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Passate due settimana dal mio arrivo ad Hogwarts mi ritrovo in Sala Comune seduta sul divano a due posti posizionato parallelo all'enorme camino che in questo periodo viene acceso solo nelle notti più fredde. Alla destra un piccola rampa porta alla grande finestra su cui passo molto tempo ad osservare il panorama. Quadri, sedie e tavoli vari sparpagliati per tutto il lato. Due paia di poltrone rosso fuoco si trovano dirimpetto al quadro che funge da porta trovandosi a sua volta alla sinistra del camino. Al centro della stanza, sul pavimento, è posizionato l'enorme e colorato tappeto, le pareti esageratamente alte tappezzate in ogni dove da tessuti decorati che raccontano storie di cavalieri e dame su sfondo rosso.

Sto attendendo da tempo i miei amici, e me lo sarei aspettata da chiunque questo ritardo ma non da Amelia Dafne Cristine sempre in orario Burke. Nonostante questo mi stia dando particolarmente fastidio ne approfitto comunque per finire il libro che sto leggendo, iniziato ormai un mese fa, ma, un po' perché è abbastanza lungo, un po' perché in quest'ultimo periodo sono stata immensamente impegnata, non ho ancora finito.

Quando ormai spanzientita mi decido ad uscire dalla Sala per andarli a cercare, anche se non saprei minimamente dove potrei incominciare a controllare, decidono di farsi vivi e Charlus, seguito da Derek, Abigail, Malfoy, Amelia, Albus, Beth, Domi e 'Lice entrano uno di seguito all'altro dentro alla stanza.

"Alla buon ora." affermo rilasciandomi cadere pesantemente all'indietro sul divano da cui mi ero precedentemente alzata: "Scusaci Rosie, abbiamo avuto un imprevisto." Abigail sorridendo angelicamente e va a recuperare una poltrona posizionandola esattamente davanti al camino, oggi spento, e sedendosici sopra: "Che genere d'imprevisto?" la mia curiosità non si placa neanche in quest'occasione scaturendo nel volto di tutti un'espressione preoccupata, solamente Albus e Amelia rimangono mortalmente tranquilli mentre lei incomincia a spiegare, prendendo posto in una seconda poltrona: "È stata cambiata la 'parola d'ordine' per entrare in Sala Comune e sapendola soltanto io e Scorp, che ci eravamo dimenticati di dirla, si era creato un po' di trambusto fuori e abbiamo dovuto riportare l'ordine e dire ovviamente quale fosse la nuova password prima di venire. Domi, Alice e Beth, invece, notando il mucchio di persone, si erano preoccupate e sono venute a controllare, poi ci hanno aspettato e... Scusaci Rose."

Riesco a comprendere perfettamente l'avvenimento essendo capitato precedentemente anche a me: "Se non fosse per John mi sarei dimentica di dirla anch'io la nuova 'parola d'ordine' agli altri oggi." mi guardo intorno e noto che anche tutti gli altri hanno preso posto.

"Che leggi?" domanda Albus, che seduto al mio fianco incomincia ad allungarsi in ogni qual modo possibile per riuscire a leggere il titolo impresso sulla copertina del libro che trattengo tra le mani: "Orgoglio e Pregiudizio." rispondo mentre lascio il pollice della mano destra all'interno del libro per segnare la pagina che sto ancora leggendo. Il volto di mio cugino assume un'espressione interrogatoria, come se non riuscisse a capire il significato delle mie parole: "Scusami" me lo prende dalle mani incominciando a fare una spece di esaminazione: "È da due anni che l'hai iniziato?" chiede, e oltre alla sua figura si intravede quella di una ragazza dai capelli castani che prova a soffocare una risata senza ottenere molto successo: "In verità è da due anni che lo rileggo." rispondo, alzando il mio sguardo dalle sue mani in cui il libro è ancora trattenuto, ed incominciando a scrutare quegli occhi verde smeraldo che caratterizzano il suo viso definito.

Orgoglio e Pregiudio è uno dei miei classici letterari preferiti, la storia d'amore tra Mr. Darcy ed Elizabeth è semplicemente meravigliosa, questo libro riesce a rapirmi ogni volta, e malgrado sia quello che leggo maggiormente da due anni a questa parte non mi ha mai stancato: "E ormai non ti sei stancata?" Albus pare più confuso di prima, passandomi di nuovo finalmente il blocco di pagine rilegato in una copertina tiffany. Non è uno a cui piace particolarmente leggere, non è che l'abbia mai fatto seriamente in vita sua, se ovviamente non si contano i fumetti di Geronimo Stilton in quarta elementare.

"Potter, Orgoglio e Pregiudizio non stanca mai." intervenendo Amelia avvicina poco di più la poltrona verso il divano mio e di mio cugino.

Lei legge da ancor prima di aver imparato a scrivere e se per caso provi a parlar male di un libro potrebbe lanciarti in testa un oggetto qualsiasi per ripicca, non tirerebbe mai però i libri, quelli sono un bene troppo prezioso per essere rovinato in questo modo.

"Non credete di essere solamente un tantino esagerate?" continua lui mettendosi a sedere in modo più comodo mentre porta le mani dietro alla testa appoggiata, come la schiena, allo schienale del divano: "Prendila un po' come essere nella Torre di Astronomia ad osservare le stelle." Amelia incomincia a spiegare appoggiando le braccia sulle ginocchia e la testa tra le mani: "Sei affascinato dalle costellazioni e sai che ce ne sono una miriade, alcune più vicine a te, al tuo stile, e altre completamente differenti da quello che tu cerchi. Una volta che inizi a guardare delle stelle, studiarle, vuoi saperne, vuoi vederne sempre di più. Questo è un po' il fascino delle storie, mentre nei corpi celesti puoi immedesimarti nella loro forma, nei racconti puoi immedesimarti nei personaggi, che sono in poche parole la stella del tuo libro." sfruttando la passione sua e di Albus per l'astronomia, Amelia cerca di convincerlo su quanto la lettura possa essere bella ed io non sarei riuscita a spiegarlo in modo migliore.

"Se voi tre la finiste di bisbigliare magari anche noi potremmo far parte della conversazione." alzando le sopracciglia in senso di ovvietà Ab interrompe il nostro discorso: "Parkinson se proprio lo vuoi sapere, stiamo parlando di lettura, cosa che non potrebbe riguardati." rimettendosi composta la Burke risponde in tono sfacciato: "E perché mai?" "Perché non rientra tra le poche tuo facoltà." il volto di Ab si inasprisce: "Tu ne avrai molte di più in confronto a me a quanto sembra." gradualmente il suo tono sta incominciando ad alzarsi ma quello di Amelia, come in ogni discussione, rimane pacato: "Per quello ce ne vuole poco."

"Sai, dovresti smetterla di crederti superiore agli altri." "E tu invece dovresti smetterla e basta."
Abigail sembra intenta a continuare la discussione ma con uno sguardo supplicante provo a distoglierla dal suo pensiero: "Burke-" la sua frase viene interrotta da una voce più decisa: "La vuoi smettere? Stavano parlando di libri fra loro, se non ti hanno inclusa ci sarà un motivo Abigail, non devi sempre far parte di ogni singola conversazione." oltre a 'Melia anche Beth non riesce a tollerare vari suoi comportamenti.

So perfettamente però che questo aiuto alla castana non è gradito. Essendo un'orgogliosa, che potrebbe mettere su venti catene di fast food che preparano panini all'orgoglio cedendo solo un quarto di quello che ne possiede, ad Amelia infastidisce il fatto che qualcuno la possa aiutare mentre è in difficoltà, quando deve affrontare una discussione o in qualsiasi altra occasione. Sa perfettamente cavarsela da sola, e questo lo dimostra ogni singola volta che ce n'è l'opportunità, però io credo debba essere più riconoscente dell'aiuto che gli altri le offrono, personalmente penso che senza qualcuno che ti stia affianco non riusciresti ad andare avanti per tanto tempo.

"Finnigan nessuno ti ha interpellato." provocandola Abigail inizia a rifarsi la coda: "Se la mettiamo così nessuno aveva interpellato te cinque minuti fa."

Uno a zero per Amelia, palla al centro.

Non sapendo più come rispondere la corvina decide di fare una risata sorda che quando sei seccata e non sai cosa dire ci sta sempre. Riniziamo a parlare questa volta tutti dello stesso argomento facendo sì che qualche ragazzo scenda dalle camere per controllare che non sia scoppiata nessuna rissa essendo che certi di noi, alias Amelia, hanno un tono di voce esageratamente alto senza accorgersene.

Rimaniamo in Sala Comune fino all'ora di cena e, dopo aver mangiato, ognuno ritorna al proprio dormitorio. Senza grandi avvenimenti ulteriori le calde braccia di Morfeo mi avvolgono immediatamente.

~Stelle e libri~
Per rendervi partecipi del mio pensiero, all'inzio di ogniuna di queste piccole riflessioni metterò una parola come titolo che starà a significare la parte che più preferisco del capitolo.
Ritornando a noi, siamo ancora molto tranquilli, prima di iniziare col vero clou della question preferirei far capire bene il carattere dei vari personaggi e i loro rapporti. Quindi questi primi saranno più di passaggio, però comunque
Buona Continuazione.

~Sara.

Qualsiasi cosa accada | SCOROSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora