta, è una di quelle domande fatte apposta per infastidire, ma è da anni che questa situazione persiste e ormai ogni persona all'interno del castello se ne è abituata tanto da non reagire più e lasciarle discutere tranquillamente tra loro mentre continuano a fare le proprie mansione come se due ragazze non stessero strillando.

Un sorriso raggiunge Albus: "Lo so io! Io." esclama con una felicità tale da essere percepibile a chilometri la sua arroganza e falsità: "Avrei voluto tanto avere una museruola da infilarle in quel piccolo faccino per farla smettere di parlare a vanvera per almeno cinque minuti." "Ci avresti dovuto pensare prima di accettare di distrarmi per far uscire quel tinto con l'irritante gallina." "E te avresti dovuto pensarci prima di diventare amica di quel tinto che esce con l'irritante gallina, perché per tua informazione, piccola mia, la gente, non cambia a tuo piacimento." "Tu non devi neanche pensare di potermi dire quello che posso o non posso fare, forse non te ne sei reso ancora conto."

"La McGranitt mi ha firmato la liberatoria." intervengo, l'aria era diventata troppo pesante per essere sopportata, frecciatine bagnate fradice di veleno che volavano per la stanza, e persone che esterrefatte non sapevo come reagire alla scena, molte persone, fin troppe: "Ci mancherebbe ancora." Amelia mi guarda, quello sguardo non è riferito certamente a me, ma sembra come se lo fosse, come se fosse colpa mia la sua litigata, non diversa dal solito, con mio cugino: "Stiamo sgobbando da settimane per quella lì e per continuare a farci lavorare per lei ne firmerebbe tante di liberatorie."

"L'hai scelto te, ora non ti lamentare, e poi non è assolutamente vero, non ci incontriamo più per parlarne da una settimana ormai." la voce di Albus torna calda, sembra stracolma di odio ma perlomeno nessuno oltre al raggio di venti metri può udirlo: "Se voi non state facendo nulla non significa che io mi stia girando i pollici." "Scusami, avresti potuto chiamarci." "Rose è tutto il fine settima che provo a parlartene ma sei sempre impegnata, Scorpius tu forse sei anche il triplo più impegnato di lei con Abigail non ci parlo più in modo civile da un paio di anni se non ve ne foste accorti, però non fa niente, ho avuto del tempo per pensare al progetto e mi sono venute molte idee nuove che poi dopo vi dico." annuisco, sono contenta li siano venute delle idee anche senza di noi, sono parecchio impegnata, non ci incontriamo neanche più tante volte da sole figuriamo per fare un lavoro.

"Alle quattro in cortile, vado a finire qualche compito." si alza dal posto mentre i corti capelli marroni le oscillano soffici sulle spalle.

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Indossando una felpa color panna molto pesante sotto ad un cappotto lungo fino alle caviglie beige come i pantaloni della tuta, con delle scarpe da ginnastica e una borsa nera, mi avvio, alle quattro e dieci, verso il cortile. Ho perso fin troppo tempo a truccarmi, ombretto, rossetto, cipria anch'essi mantengono il colore dominante dei vestiti, il marroncino. Oltre a questo soltanto un filo di mascara.

Qualsiasi cosa accada | SCOROSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora