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Continuo a far roteare la matita tra le dita in cerca della risposta corretta alla domanda di compito di Aritmazia; è diventato una sorsa di antistress in questi ultimi giorni. Quando ho troppe cose per la testa o voglio distrarmi dagli sguardi curiosi che mi lanciano gli altri ragazzi in classe incomincio a fare questa sorta di giochino con la prima penna che mi capita sotto mano: me lo ha insegnato Scorpius, al nostro terzo anno, pensavo di averlo dimenticato visto che è passato talmente tanto tempo ma in realtà ha continuato a occupare un piccolo spazio nella mia mente.

E sì, tutti si chiederanno se veramente sono tornata in classe, e in effetti è proprio così. La ragione fondamentale era Scorpius e per una scherzo di Godric è stato l'unico che non ho ancora incontrato. Stamattina, in realtà, ho scorto la sua brillante chioma platinata in mezzo a quella di tutti gli altri studenti ma quando anche lui si è accorto di me non so perché ma ho avuto come l'impressione che provasse a non farsi vedere.

La matita mi cade dalla mano e decido di non raccoglierla, scelgo anche di non finire i compiti, adesso non sono abbastanza concentrata per farlo, in realtà non so se lo sarò mai.

Mi ritrovo a guardare fuori dalla finestra direttamente sopra la mia scrivania. Posizionarmi qui, al primo anno, è stato una delle scelte migliori che potessi fare. Per ottenere questa scrivania ho dovuto litigare per una settimana con Domi ma ne sono valsi tutti gli insulti che mi ha lanciato. Fuori le nuvole assumono un color grigio topo che indicato come sia in procinto di piovere. Nonostante ciò, nel campo da Quiddich, mi sembra di riconoscere la squadra di Corvonero che si allena nonostante ormai non abbia più partite da giocare.

Oggi è sabato e come tutti i weekend quelli dal quarto anno a salire possono dirigersi ad Hogsmeade; tutte le mie compagne di camerata sono uscite la mattina presto e questo è un sollievo, quando rimangono in stanza la situazione diventa alquanto imbarazzante anche se comunque il disagio nell'aria non è più palpabile come all'inizio. Non mi è mai piaciuto stare da sola, ho sempre preferito il gruppo, ma questi momenti di tranquillità in cui mi sto trovando in quest'ultimo periodo mi lasciano riflettere e perciò non mi dispiacciono.

Prendo un profondo respiro provando a rendermi seriamente conto di quello a cui sto pensando, ma per Godric sono pur sempre una Grifondoro, vero? Non posso avere tanta paura di affrontare delle persone che conosco così bene e da così tanto tempo. Voglio parlare con Scorpius dopo tanto e magari chiarire anche quella sua piccola fuga dopo che mi ha incontrata.

Prendo in considerazione l'alta probabilità di incontrare nel mio tragitto, o peggio ancora nella stanza stessa Albus, ma forse, in fondo, potrei anche desiderarlo. Non serve a nulla scappare dai propri problemi e io sono decisa ad affrontare anche quello munito di fossette.

Mi alzo dalla sedia e mi dirigo alla porta, poi proprio quando sto per abbassare la maniglia mi ricordo di essere in pigiama. Al diavolo! La gente parla fin troppo di me, perché non dargli qualcos'altro di cui discutere e magari anche qualcosa di divertente questa volta.

Arrivo al dormitorio Serpeverde e la sorte ha voluto che lungo il tragitto non vedessi l'ombra di una persona. Per un attimo nella testa mi è balenato il pensiero che forse sono sola nella scuola, che ho passato troppo tempo a rimuginare sulle mie scelte che i giorni sono passati troppo velocemente senza che neanche io me ne sia accorta, penso che magari tutti sono già tornati alle proprie case per passare le vacanze in famiglia e mentre ho una visione così disastrosa e irreale della realtà una ragazza spunta da dietro un muro, mi osserva stupita sparendo dietro a un altro corridoio.

Mi do da sola della stupida e dopo aver racimolato tutta la sicurezza che mi rimane ancora in corpo busso alla porta della camera di Scorpius, Albus, Derek, Charl e ancora per poco di Cameron. Ci mette un po' ad aprire, tanto quando basta a farmi dubitare che ci sia realmente qualcuno in stanza. Poi però, sulla soglia della porta, la sua figura è più reale che mai.

Qualsiasi cosa accada | SCOROSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora