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Passiamo una mezz'ora in macchina prima di raggiungere il binario 9¾ dove si trova già tutto il resto dei nostri numerosi famigliari che ci attende per partire.

Mamma, papà e poi Hugo attraversano la parete che separa il mondo babbano da quello magico e così arriva anche il mio turno di andare; afferrando il carello inizio a correre verso il muro. Fin da piccola mi sono domandata del motivo per cui la gente non ci veda mentre lo oltrepassiamo. Certamente non hanno dei poteri magici ma la maggior parte di loro possiede degli occhi di cui la migliore funzione è proprio quella di osservare.

Arrivata dall'altra parte mi occorrono una decina di secondi per metabolizzare il fatto e generalmente, come anche stavolta, in questa breve tempistica una trentina di persone mi raggiunge. Tempo zero e finisco nella mischia iniziando a salutare tutte quante le teste rosse presenti. Poi il colore dei capelli si tramuta in biondo e ci possono essere solo due possibilità, o è la parte della famiglia Veela o è la parte che neanche fa parte della famiglia ma che Albus Severus Potter invita dappertutto.

Avendo lo stesso la speranza che siano le persone a me imparentate gli vado incontro ma Merlino non prova nessun'altro genere di sentimento nei miei confronti oltre che l'odio e quindi incontro i Malfoy: "Draco." saluto il più anziano dei due provando ad essere il più educata possibile sfoggiando uno dei miei soliti sorrisi: "Rose." saluta lui di rimando con tono gentile.

Io e Draco Malfoy abbiamo un rapporto molto standard. Ci salutiamo quando ci vediamo e ogni tanto ci scambiamo anche qualche parola di cortesia, succede spesso infatti di incontrarlo durante questi eventi ed ormai mi sono abituata alla sua presenza. Non posso però certo dire di avere lo stesso rapporto civile anche col figlio e sentirlo ridere a pochi centimetri dal mio volto non mi invoglia a rapportarmici: "Ti diverte qualcosa?" chiedo squadrandolo dall'alto al basso e notando quanto in questi mesi sia cambiato.

Diventa sempre più alto e il suo fisico sempre più tonico. Il volto inizia ad assumere lineamenti più duri, la mascella diventa più squadrata, il mento a punta, le labbra carnose e il naso all'insù. Gli occhi sono sempre gli stessi, grigi e impassibili, che se per caso ti capitasse di incrociare non riusciresti più a distogliere lo sguardo da quanto tutta quella fredezza riesca a rapirti.

In testa ha sempre il solito casco di banane spettinato: "Mi diverte il fatto che ogniqualvolta tu mi lanci uno sguardo di sfuggita si trasformi in un'esaminazione. Che c'è? Vuoi controllare se mi è cresciuta la barba o solamente ti piace la vista?" poi mi chiedono anche di ingorarlo, ignorare una persona che riesce a trasformare un misero saluto in una provocazione: "L'unica cosa che mi piacerebbe Malfoy, è che tu sparisca permanentemente dalla mia vista." rispondo provando a mantenere più autocontrollo possibile.
"Il fatto di non volermi più vedere si complica quando entri in camera, spero almeno rossa tu ci abbia appeso delle foto che mi rendano giustizia alla parete."
"Le tue fotografie non renderebbero giustizia al mio muro."

Veniamo interrotti dal fischio del treno che ci avverte sia arrivato il momento di dover salire e, senza degnare di un'altra singola parola il biondo, mi volto raggiungendo i miei genitori che stanno facendo le ultime raccomandazioni al mio fratellino: ''Hugo, per tutti i fondatori messi insieme, potresti provare a impegnarti minimamente a scuola e non farti mettere in punizione per uno dei tuoi soliti scherzi verso Gazza quest'anno? Te lo chiedo per favore.'' la mamma in contemporanea al rimprovero lo sta stringendo in un forte abbraccio.

''Hugo non prestare troppa attenzione a quello che ti dice tua madre, lei non si sa divertire, non sprecare gli anni migliori della tua vita, vivili con più leggerezza possibile." il riccio passa dalle braccia di mamma a quelle di papà che smentisce tutto quello che aveva detto precedentemente la moglie: "Rose." staccatatosi dall'abbraccio concentra tutta la sua attenzione su di me: "Divertiti tesoro." tesomi una mano che io afferro prontamente papà mi trascina in un altro abbraccio a cui si aggiunge mia madre: "Per una volta sono d'accordo con tuo padre Rosie, mi raccomando però tieni d'occhio tuo fratello, di te mi fido, di lui un po' meno." afferma l'ultima frase alzano di poco il tono di voce per farsi sentire da Hugo che alza gli occhi al cielo svogliatamente.

Qualsiasi cosa accada | SCOROSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora