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Il solo è calato da poco tempo lasciando spazio alla Luna seguita dalle stelle di affacciarsi a quel telo di inchiostro blu che sovrasta le nostre umili teste definite in questo modo proprio perché più inferiori al cielo. Alla sua maestosità ed infinitezza inconfinabile e immortale.

La notte ha portato con se il buio illuminato soltanto a tratti da quegli spiragli di luce che non sono nient'altro che palle infuocate ma che ai nostri occhi assumono una grandezza tale. Anche il freddo è arrivato facendomi stringere ulteriormente all'interno della mia larga felpa Grifondoro nel mentre che un brivido mi percorre la colonna vertebrale riportandomi alla realtà.

"Rose, Merlino! prima mi sgridi come se fossi la tua figlia di due anni e ora neanche mi ascolti?" "Quando avrai qualcosa da dirmi di serio lo farò." le volto le spalle andando a sedermi su una panca di quelle presenti in Sala Grande affianco ai tavoli: "E allora smettila di lamentarti." vuole imperterritamente finire questo discorso prima di andarsene certamente contro la mia volontà.

"Non mi sto lamentando." ribadisco guardandola dritta i quegli occhi nocciola: "Spiegami che cosa stai facendo." è troppo impuntata per lasciar scorrere, si appoggia le mani sui fianchi non rompendo l'ormai teso contatto visivo. Il ragazzo che sta ascoltando tutta la scena in troppo silenzio decide di intervenire ma non glielo lascio fare, si è immischiato fin troppo: "Non provarci nemmeno Malfoy, non è affar tuo." li lancio uno sguardo di sfuggita.

"Rose ti prego." si siede di fianco a me, la sua voce si fa più dolce mentre mi appoggia una piccola mano sulla coscia tentando di calmarmi o rincuorarmi: "Spiegami che cosa c'è che non va." Abigail sa tutto della mia vita, è la mia migliore amica, come potrei mentirle, mi ha sempre aiutato con tutti i miei problemi, fin dal primo anno ma questo è troppo persino per raccontarlo a lei.

Non ho la forza di dirle anche questo particolare, non riesco a dirle cosa mi turba così tanto perché io stessa, dopo tutti questi anni, non sono riuscita a superarlo.

Prima che io possa affernare qualsiasi cosa mi precede: "E non dire che hai paura che io vada in punizione perché lo sa pure il Barone Sanguinario che non è così." scusa uno saltata, devo sbrigarmi ad inventarmele un'altra, ma non sono brava a mentire, benché meno a farlo velocemente e sotto pressione. Boccheggio per un po' ma poi mi viene in mente la cosa più scontata da dire, che sarebbe anche la cosa più vera: "Abigail come potrei farti uscire con Malfoy se odio Malfoy." solco particolarmente nella pronuncia la penultima parola: "Sappi che è reciproco." lo sento brontolare in sottofondo: "Si ma io no." risponde Ab a quello che le ho detto ignorando le parole uscite dalla bocca di quel emerito idiota.

E ci mancherebbe ancora.

"Quando avrete intenzione di tornare?" domando, voglio essere sicura: "Mezzanotte, l'una, che differenza fa rossa tanto te e Amelia sarete sveglie." mi risponde questa volta il furetto che è ormai stanco del mio interrogatorio che procede da fine cena, cioè da un oretta circa: "A proposito di Amelia." questa volta il mio cambio di discorso non è voluto, la Burke è salita in dormitorio un po' di tempo fa dicendomi che sarebbe ritornata a breve ma di lei non c'è neanche l'ombra: "Emh." platinato si gratta la testa imbarazzato, sorridendo fintamente: "Malfoy?" lo istigo.

"Potrebbe essere che qualcuno, che ovviamente non sono io mettiamo fin da subito le cose in chiaro, l'abbia rimandata di proposito in camera dove sempre lo stesso qualcuno ha chiesto ad." dei colpi di tosse improvvisi: "Albus. Di esserci per distrarla e farla rimanere lì il più possibile così non avrebbe potuto obbiettare quando io e Abigail saremmo usciti."

"Hai fatto questo per uscire con me?" domanda ovviamente in modo retorico Abby che immediatamente si fionda su di lui. Non sono fidanzati, per ora e per fortuna, ma si comportano esattamente come se lo fossero, sia in pubblico che in privato. Sarà dovuto all'indole di Malfoy nel non volere una relazione fissa con qualcuno; ovviamente credo faccia questo perché non vuole essere vincolato ad una persona, ha bisogno di fare ciò che vuole, quando lo vuole e con chi lo vuole ed una ragazza per lui sarebbe soltanto un peso.

"Se avete finito di scambiarvi saliva io vorrei delle risposte." interrompo il momento romantico con la mia voce: "Dove andrete?" è l'ultima domanda che li voglio porgere: "Non sono affari tuoi Weasley." continuo ad insistere per ricevere una risposta, diventando più che logorroica, riesco a sfinirlo e a farlo parlare: "Hogsmeade, Hogsmeade ora me ne posso andare il più lontano possibile da te maniaca."

Non posso far diventare le mie emozioni egoiste, per una mia paura non posso soffocare gli altri, sono liberi di prendere le loro decisioni come ha fatto lui anni fa facendo quello che ormai mi tormenta ogni giorno. Ma il farlo o meno è una cosa che dipende unicamente da loro e non posso costringerli, non per ottenere ciò che farebbe piacere soltanto a me.

Le uniche parole che riescono ad uscire dalla mia bocca: "Buon divertimento, non fate tardi." e dopo li vedo uscire mano nella mano dalla della stanza che soltanto con me al suo interno sembra così grande e specialmente così vuota.

Decido di incominciare da sola la ronda.

~paure misteriose di Rosiee~
Come credo si sia capito Rose ha paura di qualcosa, qualcosa che ha a che fare con un qualcuno di tanti anni fa. Chissà quale sarà questa sua paura e chissà chi potrebbe essere questo qualcuno e l'ormai suo rapporto con lui...
Buona Continuazione.

~Sara.

Qualsiasi cosa accada | SCOROSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora